domenica 29 novembre 2009

54.Oggi parliamo di sesso (parte 8/12)







Avendo, in un atto di puro autolesionismo (attitudine nei confronti della quale vanto una certa dimestichezza e per la quale godo di una più che giustificata fama), perso a questo punto del Trattatello che ci si era proposti di svolgere (adoro parlare di me al plurale, mi fa sentire meno solo) gran parte delle Lettrici, sento che dopo questa puntata mi perderò gran parte dei Lettori singles che, sinora, immagino e spero mi avevano appoggiato.

Dovete sapere, ordunque, che la vita del single non è quella che noi singles lasciamo che gli altri credano che conduciamo: ci compiaciamo di lasciarlo credere, ma la verità è un'altra!


Anzitutto, passata l'euforia dei primi momenti, il single - per essere veramente tale a tutti gli effetti - si accorge che dovrà provvedere a tutto da solo: pulire casa, fare la lavatrice, stirare le camicie, preparare da mangiare. Insomma, mentre non rispondiamo al telefono e lasciamo intendere a tutto il mondo che ci diamo alla pazza gioia, la verità – dura ma, appunto perché 'verità', vera – è che siamo indaffarati, alle prese con quell'oggetto sconosciuto che è l'aspirapolvere, spignattiamo alla grande, bruciamo camicie, andiamo alla posta e/o al supermercato, 'scendiamo' la spazzatura …


Anche per mangiare, se è vero che all'inizio diamo libero sfogo all'arte culinaria con risultati talvolta invero egregi, tanto da invitare amici (solo molto, ma moooolto più tardi ci renderemo conto che non di veri amici si tratta, ma di singles da lunga data che scroccano cene) con l'andar del tempo diventiamo assidui frequentatori, dapprima, di ristorantini e tavole calde e finendo, tristemente, con scatolette, 4 salti in padella e pizze surgelate che mangiamo, rigorosamente, congelate.

Anche il costo della vita del single è più elevato di quanto la gente comune crede: ancora, per quanto reclamizzate, sono introvabili nei supermercati italiani le mitiche 'monodosi' ed è più quello che si butta nella pattumiera di quello che si riesce a stivare nel frigorifero.

Né si pensi, come la leggenda popolare vorrebbe che i supermercati siano luoghi d'incontro per i singles. Trattasi di una becera leggenda metropolitana: io, da 20 anni, non incontro che pensionate che cercano di passarmi davanti quando sono in fila di fronte alla cassa!


Ho il più che sospetto che trattasi di una voce messa in giro dagli ammogliati per non accompagnare le consorti a fare la spesa, cosa di per sé nojosissima ovvero dai singles stessi per suscitare l'invidia dei suddetti ammogliati.


Insomma: una guerra tra poveri!

E che dire delle bollette: chi convive ne divide la spesa, i singles no!


Anche a livello normativo si tenta, di tanto in tanto, di reintrodurre l'autarchica legge che vorrebbe favorire le coppie (meglio se sposate), ma ai poveri singles chi pensa?

È, poi, un dato di fatto che, col tempo, i singles vengono ghettizzati, costretti in riserve indiane. So di proposte di legge che vorrebbero marchiarci a fuoco!

Provate a pensarci. Vi voglio aiutare.

Intorno ai 24-26 anni quasi tutti i nostri amici si sposano e, quando ci si ritrova, è tutto un parlare di matrimoni, di preparativi per i matrimoni, di banchetti di matrimonio, di prima notte di matrimonio.

Fino a questo punto il single non se la cava male, anche se talune sue battute sulla libertà perduta, sul fatto che da quel momento in poi la coppia di piccioncini non conoscerà biblicamente altre persone verrà accolta con nervosi ed irritati sorrisi di circostanza.

Di fatto, il banchetto del matrimonio sarà una delle ultime occasioni nelle quali il single verrà ancora accolto.

Da quel giorno in poi, il single verrà, lentamente ma inesorabilmente, spinto ai margini, senza che neppure il meschino se ne accorga.

Già in occasione del ritorno dal viaggio di nozze il single dovrebbe avere l'accortezza di evitare battute rivolte al novello, ma 'già' sposo del tipo: “Ma chi è quel pezzo di $%£§# sullo sfondo? Scommetto che te la sei fatta! Poi mi racconti...”.

Ecco, dopo ilari e facete battute di questo genere il single verrà bollato inesorabilmente e spinto ai margini della vita di gruppo.

Ma, in fondo, se anche in occasione dell'esposizione delle lenzuola della prima notte di nozze il single accorto si è trattenuto da osservazioni del tipo: “Toh, chi l'avrebbe detto? Così bianche e pulite, non sono nemmeno sudate: non è che sono nuove?”, è pur vero che di volta in volta saranno gli stessi argomenti oggetto dei raduni di sposati e futuri sposi a farne dei rejetti.

I futuri sposi chiederanno alle coppie già sposate (che in tali serate faranno sfoggio di un'esperienza di non poco conto) dove hanno organizzato il pranzo di nozze, dove hanno trovato quelle bomboniere “così carine e raffinate”, se il fotografo ha fatto un buon servizio e/o se si è ubriacato prima dell'immancabile foto di gruppo (quella dove gli amici di lui si sono prodigati nelle immancabili corna sulla testa del vitello che va al macello); a che agenzia di viaggio si sono appoggiati per il viaggio di nozze, com'era l'albergo dove hanno passato il viaggio di nozze, …

Ragionateci un attimo: se è vero che la presenza del single in tali occasioni è del tutto inutile, è parimenti vero che egli neppure saprebbe cosa dire.

Pochi se ne rendono conto, ma anche per i pochi fortunati (?) che hanno il privilegio di essere arrivati al raduno che celebra il rientro dal viaggio di nozze, quella è una delle ultime occasioni nelle quali vengono invitati dalla felice (?) coppia.

I pretesti che vengono accampati per non invitare i singles sono i più vari: l'ultima volta che il single ha partecipato ad una cena sono scomparsi dei pezzi d'argenteria dal servizio che aveva regalato la di lei madre; il single si è ubriacato dando pessimo spettacolo di sé in presenza dello di lei pro-pro.pro-zio prete missionario; in preda ai fumi dell'alcool il single ha fatto pesanti apprezzamenti sulla di lei cugina zitella che tutti 'ma proprio tutti' hanno sentito (quando, invece, era la cugina 'mostro' zitella che ha insidiato il single); in bagno ha preferito usare le salviette ricamate con le di lei iniziali in luogo della carta igienica, ….




La verità è un'altra.



Se, prima del matrimonio, il single era amico di lei, il futuro marito ha sempre simulato di gradirne la compagnia, ma, dopo il matrimonio, un tarlo lo rode, un dubbio lo attanaglia: “Non mi è chiaro fino a che punto la mia dolce mogliettina e quel depravato erano amici, e, poi, amici in che senso… si fa presto a dire amici!”.


In compenso, se il single era amico di lui, lei non gradirà che la sua dolce metà, il futuro padre dei figli di lei (badate che non dico che debbano necessariamente essere anche figli 'di lui'), il padrone del focolare esca con pessime ed equivoche compagnie: “Uscire perché? A fare cosa? Ad ubriacarsi? Per fare un puttan-tour? Per giocare a biliardo? ...”.

E così, lettori singles pensateci, quand'è che l'adorabile coppiettina vi ha invitati a cena a casa loro/al ristorante? Non avete mai fatto caso che riuscite ad incontrare solo il vostro vecchio amico/-a? Veramente non vi è mai venuto in mente che la dolce metà non sa nulla – e nulla dovrà venire a sapere, pena la fine dell'amicizia – di quella 'libera uscita'?

Il tempo, quindi, passa inesorabilmente, senza che uno neppure se ne accorga.



Conclusione



E così, per non scartare a priori la questio, il busillis dal quale siamo partiti (ricordate: “è vero che l'uomo non è nato per restare da solo?”), ho deciso di guardarmi intorno e di riconsiderare le mie ultime esperienze.

Allora, essendo oramai inesorabilmente e quasi controvoglia arrivato ai 43 anni, posso supporre che – almeno in linea di massima, di principio – io mi vada ad inserire in un target che va dai 35 ai 45 anni.

Ora, siate sinceri ed onesti, non tanto con me, quanto con Voi stessi: Vi pare normale che una femmina a 35-45 anni sia single? Insomma, se ancora non è 'accopppiata', potete scommetterci: c'è qualcosa che non va! Nella migliore delle ipotesi vi racconterà ad ogni occasione - e, se l'occasione non dovesse presentarsi, Ve lo racconterà lo stesso - dell'unico uomo che ha veramente amato e che l'ha lasciata per la sua migliore amica: 10 anni fa!

Non mi credete? Provate ad uscirci Voi!

E, badate, io non voglio dare tutta (magari solo una parte) la colpa alle femmina, né voglio parlare a nome di tutti i maschi: parlo di me, parlo per me.


Anch'io, lo ammetto, lo riconosco, se sono rimasto 'signorino' a quest'età, ho le mie responsabilità.

Quindi - datemi dell'altruista - non me la sento di infliggere la mia presenza ad una femmina della mia specie: perché dovrei infliggere loro una punizione che non vorrei fosse inflitta a me?

È vero, potrebbe trattarsi di una masochista autolesionista, ma, allora, spiegatemi perché dovrei mettermi in casa una masochista autolesionista? Se lei dovesse lasciare il suo cilicio sparso per casa ed io dovessi metterci il piede sopra, non farebbe male?




NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.




martedì 24 novembre 2009

53. Oggi parliamo di sesso (parte 7/12)



Un altro argomento che mi viene sottoposto è che non è nella natura delle cose e, comunque, non in quella dei maschi della specie, vivere da soli.


Sono passati milioni di anni da quando l’uomo primitivo brandiva la clava per difendersi dagli animali feroci e dai suoi simili. Un arco temporale che si fa fatica a comprendere ed a datare, ma è quello che ci ha portato ad essere gli animali ac-culturali per eccellenza, dotati di intelligenza e capacità critica, creativi e razionali, ma, soprattutto... relazionali.

Cerchiamo di elevare in poco il tono della nostra ricerca e, pur continuando ad operare in modo rigorosamente scientifico, concedetemi qualche divagazione filosofica: che non si dica che il Vostro, non avendo argomenti di valore, giuochi a fare il 'faceto' (=
[fa-cè-to] agg., Piacevole e arguto nel parlare: un tipo f. ‖Amabile, spiritoso: umore f.; una faceta conversazioneTra il serio e il faceto, di cosa detta scherzando, ma con un fondo di verità ‖ SIN. scherzoso, spiritoso CON. serio, burbero).

L'altra sera ero in pizzeria da Mario (corso Francia, dopo p.zza Massaua se venite dal centro, pizza buona, prezzi modici) con un amico, Davide, ed essendo egli laureato summa cum laude in filosofia, cerco di approfondire l'argomento che vado sviluppando (ndr. quello dell'Ammmore).

Tra un affondo e l'altro alla sua pizza 4 stagioni, il Davide mi spiega: "L’uomo è per Seneca, sulla scia di Aristotele, ("Apperbacco, nientepopodimeno", mi trattengo dal sottolineare) un animale congenitamente socievole ("hominem sociale animal communi bono genitum videri volumus", De clementia, I, 3, 2): siamo tutti membra di uno stesso corpo, tutti per natura vincolati da un rapporto di reciproco sostegno, così come le pietre che costituiscono una volta (Epistole a Lucilio, 95), pronta a cadere se esse non si sorreggessero a vicenda".

L'argomento mi pare di non poco conto e, considerando che il Davide, indulgendo al gossip, aggiunge che lo stesso Seneca ebbe a dire "Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama!", sembrerebbe avvalorare la tesi di quanti vanno sostenendo che l'uomo, animale sociale e socievole, dovrebbe socializzare e, quindi, amare.

"Me coi%$#ni, Davide, ma quante ne sai? - gli ribatto ammirato da tanta cultura, come avrete di certo arguito dalla colorita espressione -, ma senti un po', filosofo per filosofo, che mi dici del Socrate?". (ndr. considerate che cadauno e cadadue hanno pasteggiato a cicuta)

"Se non ricordo male - aggiungo tanto per non passare per il solito idiota e per non dare ragione a quanti mi tacciano di essere 'braccia rubate all'agricoltura', mestriere peraltro assai nobile -, Socrate, nel 421, sposa Santippe, femmina diventata, nell’immaginario collettivo, un’ icona: la donna bisbetica per antonomasia. Insomma: come la mettiamo se un uomo tanto dotto si è imbrogliato con le sue stesse mani?".

Lo ammetto, ero andato all'incontro preparato per non fare brutta figura.

E vado oltre: "In un periodo in cui la donna era completamente sottomessa all’uomo - o illuminata società -, la figura di Santippe spiccava notevolmente per la sua irascibilità e irriverenza nei confronti del marito".

Abbandonando il fioretto vado di spada: "Si dice che Socrate sia riuscito a far ragionare tutti, tranne che la moglie e che abbia intrapreso la filosofia , proprio perché aveva accanto una donna insopportabile, preferendo andare a bere sidro con gli amici nella bocciofila vicino a casa fino a notte fonda".


"Una leggenda metropolitana vuole che un giorno, Socrate stesse dialogando con un suo seguace nel cortile di casa. Santippe, appena arrivata, cominciò ad inveire contro di lui. Quindi, si affacciò alla finestra e gli rovesciò una brocca d’acqua sulla testa. E allora Socrate con la sua imperturbabilità: 'Di cosa ti meravigli? Dopo che Santippe aveva tanto tuonato, era inevitabile che piovesse' ”.

L'argomento non mi sembrano di poco conto: Seneca 1 - Socrate 1.

Insomma, siamo ad un punto morto, ma la nostra indagine deve andare oltre, dobbiamo buttare il cuore oltre ogni ostacolo e, poi, tirare a sorte per vedere chi lo deve andare a riprendere.

"In effetti, - dico ad un Davide che inizia a corrugare la fronte per il mio semplicistico e ben poco accademico modo di affrontare l'argomento - quando per strada incrocio il mio cammino con una coppia di anziani che, teneramente, si tengono per mano non posso fare a meno di provare nei loro confronti un senso di tenerezza e malcelata invidia".

"Vedi, Davide - ammetto di fronte al mio compagno di pizza che con una certa qual difficoltà cerca di deglutire - ... dopo anni di attenta riflessione sull'Ammmore, quello con la 'A' maiuscola e tre 'emme' per rafforzare il concetto dandogli spessore, sono arrivato alla conclusione alla quale arrivò il Platone".

Con tono ispirato e voce impostata, volutamente diaframmatica, esordisco: "Ricorderai che, durante il Simposio, prende la parola il commediografo Aristofane (niente a che vedere con quelli del Bagaglino) e dà la sua opinione narrando un mito. Un tempo - dice - gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v'era distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione e più carognoso del solito, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all'antica perfezione".

A questo punto, col Davide tra il compiaciuto ed il curioso, alzati gli occhi verso il lampadario in ferro battuto al centro della sala, come se cercassi l'ispirazione, proseguo citando niente meno che il Platone di cui sopra: "E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d'Ammmore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: (...) Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare".

Ed ancora: " Queste persone, quando incontrano l'altra metà di se stesse da cui sono state separate, allora, sono prese da una straordinaria emozione, colpite dal sentimento di amicizia che provano, dall'affinità con l'altra persona, se ne innamorano e non sanno più vivere senza di lei - per così dire, nemmeno un istante".

Concludendo: "Il desiderio di queste persone è di essere una sola persona con l'altra della quale si sono innamorate, riunirsi e fondersi con l'altra anima. Non più due, ma un'anima sola. la ragione è questa, che la nostra natura originaria è come l'ho descritta. Noi formiamo un tutto: il desiderio di questo tutto e la sua ricerca hanno il nome di Ammmore".

Il Davide è perplesso e sbigottito dalla mia dotta citazione e, mentre la pizza gli si congela nel piatto per l'emozione, mi inchino di fronte al pubblico presente e plaudente nella sala, sommerso a uno scroscio d'applausi.

Un ragazzo con l'orecchino seduto al tavolo con una ragazza modello 'commessa di gioielleria del centro', probabilmente più tonto di lei, mi domanda: "Mi è tutto chiaro, ma non ho capito cosa intendeva dire questo amico tuo, questo Glaucoma?"

Compiaciuto dal suo interesse, mi volgo verso di loro e spiego: "Vedete, detta in altri termini, ci sono persone che per tutta la vita cercano il grande Ammmore, lo trovano e si accorgono di averlo trovato: queste sono, invero, le coppie felici!".

"Ma è anche vero che ci sono quelli che, pur trovandolo, non se ne accorgono; quelli che non trovandolo, si arrendono e, pur di non restare da soli, si adattano con chi trovano e che rappresenta – tutto sommato – un compromesso (lamentandosene tutti i giorni); ci sono, infine, quelli che non trovando la famosa, la mitica 'anima gemella', non si accontentano e restano da soli".

"Ora, molti, la maggioranza, ritiene che la vita del single sia gaudente, spensierata, piena di avventure galanti e di festini; questa non è la vita standard dei single: è la vita dei Presidenti del Consiglio".


Il ragazzo mi ringrazia con un "Adesso sì: adesso ho finalmente capito!".

Per nulla persuaso, mi avvio verso l'uscita accompagnato dal Davide, firmo autografi, bacio bambini, faccio il gesto (solo il gesto) di pagare, ma la cassiera mi blocca: "Lasci stare: offre la casa! Torni quando vuole" e mi lascia scivolare in tasca un biglietto.

Usciti che siamo dalla pizzeria, guardo e leggo il biglietto: un numero di cellulare con scritto "Sono Samantha (con l' 'h', quella senza 'h' è la cameriera, mia sorella) chiamami quando vuoi, ho taaaanto bisogno d'Ammmore, mio marito fa il camionista: non c'è mai ... chiamami!"


Sorrido tra me e me e lo passo al Davide: "Tieni, me l'ha dato la cassiera per te, la timida non si osava. E, poi, lo sai, io oramai ho felicemente raggiunto la pace dei sensi!".

Sospirando, ma mettendo con cura il foglietto nel portafoglio, il Davide sospira e sussura: "Ma beato te ... come fai?"


Ed io, di rimando: "Questione di allenamento, di convinzione e ... di 'stato di necessità' ! ".


E, poi, dicono che la cultura non paga: COMUNISTI !!!

Ma, l'ho premesso, l'analisi che mi propongo di svolgere in queste pagine non è di natura politica, ma - ben più modestamente - filosofico-sociologica: è cercare di capire se sia meglio in astratto ed in assoluto essere single o in coppia, perché, nonostante i Seneca, i Socrate ed i Platone, la questione non è ancora risolta.

Parlavamo, anzi, parlavo, meglio ancora, parliamo dei singles e di se e quale giovamento questi possano trarre dalla pace dei sensi, in particolare se e quando essi (nel senso di 'costoro') siano disoccupati.

Anzi, parliamone la prossima puntata perché anche oggi mi sono dilungato troppo.

(segue, ...)


NON e` una storia di pura invenzione

Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI




giovedì 19 novembre 2009

52. Cerchiamo te! chi? ... proprio me? (parte 2/2)




Dopo aver valutato nella puntata precedente alcuni esempi di discriminazione 'al maschile', proseguiamo nella nostra indagine di cosa resti tra le offerte di lavoro per chi voglia o anche solo abbia bisogno di lavorare per, poi, valutare se sia vero che chi voglia veramente lavorare possa trovare un lavoro o se abbia ragione la vecchietta del sesto piano (vedi puntata precedente parte 1/2).

Come già detto in altre puntate del blog, sono sì alla ricerca del lavoro della mia vita, di quello che non solo mi faccia guadagnare, ma che pure mi faccia desiderare (occhei, esagero - talvolta - con le iperboli) andare in ufficio o sul posto di lavoro che dir si voglia; ma sono altresì alla disperata, spasmodica e financo affannosa ricerca di un qualunque lavoro che mi faccia anche solo guadagnare qualcosa, essendo oramai sceso al di sotto della soglia ben più che critica dei 1.000 euro sul c/c!

Vediamo, dunque, cosa offre il gagliardo mondo delle offerte di lavoro.

Il mondo del telemarketing è da sempre prodigo di offerte - se avete letto alcune delle puntate pubblicate Ve ne sarete resi conto -, ma è altresì vero che da luglio il tenore degli annunci pubblicati è cambiato.

Colpa della crisi montante (anche se per qualcuno questa benedetta crisi non c'é? anche se è una voce messa in giro da pessimisti malevoli e, per di più comunisti?)? Sinceramente non lo so, anche se ho le mie idee al riguardo, fatto sta che gli annunci che da qualche tempo si leggono hanno 'sfumature' diverse.

Vi invito, pertanto ed a mo' d'esempio, a leggere, oltre alla retribuzione, i requisiti richiesti e l' 'invito' finale:

12. CALL CENTER - TELEMARKETING

Data Pubblicazione: 02-4-09 Codice: 510073994
Tipo: Offerta di lavoro n. Posti: 3
Area funzionale: Call Center / Telemarketing
Contratto: contratto a progetto Retribuzione: 10000
Orario: Flessibile
Settore: Finanza - Credito - Assicurazioni - Legale - Banche

Requisiti: Ti piacerebbe far parte di un team fantastico che sta realizzando una cosa che nessun altro ha mai provato a fare ?

Nel settore finanziario, nei servizi alle imprese, nella vendita qualificata, cerchiamo persone che vogliano realizzarsi proponendo alle PMI del PIEMONTE un esclusivo pacchetto di servizi.

Pensiamo che il successo di un azienda e di una persona dipenda principalmente da: ciò che si offre al mercato. Dalla meta che ci si è dati. Dal talento di cui si dispone.

Cerchiamo persone positive, determinate, ribelli, magari stanche di aspettare il momento buono.......ma motivate e decise di crearselo.

Offriamo: ambiente di lavoro positivo e stimolante, progetto innovativo e vincente, possibilità di carriera, marketing aziendale e formazione.

Richiediamo: feeling con il telefono ed internet, attitudine commerciale, orientamento ai risultati, personalità di successo, creatività, esperienza è gradita ma non tassativa.

oltre al cv, raccontaci bene la tua storia, chi sei e cosa vuoi ottenere.


13. Ma andiamo oltre. In fondo sono o non sono (anche se qualcuno potrebbe dubitarne) brillantemente laureato in Giurisprudenza? Alcuni annunci sono particolarmente ammiccanti e propongono lauti guadagni …

Vi invito a guardare l'indirizzo di posta elettronica cui inviare il c.v.

Consulente Legale
Numero annuncio: 119330804
Visite: 208
Data pubblicazione: 08-Apr-09


Stanco del tuo solito lavoro? Sei stanco dei tuoi soliti guadagni? Ti offriamo la possibilità di veri e alti guadagni, e una crescita professionale gratuita nel campo della consulenza legale. Non importa il titolo di studio, in quanto tutta la formazione di cui avrai bisogno la apprenderai piano piano.


Inviare curriculum a mailto: time_to_dream@hotmail.it ; è necessario lasciare un recapito telefonico sul curriculum vitae.

14. Altri annunci, invece, sono curiosi e potrebbero invogliare ad una, ebbene sì ... conversione spirituale. D'altra parte, quando si è alla disperata ricerca di un lavoro, è pur vero che non si sa a che santo votarsi.

Punto Lavoro SpA (aut.min1134-SG) ricerca, per importante azienda cliente, N_ 1 LAUREATA IN TEOLOGIA.

REQUISITI RICHIESTI: età massima: 33 anni
Laurea in Teologia
Ottima conoscenza della lingua inglese (pref. conoscenza di una seconda lingua)
Disponibilità a trasferte
Pref.: esperienze maturate all’estero
Ottime competenze informatiche
Determinazione, proattività e cultura aziendalista
Ottime doti comunicative, apertura mentale, voglia di imparare e umiltà
Numero di posti vacanti: 1

15. Avendo avuto, molto, ma molto in passato, di frequentare molto, ma mooooolto da vicino l'ambiente odontoiatrico, altri annunci attirano la mia attenzione.


Considerate che, se avete la (dis-)avventura di partecipare a cene tra dentisti (termine più volgare in luogo di odontoiatri) non potete non sapere come si fa una terapia canalare o un pernomoncone.

Pena: essere totalmente esclusi dalla conversazione ed emarginati per il resto della serata.

Quindi, ragion per cui, ecco perché mi sono dovuto fare una discreta cultura in materia.

Quando leggo un annuncio che cerca 'rettificatore di denti', penso che, al limite, si possa trattare di ortodonzista, insomma i parenti poveri dei dentisti.

Ed, allora, mi dico "perché no?".

Ma, forse ma forse, cercano altro. Altrimenti non si spiegherebbe perché non mi hanno convocato per un colloquio, quando nel mio civvì avevo specificato di aver vissuto 4anni4 (dimostrabili) con una dentista, pardon, odontoiatra (il che, poi, è la stessa cosa, ma guardateVi bene dal chiamare un odonotiatra 'dentista').

Per importante Azienda cliente settore Metalmeccanico ricerchiamo 5 RETTIFICATORI DENTI.

Si richiede diploma/qualifica in ambito meccanico, conoscenza strumenti di misura. Indispensabile una comprovata esperienza pregressa nell'ambito. Disponibilità immediata. Orario: 3 turni.
Durata contratto: 3/6 mesi + proroghe.

16. Altre offerte non sembrano rivolte a persone con particolari esperienze, eppure non dev'essere così: altrimenti perché non mi hanno chiamato neppure per un colloquio, almeno per rendresi conto che non ho mai fatto un campeggio?

Ed ancora: che dire del requisito richiesto 'gradita esperienza nel ruolo'?

METIS SPA, AGENZIA PER IL LAVORO, RICERCA PER AZIENDA DI SETTIMO TORINESE CHE PRODUCE ATTREZZATURE PER CAMPEGGI, OPERAI/E DA INSERIRE PER ATTIVITA' DI CONTROLLO MACCHINA DI RIEMPIMENTO BOMBOLETTE DI GAS. GRADITA ESPERIENZA PREGRESSA NEL RUOLO, DISPONIBILITA' A LAVORARE SU TURNI, DURANTE I PICCHI DI LAVORO E' PREVISTO ANCHE IL TURNO NOTTURNO. SI OFFRE INIZIALE CONTRATTO IN SOMMINISTRAZIONE CON POSSIBILITA' DI INSERIMENTO DIRETTO IN AZIENDA.
Numero di posti vacanti: 1

17. Per altri annunci potrei fare un'eccezione al mio essere vegetariano, ma mi permetto di attirare la Vostra attenzione non solo sull'urgenza della richiesta (il che farebbe pensare che siano talmente disperati da accettare chiunque sappia anche solo distinguere un pesce da una bistecca), ma sulla circostanza che si offre un lavoro part-time per … 2 giorni!

ADDETTO BANCO PESCHERIA

Nome azienda: ARTICOLO1 S.p.A
Numero di persone registrate a questa offerta: 59
Data di pubblicazione: 08/04
Studi minimi: Licenza media
Esperienza minima: 1 anno
Tipo di contratto: A tempo determinato
Stipendio minimo: Non introdotto
Stipendio massimo: Non introdotto

Descrizione dell'Offerta: PER SUPERMERCATO CLIENTE RICERCHIAMO URGENTEMENTE UN ADDETTO BANCO PESCHERIA CON BUONA ESPERIENZA NELLA MANSIONE. CONTRATTO DI LAVORO DAL 9 AL 11 APRILE, ORARIO PART TIME MATTINA.

Numero di posti vacanti: 1

18. Altri annunci semplicemente disorientano: cercano promoter a Torino per …. Palermo


PROMOZIONE DERMOGELLA
Numero annuncio: 118849146
Visite: 150
Indirizzo: Torino, Piemonte Vedi mappa
Luogo: Torino
Data pubblicazione: 06-Apr-09


Agenzia di promozioni cerca promoter esperte per GS a Palermo. Le date sono: 24/04, 02/05, 09/05. Scrivere solo se veramente interessate, grazie.



19. In un mondo che è destinato alla globalizzazione è doveroso conoscere le lingue straniere: non solo per viaggiare o 'provarci' con le ragazze straniere (notoriamente più disponibili), ma anche entrare per il mondo del lavoro.

Il problema è quando, oltre all'inglese, non basta conoscere il francese o il tedesco o lo spagnolo!

ANNUNCIO > cod. 21950

Operatori help desk con ottima conoscenza della lingua inglese e fiamminga o cantonese o turca

Il nostro cliente Ë un'affermata azienda partner di uno dei colossi del settore IT, per la clientela del quale offre servizi di Help Desk, in grado di migliorare l'efficacia e la performance delle realtà aziendali protagoniste dell'economia mondiale. I principi sui quali si fonda l'azienda sono attenzione al cliente e valorizzazione delle risorse: il rapporto umano e' al centro di ogni relazione, dentro e fuori l'azienda. I valori fondamentali e condivisi da tutti risiedono nella capacita' di comprendere le esigenze dei clienti e di proporre soluzioni adeguate, nella velocita' di reazione, nella passione dedicata ad affrontare ogni progetto. Per il potenziamento del proprio organico ci ha richiesto di ricercare: OPERATORI PER ASSISTENZA ALLA CLIENTELA Le risorse inserite avranno il compito di gestire l'attività di assistenza help-desk al cliente, erogando le informazioni relative all'utilizzo del prodotto IT e risolvendo i problemi tecnici relativi. Il candidato ideale ha un'ottima padronanza della lingua Inglese. » necessaria inoltre la conoscenza di una seconda lingua, preferibilmente Cantonese, Fiammingo e/o Turco. » richiesta la disponibilità a lavorare su turni. Completano il profilo dimestichezza con il pc e ottime capacità comunicative e relazionali


20. Altri annunci sembrano fatti per chi, proprio come me, ama viaggiare, anche solo con la fantasia. Ma perché ... il training deve proprio essere oneroso? In altri termini: io pago per un corso di formazione propedeutico per il lavoro, ma se, poi, ... non ottengo il lavoro? Non è, forse, che fare questi ... training onerosi potrebbe essere un modo per mascherare dei corsi di formazione, intascare i soldi e non dare il lavoro?


agenzia viaggi


Numero annuncio: 126679777
Visite: 552
Indirizzo: Torino, 10121 Vedi mappa
Luogo: Torino
Data pubblicazione: 09-Mag-09



agenzia viaggi riky corso vittorio emanuele 76 torino cerca ambosessi per entusiasmante attivita settore turistico possibilita carriera in ambiente govane e dinamicopossibilita inesperti previo trainig oneroso telefonare al 0115617451 oiviare curriculum a mailto: pelagosgruppo@libero.it

21. Ci sono, poi ed ancora, annunci che non sembrano richiedere un'elevata professionalità per lavori che … non mancheranno … mai! Ho risposto pure a quest'annuncio, ma non sono stato ricontattato: forse si sono resi conto che non posso vantare una 'bella presenza' (per quanto, credetemi sulla fiducia, sbarbato ed in giacca e cravatta faccio ancora la mia porca figura!) ho hanno ritenuto che non fossi abbastanza 'volenteroso'?


Cerchiamo per onoranze funebri un autista necroforo in possesso della patente B possibilmente con esperienza nella guida di furgoncini e nell'edilizia. Si richiede un'ottima educazione. Prospettive

Requisiti per questo annuncio: bella presenza, volenteroso


Luogo di lavoro: Torino

Posizioni disponibili: 1



22. Scopro, con mia sorpresa, che esistono lavori insoliti, per i quali non dovrebbe essere necessaria una grande esperienza tanto sembrano banali, eppure …

Si selezionano Cartomanti in Torino

Cercasi in Torino e prima cintura Cartomanti con esperienza pluriennale e approfondita conoscenza di questa disciplina.
Sono necessarie inoltre, capacità comunicative e di ascolto nonché spiccata empatia.
La selezione verrà fatta a settembre, intanto è possibile avere ulteriori informazioni al numero: 348.6267400

23. Pensate che tutti possano fare il lavapiatti, ma - ancora una volta - se non potete vantare un'esperienza certificabile? Ma, anche in questoi caso: perché per fare il lavapiatti si dovrebbe inviare una fotografia?



La società Evento ricerca collaboratori in qualità di lavapiatti da inserire presso le nostre strutture, che abbiano esperienza e professionalità.
inviare curriculum con foto
per info :011/0687615

e-mail: sc.evento@gmail.com





24. In altri casi analoghi venmi autoescludo non perché – come alcuni potrebbero pensare – mi manchino 'gli attributi', ma per superati limiti d'età o per altre ragioni:

CERCASI CAMERIERE CON GLI ATTRIBUTI PER PICCOLO RISTORANTE IN CENTRO TORINO

64 Visite
Cerchiamo per piccolo ristorante in torino centro un cameriere con almeno 5 anni di esperienza nel settore minimo 20 anni max 40 automunito flessibilita' di orari.

inviare curr a. alfio.baudino@ilmarachella.it.

Invia Email oppure telefona al: 338.5093609


25. In tempi di crisi, può sembrare strano, ma - se solo ci ragionate tanto strano non è - ci sono settori che continuano a prosperare: pensate a quanti centri benessere, massaggi, etc. etc. sonon sbucati come funghi negli ultimi mesi. Se non ci credete, andando al lavoro o a fare la spese guardateVi intorno.

In fondo la gente rinuncia alle 4settimane4 di vacanza al mare, ma vuole pur sempre tornare in ufficio abbronzata, rinuncia al ristorante, ma non alla palestra.

In tempi di crisi la gente prende cura di se stessa.

D'altra parte, chi ha perso il lavoro, ma ha qualche risparmio improvvisa nuove attività: avete notato quanti nuovi bar, quanti nuovi negozi di parrucchieri in circolazione?

Appunto, parrucchieri: eppure anche qui si inizia a fare discriminazione in tema di assunzioni.

Ed ecco l'annuncio:

cercasi parrucchiere gay

cercasi parrucchiere uomo con esperienza da inserire subito in un salone zona torino-centro. Massima serietà.Per info chiam al numero 0114369633

26. FATTORINO FACT TOTUM (l'errore in latino non è mio, ma guardate l'esperienza richiesta)

Nome azienda: Rag.Rizzi Nicola Francesco
Numero di persone registrate a questa offerta: 202
Data di pubblicazione: 03/09
Categoria: Risorse Umane, Recruiting
Citt‡: Torino
Provincia / Paese: [Piemonte] Torino - Italia
Studi minimi: Licenza media
Esperienza minima: Da 3 a 5 anni
Tipo di contratto: Da definire
Inquadramento: Non introdotto

27. Per fortuna al fine di valutare la serietà di taluni annunci soccorre google e, dove non arriva google, per fortuna c'é fessbuk: letto l'innocuo annuncio andate a visitare http://www.facebook.com/people/Maximiliano-Echis/1194826306

Azienda settore wellness seleziona collaboratori


Inviato da Maximiliano Echis 20 lug, 07:51. Modifica, Elimina, Promuovi il tuo annuncio

Livello: Altro Orario: Altro Contratto: Altro

Ricerchiamo persone serie, motivate, e ambiziose per lavoro part-time, full-time,nel settore del wellness. Inviare il proprio CV, oppure contattare il Sig. Echis al 328 7107744 per poter fissare un colloquio.


28. Potrei dirVi, per esperienza diretta, che il mondo delle assicurazioni è (non sempre) pieno di briganti, ma che dire quando oltre a non offrirVi loro un portafoglio clienti, … lo chiedono a Voi (anche se piccolo)?

Livello: Impiegato Orario: Full time Contratto: Altro Sede di lavoro: Chieri

CERCHIAMO PER AGENZIA DI ASSICURAZIONE SUB AGENTI IN POSSESSO DI PARTITA IVA E DI UN PICCOLO PORTAFOGLIO CLIENTI. AUTOMUNITI/E. ZONA DI LAVORO: TORINO SUD

SYNERGIE ITALIA SPA
VIA MASSA 14
CHIERI (TO)
TEL 0119421258
FAX 0119477636
chieri1@synergie-italia.it



29. Pensate sia un caso isolato? Mi spiace deluderVi:

Produttore assicurativo

Inviato da Manpower S.p.A 24 ago, 09:08.
Livello: Altro Orario: Full time Contratto: Altro Sede di lavoro: Torino
Il nostro Cliente: importante realtà assicurativa
Ci ha incaricati di ricercare un/una: produttore assicurativo
La sede: Torino
Il lavoro: realtà assicurativa ricerca per il proprio staff un produttore assicurativo. Il candidato dovrà dedicarsi allo sviluppo commerciale della clientela.
Il profilo: il candidato ideale diplomato/laureato ha maturato almeno 2 anni d’ esperienza in ruoli commerciali nel settore assicurativo, richiesto un portafoglio clienti.


30. In altri casi, se non è offerto né uno stipendio né una provvigione, almeno offrono da mangiare (a Vostro rischio e pericolo). Anche in questo caso ho risposto, ma non sono stato richiamato!


Cercasi persone, consumatori di prodotti alimentari di vario genere, disposti ad eseguire prove d'assaggio presso il nostro centro di analisi. Si richiede una disponibilità di tempo minima (un'ora circa!) ed è previsto un rimborso spese. I turni di assaggio sono alle ore 10.30,13.00,15.00 e 18.00.

Per maggiori informazioni telefonare al numero 011/3913217 .


31. Se è vero che la Chiesa Cattolica pare essere sorda al grave momento di crisi che stiamo vivendo (se non con preghiere, ma a mia domanda, il mio amministratore ha risposto che per il pagamento delle rate di riscaldamento vuole contanti), è altrettanto vero che altre Chiese offrono dei posti di lavoro.

Lavoro Ufficio, Segreteria

TI PIACE AIUTARE?

LA CHIESA DI SCIENTOLOGY DI TORINO CERCA SOCI COLLABORATORI SIA PER MANSIONI AMMINISTRATIVE CHE PER MANSIONI TECNICHE
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32. Ma non si deve pensare che non vi sia spazio per poeti ed artisti (in fondo, l'Italia non è un Paese di artisti e poeti?), anche 'sconosciuti', purché seri e 'non pretenziosi':

Artista Promotrice di Progetti finalizzati alla rivalutazione e presentazione dei talenti sconosciuti

CERCA URGENTEMENTE
• Poeti anche alle prime esperienze
• Pittori anche alle prime esperienze
• Attori Figuranti anche alle prime esperienze
• Interpeti di Musica Parigina (Belle Epoque)
• Ballerini di Valzer Frances Figurato
• Fisarmonicisti e violinisti (esperti in musica Francese)

Progetti d'Arte
Segreteria
392/61.93.659 Luciano

ASTENERSI PERDI TEMPO E PRETENZIOSI

Conclusione

In conclusione, in conclusione Vi dico che è vero: ci sono annunci, annunci di ogni genere, non si può dire che manchino offerte di lavoro.

Ma io mi permetto sommessamente di dirVi che io cerco lavoro e sono disponibile a fare qualsiasi tipo di lavoro (come Vi sarete resi conto leggendo le puntate edite): eppure non trovo alcun genere di lavoro!

Colpa mia? Sincera e poi mente non lo so, ma posso per certo dirVi che il mio c/c inizia ad essere sotto il livello di allarme rosso (id est: 1.000 euri, al plurale).
Onesta e poi mente posso garantirVi che, se anche non fosse vero - come alcuni sostengono - che non esiste questa crisi, è altrettanto vero che da luglio quelli che ho sottoposto alla Vostra cortese , gentile nonché benigna e talvolta benigna attenzione sono gli articoli che trovo ogni giorno pubblicati, mentre abbondano, da parte delle stesse niusletters che prima ne inviavano, proposte di mutui, fidi, prestiti, proposte per assicurazioni auto, corsi e masters rigorosamente a pagamento.
Ho come la vaga sensazione che questa crisi esista: ... e che sia solo agli inizi!

Ricordate una delle ragione per le quali Vi dissi che mi ero deciso per il blog? per far sapere che cerco lavoro, che cerco ancora lavoro, che cerco qualsiasi genere di lavoro ... in attesa del lavoro della mia vita!

Insomma, se avete qualche indicazione ... sono a disposizione.

lunedì 16 novembre 2009

51. Oggi parliamo di sesso (parte 6/12)





Un altro ragionamento che mi viene sottoposto e che, apparentemente, potrebbe avere una sua valenza, è che la vicinanza di una femmina esalta le qualità del maschio: ne fortifica il carattere, ne consolida le certezze, lo rende più propositivo verso il futuro, ne esalta le qualità, ne fortifica il carattere.

Già... le certezze, il futuro, il carattere.

Siamo sicuri che queste certezze siano certe, queste sicurezze siano sicure: abbiamo a che fare con un dato di fatto inoppugnabile o, piuttosto, con luoghi comuni?

Non pensiate che io risponda come facilmente verrebbe da rispondere alla gran massa dei maschi, sarebbe troppo facile.

Come affermato precedentemente, nella nostra indagine noi dobbiamo fare affidamento solo sul rigore del metodo scientifico.

Ma cos'è il metodo scientifico?

Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenza empirica e misurabile attraverso l'osservazione e l'esperimento; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre nuovamente al vaglio dell'esperimento.

Principiamo, dunque, con un esempio tratto dalla (mia) vita reale: io ho la presunzione - non me ne vogliate - di parlare sempre per vita vissuta.

Ho un carissimo amico, Antonio.

Antonio è un ragazzo d'oro: simpatico, cordiale, socievole, persino carino. Insomma, il classico ragazzo che molte femmine vorrebbero avere al proprio fianco e che non molte, ma tutte le suocere vorrebbero avere come genero.

In questi anni Antonio mi ha dimostrato più volte la sua vicinanza ed amicizia e, quando è possibile, mi gratifica della sua compagnia durante le sue pause pranzo: l'uomo è un animale socievole, io sono socievole, ne consegue che io sono un uomo!

Se proprio volevo trovare un difetto ad Antonio, per il quale non mancavo di rimproverarlo, è che ogni volta che ci incontravamo, dovessi essere sempre ed immancabilmente io ad avere delle novità e, considerando che le mie novità erano legate a disastrosi colloqui di lavoro, non è che la cosa mi facesse particolarmente piacere.

Fino all'aprile di quest'anno


Torino, martedì 7 aprile 2009

Ci diamo il consueto appuntamento ai Giardini Reali.

Nell'attesa mi guardo attorno. Vedo bambini giocare, cani a briglia sciolta, le prime rondini che fanno tanto primavera: un quadro estremamente bucolico, ci manca solo il Virgilio.

Dopo qualche minuto vedo arrivare l'Antonio che, in luogo della lieta baldanza dei suoi anni che sempre lo accompagna (come la carabina il carabiniere, la scia lo sciatore, la campana il campanaro, l'ostrica l'ostetrica, il cacio il caciocavallo, l'appunto l'appuntato), ha lo sguardo torvo ed un accenno di occhiaie che lasciano intendere notti insonni, il passo lento e malcerto.

Un po' preoccupato e non sapendo con quale frase esordire, lo accolgo con un generico: “Uè, Anto', ..." e la domanda che sono indeciso se far seguire ma che pure, ne sono certo, lui si attende per dar libero sfogo al suo tumulto interiore "come la va?” .

Ecco, permettetemi una pur breve, ma doverosa, digressione al riguardo.

La domanda "Come va?" è sì educata, ma di circostanza e pericolosa nonché insidiosa.
La risposta che ci si aspetta dovrebbe essere "Bene!" dopodiché, scampato il pericolo, si può iniziare a parlare di metafisica ovvero del più e del meno.
Ma dicevamo, la domanda "Come va?" è domanda insidiosa, si diceva, perché espone il fianco - a chi non è capitato? - a chi ha voglia, bisogno, urgenza di scaricare tutte le proprie disavventure ovvero anche solo ha del tempo da perdere.

Per tale ragione ben più accorti mi paiono essere i Britannici che, per consuetudine, alla domanda "How do you do?" rispondono "How do you do?", il che tradotto in italiano, equivale a qualcosa del tipo "Come va? (non me ne frega niente!)" la cui educata risposta è "Come va? (Chettenefrega? perché non ti fai una frittata di &%?^* tuoi?)".


“Ah Romolo, ah Romolo, … non è possibile, da quando mi sono lasciato con Cinzia, speravo che sarebbe stato facile trovare un'altra ragazza, ma, invece, … niente!”. E, prosegue, senza darmi neppure l'estro per dirgli che le cose si sistemano quando meno uno se lo aspetta.

“E' vero, mi capita di incontrare delle ragazze, ma non riesco a combinare nulla: o sono già impegnate, o vogliono solo amicizia, o trovano delle scuse per non concedermi neppure il primo appuntamento: perché? Perché a me? Cosa ho fatto di male?”.

L'Antonio si strugge, è l'ombra di se stesso (e considerate che è già magro di suo), la lagrima sul ciglio sembra stia per dare la stura ad un'inondazione, temo che la vicinanza alla Stura lo possa far risolvere per un gesto estremo e cerco di portarlo lontano dal vicino ponte.

Per tirargli un po' su il morale e per distrarlo, cerco di raccontargli delle mie ultime disavventure, ma niente!

Sarei tentato di dirgli che se si presenta in queste condizioni di fronte ad una femmina, dovrebbe puntare direttamente sulle crocerossine, puntare tutto sul pietoso lato umano e, certamente, qualcuna cadrebbe nella trappola. Ed il bello è che non dovrebbe neppure fingere: è assolutamente credibile (quasi quasi ci cascherei anch'io), completamente calato nella parte.

Avete presente il metodo (Kostantin Sergeevič) Stanislavskij? Quello per il quale De Niro aumentò di 20 chili per interpretare Jack La Motta ne 'Toro scatenato' (1980, regia di Martin Scorsese, sceneggiatura M. Martin - P. Schrader, genere drammatico, durata 02:09:00, distribuzione United Artists)? Credetemi, di fronte a Enrico De Niro sarebbe un dilettante e dovrebbe entrare in terapia per capire dove ha sbagliato.

Ho sempre odiato questa tattica quando ero adolescente, ho visceralmente odiato i miei coetanei quando, per far cedere le ultime difese delle femmine, dopo una lunga inspirazione e ed un'altrettanto lunga espirazione, con gli occhi bassi rigorosamente a fessura, sussurravano: “Tutti, tutti sono contro di me, nessuno mi capisce, i miei genitori stanno divorziando e litigano tutte le sere (ma il padre non era vedovo?): perché nessuno mi capisce?” e, dopo una tanto breve quanto lunga pausa, sussurravano rialzando gli occhi ed incrociando quelli di lei: “... meno male che ci sei tu!”.

Il risultato era garantito ed io li odiavo per quella mancanza di dignità, di amor proprio, ma è altrettanto vero che loro ci 'davano' da paura!

Insomma, torniamo all'Antonio.

Non me la sento di insistere in questi biechi suggerimenti, provando forse (anzi, senza 'forse') del rancore misto ad invidia per quanto foss'io pusillanime da adolescente e, forte dell' “un bel tacere non fu mai scritto”, mi risolvo per restare muto ed ascoltare le sue litanie.

Qualcuno potrebbe tacciarmi di codardia, di vigliaccheria e di godere dei drammi altrui, ma, ragazzi, se giochiamo a chi è più sfigato, sono certo che potrei vincere con tutti Voi per k.o. entro la quinta ripresa.

Ad ogni buon conto, alla fine, l'Antonio, senza vergognarsi dei singhiozzi e dei singulti, riesce a ritrovare un attimo di lucidità e di decoro (è quasi finita la pausa pranzo e deve rientrare in ufficio dove è persona stimata ed irreprensibile) e mi congeda con un: “Grazie, grazie, Romolo… sei un vero amico!”.

Io abbozzo, non me la sento di fargli considerare che ho né fatto né detto nulla, ma incasso il 'Grazie' che contraccambio con un enfatico “Maddaaaai, figurati: gli amici servono proprio nel momento del bisogno!”; e concludo con un ispirato, non necessariamente originale, ma di sicuro effetto: “Altrimenti che amico sarei? Se hai bisogno chiama...”.


Torino, venerdì 15 giugno 2009

Dopo alcuni mesi di silenzio che mi hanno fatto temere per il peggio, l'Antonio si fa vivo dicendomi che ha delle novità.

Incuriosito e, lo ammetto, non avendo altro da fare, convengo che ci si deve assolutissimamente vedere.

L'Antonio è, questa volta, a dir poco, raggiante.

Ne sono compiaciuto e, tanto per non peccare di originalità, lo accolgo con un “Uè, Anto', come ...?”.

Non riesco a terminare la frase, che l'Antonio mi blocca con un “Alla grande, alla grande: mi vedo non con una, ma con due ragazze!”.

Preso in contropiede, ma compiaciuto per tacita e compiaciuta solidarietà maschile (ricordatevi che se un uomo si sveglia al mattino coi postumi della sbornia letto con due sconosciute nel letto è un 'grande' e viene invidiato dagli amici e persino dai nemici, mentre se la protagonista è una donna, beh, è una 'puttana') gli ribatto: “Opperbacco, racconta, ...”.

Non che sia interessato ai dettagli tra le lenzuola, ma sento che l'Antonio ha voglia di raccontare, di fare outing. Ed io lo lascio fare.

L'Antonio è semplicemente radioso, brilla di luce propria, un entusiasta della vita, sprizza energia da tutti i pori. Sembra un lontano, lontanissimo parente di quello che incontrai solo un paio di mesi prima.

Ed io lo lascio parlare.

“Allora – gli dico appena riesco a bloccare per un attimo il suo fiume di parole - ecco perché hai sempre il cellulare spento”.

“Hai ragione – ammette neppure a malincuore -, ma, mi capirai e ne converrai, non posso farmi beccare dalla namber tù quando sono con la namber uan”.

Lo capisco e ne convengo: il discorso non fa una grinza; la logica, quando è logica, è logica … lo dice la parola stessa.

“Certo – ammette – la situazione è stressante. Per esempio l'altro sera ero a casa con la namber tù, quando mi citofona, Romolé, ... mi citofona la namber uan. Mi sono salvato dicendo che erano quei rompicoglioni dei Testimoni di Geova che mi hanno preso di mira e non mi mollano!”.


“Ma, Antonio – mi permetto di domandargli sommessamente come solo io so fare – ma mi hai detto che era sera tardi: come ha fatto a credere che fossero dei Testimoni di Geova a quell'ora?”.

“Beh - mi ha spiegato paziente e benevolo l'Antonio -, le ho raccontato che, infidi come sono, sanno che durante il giorno non ci sono e che sperano di trovarmi a casa dopo le 23! Certo, mi è toccato raddoppiare le coccole alla namber tù, ma ne è valsa la pena”, ha concluso ammiccando con una strizzatina d'intesa come si è soliti fare con chi ha capito o dovrebbe capire di cosa si sta parlando.

Insomma, cose da maschi: le lettrici femmine, non me ne vogliano, non possono capire.


Resto solo un attimo perplesso (lo sapete, oramai sono un anziano signore che legge e scrive poesie, un rispettabile – forse – signore di mezz'età al quale a volte pare ricordare di aver avuto avventure galanti, ma, si sa, ad una certa età i ricordi si confondono con la fantasia, quello che è stato con quello che avremmo voluto fosse) ed oso dirgli: “ma non è rischioso per la salute vivere così sul filo del rasoio? Non temi che la tensione ti faccia salire la pressione a palla col rischio di malattie cardiovascolari e col temutissimo infarto sempre in agguato?”.

Noi anziani siamo fatti così: viviamo nel terrore che ci infonde il buon Luciano Onder e, alla fine, l'ipocondria ci uccide come mosche!

L'Antonio mi stronca con una grassa, sonora, tagliente, fragorosa risata che mi fa sentire inadeguato e sorpassato dai tempi.

Ma ricordo, mi sovviene che l'Antonio è un amante delle passeggiate in montagna e, lui, in momùntagna ci va per provare l'ebrezza dell'aria pura e delle tome d'alpeggio: ogni occasione, con qualsiasi tempo è per lui un'occasione buona per partire ed andare alla ricerca di tome d'alpeggio, tanto più gustose e saporite quanto più coperte di muffa sono.

Non vi potete sbagliare: se in pulman sentite un incredibile olezzo di toma , beh, è lui: il temerario Antonio, Antonio il camoscio della Valtellina, Antonio lo stambecco della Lunigiana! C'é chi va in caccia di trifule: per lui esiste solo la toma d'alpeggio!

Timido, ma felice della sua ritrovata felicità, gli domando: “E con le tome? Come va? Hai dovuto rinunciare… con due femmine insaziabili...”.

Ma l'Antonio raddoppia le risate, capisce che non ho capito assolutamente niente delle femmine e del mondo. E come dargli torto?

“Io – mi spiega come si spiega qualcuno che non ha alcuna speranza di capire – faccio quello che voglio! Se voglio andare con gli amici, vado con gli amici: le femmine non mi devono rompere i santissimi! Io vado! Che loro aspettino! Se, poi, non hanno voglia di aspettare, peggio per loro: il mondo è pieno di femmine! Tanto neppure mi ricordo i loro nomi: mi basta chiamarle semplicemente 'Cara', 'Zuccherino', 'Luce dei miei occhi', 'Adorabile creatura' ”.

Lo ammetto, non capisco di cosa stia parlando, ma mi lascio contagiare dal suo incontenibile e contagioso entusiasmo.

Le persone sanno essere strane ed io non sono da meno.

Comunque, pur senza capire, mi compiaccio del ritrovato Antonio, del suo buon umore ritrovato, della sua rinnovata lieta baldanza.

E quasi lo invidio e mi dico che forse hanno ragione quanti sostengono che la vicinanza di una femmina nella propria vita ha effetti positivi sul maschio della specie.

Ma ... ricordate l'assunto dal quale eravamo partiti: ne fortifica il carattere, ne consolida le certezze, lo rende più propositivo verso il futuro, ne esalta le qualità, ne fortifica il carattere.

Passano alcuni mesi.

Di tanto in tanto mi capita di pensare all'Antonio 'lo sciupafemmine', ma me lo immagino sulle alte vette e, quando si vuole riposare, tra le lenzuola con la namber uan o la namber tù e, perché no, con tutt'e due contemporaneamente.

Lo sapete, questa è una tipica fantasia maschile e, involontariamente, quasi mi compiaccio che qualcuno tenga alta la bandiera (il doppio senso non era voluto nel momento in cui l'ho scritto, me ne sono accorto rileggendo) della specie maschio.

Oltre che compiaciuto sono un poco orgoglioso: io conosco quel maschio, è amico mio. E lo penso come se di quell'amicizia anch'io possa brillare per luce riflessa.

Si sa, noi anziani siamo fatti così

Torino, mercoledì 16 settembre 2009

L'Antonio mi telefona e decidiamo di incontraci in via Garibaldi.

Questa volta l'Antonio mi sembra un attimo pensieroso, forse un po' stanco.

Ma lui lavora e il lavoro si sa, se non rende simili alle bestie, di certo stanca, rende pensierosi; d'altra parte, siamo sinceri, per quanto nel fiore degli anni, a lungo andare, con due femmine può essere faticoso e stancante. Qualcuno dice che potrebbe essere persino nojoso. Non dico che sia sempre così, ma concedetemi che possa esserlo; e, d'altra parte, questa volta io non parlo per esperienza diretta (come sono, altrimenti, solito fare), ma per sentito dire, quindi, non voletemene.

Sempre per non peccare di originalità (ho già tanti, troppi peccati sulla coscienza), esordisco con: “Uè, Anto', come va?”.

L'Antonio è pensoso, ma non è il lavoro a dargli foschi pensieri.

“Sai – ammette quasi a malincuore -, alla fine non ho retto ed ho dovuto scegliere: adesso mi vedo solo più con la namber uan. Alla namber tù, per non farla soffrire (l'Antonio sa essere misericordioso anche quando non vuole: è più forte di lui; noi maschi siamo fatti così), ho detto che era colpa mia, che è un periodo difficile, che non le avrei potuto offrire quello che merita: che IO mi dovevo sacrificare per la sua felicità, ma che sarebbe stato giusto così, sarebbe stato meglio per tutt'e due, ma quello che più conta, soprattutto per LEI!”.

Eh, ragazzi, la nobiltà d'animo mi commuove sempre, sono un cuore tenero io!

Cerco di fargli coraggio, di rincuorarlo spiegandogli che, anche da un punto di vista etico ha fatto sicuramente la scelta giusta: dolorosa, ma giusta.

“Di certo – insisto – anche la pressione ti tornerà entro limiti ragionevoli, non dovrai più muoverti con l'angoscia di incontrare la namber tù, potrai, finalmente, tenere il cellulare libero, avrai più tempo per vedere gli amici e, dopo tutto, avrai anche più tempo per andare in montagna, per scorrazzare lungo le cimose vallate alla ricerca della toma perduta!”.

“Allora – concludo cercando di fargli vedere la positività della riacquistata normalità – ci si vede venerdì sera? Sono mesi che rinvii quella cena ed io non ho insistito sapendo che non avresti avuto tempo, ma, adesso, non hai più scuse!”.

“Eeeeeeh, vedi, come dirtelo? – e, nel non sapere come dirmelo, si guarda d'intorno evitando di incrociare lo sguardo -, ma vedi, il venerdì sera devo uscire coi suoi amici”.

“Poco male – rilancio – dimmi una qualsiasi altra serata, tanto (purtroppo) io non ho impegni”.

L'Antonio si stropiccia le mani, inizia a mangiarsi le unghie (per fortuna quelle della sua mano) e confessa: “Sissì, certo, devo solo chiedere alla namber uan se e quando posso”.

Resto un poco in imbarazzo per lui, intuisco il suo disagio, non voglio metterlo in ulteriore difficoltà e cerco di offrirgli quale zattera di salvataggio un appiglio: “Vabbè, dai, su quale vetta andrai questo fine settimana a piantare la bandiera per poter sbeffeggiare i pavidi colleghi il lunedì mattina quando mostrerai loro la tua preda: una ... profumatissima toma?”.


“Beh, ecco – le parole sembrano non volergli uscire dalla bocca - ?^&$&£=”.

“Come?, scuuusa – devo chiedergli – non ho capito...”.

“Insomma, Romolè ….... a lei la montagna … non piace, anzi ...: la detesta! e il formaggio, qualunque formaggio le fa semplicemente ribrezzo!”.


Conclusione

Allora, ricapitoliamo.

La tesi che volevamo dimostrare e dalla quale eravamo partiti era: la vicinanza di una femmina esalta le qualità del maschio, ne fortifica il carattere, ne consolida le certezze, lo rende più propositivo verso il futuro, ne esalta le qualità, il carattere.

Sarei quasi tentato di dire che non è sempre così, o, comunque, non lo è per l'Antonio.


(segue, ...)


NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.