mercoledì 20 ottobre 2010

168. "... magari la prossima volta! (parte 6/6) - Le inchieste del commissario Marmittoni

Anche questa domenica se ne va pigramente finendo e sembra che anche questa volta noi commissari si riesca a superare l'ardua prova: come ho già avuto modo di spiegarVi, non c'è pioggia, tornado, uragano, tifone, carestia, sommossa popolare, invasione di cavallette, moria delle vacche, incendio che possa bloccare un bravo commissario di pista.

Se egli non gliela dovesse fare, vuol semplicemente dire che era inadatto al ruolo ed a cotanto onore!


Se mi sono lasciato un margine di riserva scrivendo quel 'sembra', è perché sul Massimo ho qualche dubbio; ma, non dovesse superare la giornata, una cosa è certa: egli resterà sempre nei nostri cuori!

Oggi sembra essere la giornata fortunata di Fra' I: non solo egli trova un accendino per terra, ma, poco dopo, anche una palla ed un ombrello lasciato incautamente appoggiato ad una sedia.

Ora, io cerco di fargli notare che, con ogni probabilità, è stato lì lasciato da qualcuno e che questo qualcuno potrebbe essere il legittimo proprietario quell'oggetto che troviamo in commercio in varie tipologie e prezzi, a seconda della struttura e della firma ed il cui nome dichiara la sua funzione originaria di parasole, ma Fra' contrappone un fine ragionamento giuridico, dicendomi: “Qualunque cosa mobile di pregio … scoperta solo per effetto del caso … appartiene per metà al proprietario e per metà al ritrovatore … ed io non vedo alcun proprietario, mentre vedo un ritrovatore: ME!”. (ndr. vedi art.932 cod.civ.)

Ve lo confesso, in Fra' mai avrei sospettato tanto acume giuridico, anche se, ad essere sinceri, mi pare che nel suo disquisire vi sia qualche pecca; certo è che mi inchino di fronte al suo sapere, mentre Fra' ripone l'ombrello nello zainetto e si allontana furtivo.

Io, rialzatomi dall'inchino, per prima cosa controllo di avere ancora il portafoglio … non si sa mai!

Ha dell'incredibile, credetemi, stupisce più me che Voi e per stupire il Vostro ce ne vuole: a fine giornata il Massimo è arrivato, non in perfettissime condizioni, è vero, ma è altrettanto vero che in perfettissime condizioni non l'ho mai visto.

Per il viaggio di ritorno mi tocca ancora una volta salire nella scatoletta metallica dei tre che potrebbero rappresentare l'anello mancante tra l'uomo di Neanderthal e l'homo sapiens.

Non so se sia l'effetto della Maria Giovanna che in qualche modo devono aver pure fumata viste le loro pupille ed audite le loro sghignazzate, ma durante il viaggio di ritorno mi ritrovo con tre fini critici musicali che avrebbero qualcosa da insegnare persino al Massimo Mila (*).

Insomma, abbandonata l'euforia del giorno prima per l'Heavy Metal, il tre si abbandonano all'ascolto di un gruppo musicale che va per la maggiore tra i giovinastri d'oggi, tali Muse.

Carissimi e Carissime, avreste dovuto sentire le tre prove viventi della natura matrigna che tanto il Giacomo (ndr. Leopardi) andava cercando: confronti inappropriati e fuori luogo con i Queen, citazioni dotte e gratuite con passaggi riascoltati fino allo sfinimento di una composizione che si avvicinerebbe a Sciopen (ndr., lo scrivo come lo scriverebbero i tre novelli critici musicali).

Se non altro il Vostro non ha modo di annoiarsi, per quanto Egli è ben felice quando si ritrova a metter piede a terra nella mai tanto amata via Nizza, aniamata di voci e colori, di spacciatori dallo sguardo felino ed improbabili prostitute magrebine, da venditori al dettaglio di pane arabo e non che tirano fuori da sacche enormi e negozi di kebap.

Li vorrei baciare tutti … magari la prossima volta!


(*) (Torino, 14 agosto 1910 – Torino, 26 dicembre 1988) è stato un musicologo, critico musicale ed intellettuale italiano

Fine

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


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