venerdì 8 ottobre 2010

165. "... magari la prossima volta" (parte 3/6) - Le inchieste del commissario Marmittoni

Effettivamente, big Ale non si sbagliava: i due che ci si fanno incontro sono gli indegni sostituti del big e di Anna.

D'altra parte, se anche non fossero stati loro, li avremmo trascinati con noi comunque, perché un capo non sbaglia e, nel deplorevole ch'egli sbagli, avrebbe comunque ragione.

Se il presidente dei presidenti di un motoclub un giorno si alzasse e decidesse che la terra è piatta o che i commissari di pista devono calzare due scarpe sinistre, ebbene, tutti i commissari andrebbero dicendo che la terra è rigorosamente piatta e calzerebbero due scarpe sinistre!

Adesso Vi insegnerò qualcosa che non Vi insegnano a scuola, né, tanto meno all'università, ma che alcuni di Voi – i più sagaci ed attenti osservatori della realtà per quello che essa è – avranno capito: il capo ha sempre e comunque ragione, anche quando sbaglia!

I due hanno un aspetto decisamente curioso: per quanto dimostrino una 25ina d'anni, vestono come usano i giovini d'oggi che la scienza ha dimostrato appartenere alla cultura hip-hop-hoplalà.

Cavallo dei pantaloni ad altezza ginocchio, vita degli stessi pantaloni abbassata in modo da far vedere la mutanda sporca, catenacci al collo e cappellino di 3-4 misure in meno.

Se non altro questi strani esemplari del genere umano hanno un pregio: far apparire la scalcinata ed improbabile squadra di noialtri (ndr. loro esclusi) dei piccoli lords.

Non avendo nessuno dei miei colleghi l'ardire di andare in auto con loro, tocca al più coraggioso l'ingrato compito: ovviamente al Vostro.

Al solito mi sono svegliato prestissimo – quando tutti Voi stavate ancora dormendo, ma non voglio farVi sentire in colpa – e medito di dormicchiare in auto per un'orata.

Peccato che, come spesso capita ai migliori propositi, essi vadano a cozzare contro la dura realtà: per tutto il viaggio, volendo dare un senso al detto 'l'abito non fa il monaco' invece di concedermi un rispettoso silenzio sì conciliante col sonno, i due appartenenti (forse) alla sottospecie del genere umano decidono di sparare a balla per tutto il tragitto musica heavy metal.

Sono tentato di liberare il nostro povero pianeta dalla presenza di questi due foruncoli sulla faccia della terra, ma sono troppo stanco e, nonostante le casse dello stereo siano proprio dietro la mia testa, mi schianto dal sonno sul sedile.

Poco prima di arrivare al kartodromo mi faccio prendere da un ingiustificato scrupolo di coscienza e spiego ai due scarti dell'umanità l'A, il Bi e persino il Ci dello sbandieramento; i due dicono di aver capito, ma, considerando la fissità dei loro sguardi tipica della ben più nobile razza (ndr. della loro) dei bovini!

Il caldo è soffocante ed dopo una mezz'orata a bordo pista abbiamo già esaurito le nostre scorte d'acqua, per cui alle 11.00 mandiamo Gianlù a sollecitare i rifornimenti.

La scelta ha uno suo perché.

Anzitutto, da tempo al kartodromo si è diffusa la voce che tra l'avara (ndr. Lilia, la proprietaria della pista) e Gianlù vi sia una tresca amorosa: è una diceria, sono voci destituite di qualsiasi fondamento, ma io la rinfocolo ed oramai nella Provincia Granda (*) tutti accreditano come vero tale pettegolezzo.

Altra ragione è che Gianlù, nonostante sia un 35ino, par'essere un bambino che ha perso i genitori al supermercato per come vaga sulla pista: piccoletto e paffutello, con una stempiatura che pare una piazza d'armi, eternamente sorridente.

E' per questo motivo che il Vostro appioppa al Gianlù il soprannome di 'Bimbo Gigi' e così verrà chiamato nelle prossime puntate.

Insomma, speriamo che possa incutere un senso materno nella Lilia e che ci conceda l'acqua che ai commissari spetta gratis per diritto dinastico acquisito.

Peccato che le nostre previsioni cozzino contro il cinismo della Lilia: Bimbo Gigi torna sì con le bottigliette d'acqua, ma ci avvisa che la tirchia platinata gli ha detto di riferirci che ci saremmo dovuti tenere le bottigliette vuote per riempirle dal rubinetto durante la pausa!

Tale intimazione suona come un'intimidazione e c'è chi propone di dare a fuoco e fiamme bar il kartodromo.

La verità è un'altra: tutto ciò non sarebbe successo se a guidarci fosse stato big Ale, perché big Ale è un capo rispettato e temuto, mentre Bimbo Gigi non potrà mai esserlo!

La prima giornata scorre via senza particolari incidenti, neanche un incidente degno di nota, il che la rende assolutamente nojosa.

La verità gli è che i piloti odiano ed invidiano i commissari perché questi ultimi possono vantare delle elegantissime pettorine arancioni e, pur di far loro un dispetto, preferiscono non avere incidenti!

(segue)


NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.

(*) La provincia di Cuneo, indove trovasi Busca, è detta 'Provincia Granda' perché par'essere la provincia più grande d'Italia, ma è verosimile che sia una voce messa in giro dai Cuneesi.


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