domenica 7 marzo 2010

86. "La terra trema" - Biografia (non autorizzata) di Mr B. (parte 25/40)



Terremoto Abruzzo: Bernasconi, “Stiamo riuscendo nel miracolo (…) C’è una moralità nuova nella politica, l’abbiamo introdotta noi: quella di mantenere gli impegni che si prendono con cittadini.”

(collegamento telefonico con la trasmissione televisiva UNOmattina, 29 settembre ‘09)


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Lunedì 6 aprile 2009

Ore 3.32 – La scossa principale del terremoto che devasta l’Abruzzo ha un’intensità pari a 6,3 magnitudo momento (Mw), con epicentro alle coordinate geografiche 42°20’51,36”N 13°22’48”E

7 aprile 2009

8.30 - Bilancio delle vittime pesante e destinato a salire 9.00- Altra scossa a L'Aquila 9. 23 - Russia, Grecia e Germania offorono aiuti 9.31 - Casa dello studente, sette giovani sotto le macerie. 9.31 - Mobilitato l'esercito. Inviati elicotteri e uomini. 9.33 - Danni strutturali alla rete stradale abruzzese. 9.54 - Appello per donare il sangue. 9.57 - 27 morti, si continua a scavare. 10.35 - Il Papa: «Prego per i bimbi morti, incoraggio gli aiuti». 10.41 - La terra trema ancora. 11.00 - 31 i morti accertati. 11.17 - Vertice a L'Aquila con Bertolaso. 11.19 - Tra le vittime la badessa del convento delle Clarisse di Paganica. 11.48 - 26 i Comuni colpiti. 11.50 - Le vittime salgono a 40. 11.52 - Alle 19 Consiglio dei ministri. 12.25 - Maroni: oltre 50 i morti. 12.50 - Maroni: in arrivo 1500 uomini. 13.05 - Obama invia condoglianze. 13.20 - Vescovo Aquila: danneggiata chiesa di Celestino V. 13.20 - Lesioni alle terme di Caracalla. 13.39 - Bernasconi sorvola in elicottero le zone colpite. 13.48 - Oltre 50mila gli sfollati. 13.49 - I morti sono almeno 70. 14.12 - Crolli e danni ingenti al partrimonio artistico. 14.33. I morti accertati sono 92. 14.42 - Onna, la frazione rasa al suolo. 14.48 - I luoghi per gli sfollati a l'Aquila sono cinque. 15.08 - I feriti sono 1.500. 15.15 - Scuole chiuse a oltranza. Requisiti alberghi. 15.20 - Bertolaso: basta donazioni, c'è troppo sangue. 15.45 - Integra la fontana delle 99 cannelle. 16.05 - Chiodi: evacuare centro storico de l'Aquila. 16.10- In una palazzina 35 dispersi. 16.17 - Volontario denuncia: soccorsi tardivi. 16.22 - Crollato orfanotrofio costruito due anni fa. 16.25 - Dispersi cinque studenti del frusinate. 16.56 - Soccorritori: più di 100 morti. 17.40 - A Onna 20 vittime, 40 sotto le macerie. 18.02 - Otto studenti molisani dispersi. 18.24 - Tre cadaveri estratti dalle macerie in via XX settembre. 18.35 - Trasferiti gli ultimi malati dall'Ospedale dell'Aquila. 19.0019.02 - Altre 200 scosse di piccola intensità . 19.18 - 108 vittime accertate. 19.32 I medici: 150 morti. - Violenta grandinata nella zona.

Mercoledì 8 aprile 2009

00.04 - Nuove scosse. 1.20 - Scossa di 4,8 gradi. 6.30 Per tutta la notte si è scavato ancora.
7.04 - I morti sono 179. 7.15 - Più di cento persone estratte vive. 8.00 - Il sindaco dorme in auto. 8.50 - Vigile del fuoco di Bergamo stroncato da infarto. 8.54 - Un altro cadavere alla Casa dello studente. 9.00 - Nel centro storico riapre farmacia. 9.20 - Riapre anche fornaio. 9.35 - Trenta persone ricoverate in ospedale da campo. 10.36 - Altri due cadaveri estratti dalla Casa dello studente. 10.43 - Evacuata casa di riposo. 11.30. Nuova forte scossa. 11.39 La terra trema ancora. 13.21 - 207 vittime, 15 dispersi. 14.52 - Schifani: almeno mille euro da ogni senatore. 15.09 - Nuova scossa di magnitudo 3.3 in Abruzzo. 16.20 - Ad Onna 40 morti. Finite le ricerche sotto le macerie.



Mercoledì 8 aprile 2009

17.10 - Bernasconi agli sfollati: andate al mare, paghiamo noi. Il premier Elvio Bernasconi ha visitato questo pomeriggio la tendopoli di San Demetrio, un piccolo centro vicino L'Aquila dove sono presenti diverse centinaia di sfollati a causa del sisma. Il Cavaliere ha più volte rivolto un invito alla popolazione: «Noi stiamo facendo l'inventario delle case, voi intanto prendetevi un periodo, è quasi Pasqua ed è la bella stagione, andate sulla costa, al mare: paghiamo tutto noi». (Sole 24ore, 8 aprile '09)



A dei bambini che lo salutavano, Bernasconi ha detto: «Fate i bravi, voi, dite alle mamme di portarvi al mare che ci sono degli alberghi che vi aspettano». Poi, rivolgendosi a una signora sulla quale erano visibili i segni di una lunga permanenza al sole, il Cavaliere ha detto: «Mi raccomando, mettete la crema solare» (Corriere della Sera, 7 aprile '09)

Intanto, la stampa estera – comunista – ne approfitta per lanciarsi su Bernasconi: non c'é limite alla decenza!

E' polemica sui siti dei media stranieri per la frase di Elvio Bernasconi sul «week-end in campeggio» dei terremotati. La storia è sulle homepage della stampa estera fin da ieri e continua a fare discutere. In un'intervista alla televisione tedesca N-Tv, il presidente del Consiglio, riferendosi agli sfollati, ha detto: «Hanno tutto quello di cui hanno bisogno. Hanno medicine, hanno pasti caldi… Naturalmente è una sistemazione provvisoria, dovrebbero consideralo come un fine settimana in campeggio». Il premier si è poi difeso dicendo che cercava solo di infondere ottimismo. Ma ormai era fatta.

Giustamente RAItivvù e Mediasette si sono rifiutati di mandare in onda questa dichiarazione per non dare fiato ai tromboni della sinistra!

Immediate le critiche sui principali siti tedeschi. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung l'ha messa in apertura della sua homepage. Lo Spiegel online ha titolato: «Bernasconi paragona i letti provvisori a un campeggio nel fine settimana». La tv pubblica Zdf scrive sul suo sito: «Bernasconi schernisce le vittime del terremoto». Titolo analogo sul sito del Bild: «Bernasconi deride le vittime del terremoto».



Il Times di Londra parla di «grave gaffe» e ci scrive un editoriale: «Toccato dalla grossolanità». «La carriera politica di Elvio Bernasconi è una cronistoria di commenti insensibili», si legge sul Times. «Definire insensibile il suo consiglio rischia di accordargli lo status di verità. Invece è un esempio della buffoneria ricorrente» nel suo mandato. Il quotidiano britannico ricorda l'exploit di Bernasconi al G20, quando ha infastidito la Regina alzando la voce, la frase su Barack Obama «abbronzato» e altre gaffe ancora. Commenti del genere – scrive - non solo «avviliscono metà della popolazione», ma imbarazzano i compatrioti di Bernasconi e rimpiccioliscono la sua carica».

Un altro titolo punta sull'invito rivolto agli sfollati di andare al mare, consiglio trasmesso nei reportage delle tv italiane. «Ha detto a una sfollata di mettersi la crema solare», raccontano i cronisti britannici. «Bernasconi ha insistito che non c'era niente di inopportuno nelle sue frasi», si legge ancora sul Times. Ma alcune persone nelle tende erano «costernate». I cronisti citano, tra gli altri sfollati, Vincenzo Breglia: «Se Bernasconi pensa che siamo in vacanza in campeggio, lo invito a fare cambio. Lui può venire qui a dormire e io faccio il primo ministro. Voglio vedere quanto gli piace passare la notte al gelo e senza acqua calda».

Il Guardian mette nel titolo sulla homepage che Bernasconi «minimizza lo shock». La frase è venuta fuori nel giorno in cui il bilancio delle vittime era salito a 272, fa notare il quotidiano. Il Telegraph osserva: «L'assicurazione di Bernasconi che gli sfollati hanno tutto quello di cui hanno bisogno è in netto contrasto con l'esperienza di molti sopravvissuti». Molti – continua - non riescono neppure a trovare posto nei campi perché non ci sono abbastanza tende. Il Telegraph ripropone a parte le dieci maggiori gaffe del Cavaliere.

Lo spagnolo Abc pubblica sul sito una critica durissima: «Il primo ministro italiano ha la rara abilità di convertire in oscenità alcuni dei suoi commenti… », scrive Abc, definendo le dichiarazioni sul campeggio «offensive» per le vittime del terremoto, trasformate dal Cavaliere in «improvvisati escursionisti». «Non è la prima volta, né sarà l'ultima, che l'oratoria di Bernasconi degenera in un'arma di distruzione», conclude il commento, deplorando un primo ministro «incapace di controllare i suoi impulsi e di tenere la bocca chiusa».

El Mundo, che era stato tra i primi a mettere la storia sulla homepage, titola: «Bernasconi coltiva tra le rovine la sua immagine di statista», sottolinea che il premier è «onnipresente sul terreno», «consola le vittime» e «coltiva la sua immagine di uomo di stato nello stile provocatorio che è il marchio della casa». El Mundo racconta la polemica sul campeggio e l'esortazione ad andare al mare e osserva che neppure queste polemiche sembrano intaccare la popolarità del primo ministro. Il quotidiano spagnolo cita il politologo Marc Lazar: «Bernasconi vuole darsi una levatura di uomo di Stato e incarnare l'unità nazionale… pensa alla sua prossima tappa come presidente della Repubblica».

Lo stupore emerge anche dai servizi sui siti della stampa francese. Le Figaro titola: «Per Bernasconi i sinistrati sono "come in campeggio"» e si chiede se i sopravvissuti al terremoto apprezzeranno il paragone. Vari titoli si trovano anche sul sito del Nouvel Observateur: «Nel cuore della catastrofe, Bernasconi vede il lato buono delle cose»: così comincia una notizia dell'Ap, pubblicata dal sito del Nouvel Obs e da molti altri siti. Della polemica parla nella sua corrispondenza dall'Aquila anche il New York Times. «E' stato criticato…», scrive Rachel Donadio. «Ha poi spiegato che cercava di mantenere un tono ottimistico e molti residenti hanno elogiato la rapida risposta del governo alla crisi».

Giovedì 9 aprile 2009

Snocciola un numero infinito di cifre Elvio Bernasconi. Morti (272), soccorritori (8500), sfollati (28 mila). Poi con in mano le gigantografie delle foto scattate dall'aereo evidenzia con l'indice le parti piu' colpite. Fa previsioni sui tempi necessari per stimare i danni («almeno un mese e mezzo»). E per tirare su il morale dei presenti di fronte alla disgrazia e alla morte che ha colpito questo pezzo d'Italia si concede una battuta: «Sono 44 ore che non dormo. Un record di resistenza per uno che ha 35 anni». Indossa un maglione blu e ha il piglio deciso del direttore dei lavori, del comandante dei pompieri, del capo militare, ma anche la comprensione del prete. Elvio Bernasconi nelle emergenze si esalta. La sua attitudine e' la politica del «fare».

18,08 - Viaggi gratuiti agli sfollati delle zone terremotate assicurati da Ferrovie dello Stato, in accordo con il ministero delle Infrastrutture e con il coordinamento del Dipartimento della Protezione civile. Fino al 31 maggio andata e ritorno, verso qualunque località del territorio italiano per raggiungere i parenti (http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/04/terremoto-aquila.shtml).

Mentre tutti si disperano, a Bernasconi nascono idee su idee: è un fiume di idee!

Quando e' arrivato ha chiesto ai collaboratori del governatore, Chiodi, uno slogan. Ci hanno pensato e ripensato: dall'«Aquila rinasce», all'«Aquila torna a volare». Non se ne e' fatto niente.

Gioca sulla velocità delle decisioni. «Questa notte - racconta il Premier - abbiamo trasferito dal supercarcere dell'Aquila in altri penitenziari 141 detenuti. Ci hanno ringraziato, si sentivano come ''topi in trappola''».

Ed ancora: «Istituiremo il reato di sciacallaggio con pene severe». Forse sarà un decreto, lui se lo augura, sperando di non essere bloccato dai soliti rituali. Non basta. Per la ricostruzione ha un'altra idea su cui non e' d'accordo Bortolotto, il sottosegretario, ma lui ci crede («una volta su mille ho ragione»): affidare alle 100 province italiane (quegli enti per molti inutili) l'elaborazione e la realizzazione di 100 progetti di ricostruzione. Saranno in gara: «Chi non rispetta i tempi assegnati e la certezza del risultato verra' esposto al pubblico ludibrio» (http://www.edilportale.com/news/2009/04/urbanistica/ricostruzione-abruzzo-100-progetti-alle-province-italiane_14715_23.html).

Già, c'è il premier-ingegnere che spiega le tecniche anti-sismiche giapponesi.

C'e' il premier-prete che si commuove di fronte all'anziana signora che lo invoca: «Elvio aiutaci, non ho piu' nulla, non ho nemmeno i denti». «L'Italia risponde - le spiega - facciamo il possibile». Come dire: abbi fede.

C'è il premier-psicologo che risponde alla corrispondente della tv tedesca che giudica «fuori luogo» (come il Times e il Guardian) una sua frase di ieri («la vita nella tendopoli e' come fare campeggio»): «Non lo e'. Dovevamo riavviare ieri i ragazzini al sorriso, all'ottimismo, al gioco. Lo abbiamo fatto anche con medici e clown» .

Le solite polemiche.

Ma il premier-mille mestieri è convinto di aver ragione: «Sono rimasto colpitissimo - ha confidato ai suoi - dall'accoglienza ricevuta. Dopo un terremoto ai governanti vengono addossate tutte le inefficienze, anche quelle fisiologiche. Io ho avuto quasi la ola. Per questo dobbiamo essere presenti».

Venerdì 10 aprile 2009

«LE MIE CASE AGLI SFOLLATI» - Concretamente, ha promesso che gli sfollati avranno al più presto sistemazioni più confortevoli, mettendo a disposizione anche le sue proprietà: «Già molte persone hanno offerto le proprie case per aiutare gli sfollati del terremoto, e anche io farò quello che potrò offrendo delle mie case. Il governo farà di tutto per allocare in situazioni degne le persone senza tenerle in tende o costruendo baraccopoli o roulotte che sono cose precarie e drammatiche per i cittadini, i giovani e gli anziani. Le sistemazioni in albergo che stiamo organizzando sono una sistemazione degna, niente a che vedere con le tende». In serata il premier ha precisato di avere messo a disposizione della protezione civile «tre mie case», facendo in questo modo «la stessa cosa che hanno fatto tanti italiani che hanno messo a disposizione milleseicento abitazioni, soprattutto case di vacanze». (“Adesso è indispensabile costruire un clima di unità politica - Il premier ai funerali delle vittime: «L'ho promesso sulle bare, non dimenticheremo questa regione»”, Corriere della Sera, 10 aprile '09)

Domenica 12 aprile 2009

”Mi piacerebbe farmi rianimare da lei…”. È la battuta di Elvio Bernasconi dopo una faticosa giornata di riunioni a L’Aquila per fare il punto sull’emergenza terremoto. Una frase rivolta a una dottoressa del 118 di Milano e in servizio in questi giorni nella tendopoli di Monticchio allestita dalla Regione Lombardia. Fabiola, medico dai capelli rossi, ha accolto con un gran sorriso il complimento del premier, mentre intorno a lei i colleghi scoppiavano in una simpatica e fragorosa risata e uno di loro le ha detto “domani diventi primario”.
(http://irpinianelmondo.wordpress.com/2009/04/12/terremoto-abruzzo-Bernasconi-alla-dottoressa-mi-piacerebbe-farmi-rianimare-da-lei/)



Martedì 16 giugno 2009

Sfruttando i biglietti gratuitamente messi loro a disposizione per le FFSS, uno sparuto gruppo di abruzzesi ne approfitta per fare una scampagnata a Roma e va a salutare e ringraziare Bernasconi sotto la Camera degli Imputati.

La stampa comunista coglie l’occasione per denunciare che quel simpatico gruppo di devoti al culto di Bernasconi avrebbe contestato la mancanza delle necessarie coperture finanziarie e l’esclusione dai fondi per la ricostruzione delle case dei non residenti.

Arrivano a scrivere che anche Gianfranco Spessi dopo l’incontro con la delegazione dei cittadini aquilani arrivati per protestare avrebbe affermato: «È la prima volta che in una calamità naturale si fa un distinguo tra case dei residenti e non residenti». (Il Sole 24ore, 16 giugno ’09).

Sempre altra becera stampa comunista ha lamentato che 16 miliardi di fondi destinati per la ricostruzione delle infrastrutture dell’Abruzzo non sarebbero stati a carico del CIPE, ma del F.A.S. (Fondo Aree Sottoutilizzate) e che, esaurite le poche risorse in questo, non si saprebbe dove reperire altri fondi per l’Abruzzo e per le suddette aree sottosviluppate (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/28/mezzogiorno-come-il-bancomat-fondi-del-fas.htm; http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/12/finanziaria-2010-modifiche-maxiemendamento-approvazione.shtml?uuid=f4e2ca80-e32d-11de-92fb-886fa561cf24&DocRulesView=Libero&fromSearchl).

Ma cosa si vorrebbe dire o dimostrare con ciò?

E, poi e soprattutto, non sono nel frattempo partiti i lavori per il ponte sullo Stretto? (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2009/12/23/visualizza_new.html_1648922574.html)

Altri pennivendoli di sinistra hanno lamentato che Bernasconi si sarebbe impegnato affinché il 50% dei lavoratori impegnati fosse abruzzese per dare lavoro ai 17mila disoccupati creati dal terremoto e che a fine 2009 si sono trovati senza ammortizzatori sociali.

A parte il fatto che non c'è nessuna norma che lo preveda e nella realtà non è così, è forse colpa del premier se le ditte del nord sono più veloci? (http://www.abruzzopedia.com/economia-e-lavoro/Appalti_ricostruzione_lAquila_gli_abruzzesi_gi_fuori_gara).

Al fine, poi, di rendere più efficaci gli interventi, Bernasconi ha definito che la Protezione civile diventasse una S.p.A., ovviamente per rendere gli interventi più rapidi, per evitare inutili controlli sulle società che dovessero in futuro partecipare ai soccorsi ... ritardandoli. Una società privata direttamente alle dipendenze del Presidente del Consiglio, … sperando che sia sempre Bernasconi!

I soliti comunisti hanno lamentato che, in tale modo, si correrebbe il rischio di un ulteriore velo di riservatezza su forniture, contratti, progetti per centinaiae centinaia di milioni di euro all'anno, e su assunzioni e consulenze, … (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/protezione-civile-super-spa/2117790): le solite sciocchezze!

Quando, durante un'occasione conviviale ad Arbore, qualcuno avanzò l'ipotesi che Bortolotto, il capo della protezione civile, finisse con l'ncontrare troppi favori tra gli italiani e che potesse oscurare la luce di Bernasconi, questi rispose pacatamente: "Mica sono stupido, Bortolotto è un nostro uomo. E - concluse - ho lasciato nulla al caso, ricordatevi, cos'é che guida ogni uomo? U pilu, i soldi, e la brama di essere famosi!".

Poi, rivolto a Dell'Utero, a bassa voce "Mi hanno detto che Bortolotto soffre di dolore alle cervicali: non conosci un centro di massaggi?"

(segue ...)


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