giovedì 1 ottobre 2009

41. Anniversario namber tù: credo che per credere ...




"Credo che per credere, in certi momenti,
ci voglia molta energia"


(Freccia)



Care Lettrici, Cari Lettori,


lo so, qualcuna/-o di Voi potrebbe domandarsi e, forse, chiedersi, cosa ci sia da festeggiare quest'oggi, quale ricorrenza sia da celebrare.

Alcune/-i di Voi potrebbero ricordare che fino all'inizio degli anni '80 il 1° ottobre era in Italia la data di inizio di tutte le scuole del Regno (lo so, lo so che l'Italia è una Repubblica, ma date al Silvio ancora qualche mese e vedrete …) e, poiché in questo giorno viene celebrato san Remigio, i bambini di prima elementare erano detti "remigini".

Ma non è di san Remigio che voglio parlare.

Altre/-i, irriducibili nostalgici, potrebbero ricordare che nel 1949 Mao Zedong (che è passato alla storia come Mao Tze Tung) ha dichiarato la costituzione della Repubblica Popolare Cinese.

Ma neppure di questo voglio parlare, per cui rimettete negli armadi delle bandiere rosse e riponete in libreria il libretto rosso. So che a Pechino stanno preparando grandi festeggiamenti ed io non posso permettermi tanto.

Potrei raccontarVi che, in questa data, nel 1988 viene ricevuta la seconda lettera da parte di Jack the Ripper; che nel 1903 i Boston American giocano contro i Pittsburgh Pirates nella prima gara delle moderne World Series di baseball; che nel 1961 il Camerun orientale e quello occidentale di uniscono a formare la Repubblica Federale del Camerun; che nel 1969 per la prima volta il Concorde infrange la barriera del suono; che nel 1975 le Isole Ellice si separano dalle Isole Gilbert e prendono il nome di Tuvalu, proprio mentre Muhammad Alì batte Joe Frazier a Manila; che nel 1977 Pelè si ritira dal calcio; che nel 1982 Helmut Kohl sostituisce Helmut Schmidt come Cancelliere tedesco attraverso un voto di sfiducia costruttivo.

Ma non è di questo che vorrei parlarVi.

Oggi, mie cari/miei cari, ricorre un altro anniversario, per conto mio non meno importante ... almeno per me.

Insomma, sono diventato - colpevole l'età - molto cinico ed egocentrico: oggi festeggio i miei 2anni2 di disoccupazione.

Me ne rendo conto, non è probabilmente una di quelle date da celebrare, di cui andar fieri, ma mi restano ben poche soddisfazioni nelle vita ed ho imparato ad accontentarmi di poco.

Ebbene sì: 2 anni2!

Ci sono delle date nell'arco dell'anno che ci costringono a delle riflessioni, a pensare a quanto abbiamo fatto e, già che ci siamo, a quello che ci resta da fare. E' il momento dei mea culpa e dei buoni propositi.

In genere una delle date destinate a questi attimi, a questi momenti di intensa riflessione è il Capodanno. Si chiude un anno e se ne inizia un altro: quale momento migliore?


E così si buttano dal balcone stoviglie, lavatrici con la resistenza (non necessariamente) rotta, piatti, bicchieri quale gesto benaugurante.
Sono riti che non condivido, ma, se proprio dovete/volete farli, beh, ricordatevi di non parcheggiare la vostra auto proprio sotto il balcone. Potrete domandarVi il perché di questo suggerimento, ma … fidatevi....

So per certo di alcuni mariti che, con tale auspicio, cercano di defenestrare le mogli. Mi risulta, tuttavia, che tale atto, per quanto talora giustificabile e giustificato dal codice Rocco con attenuanti non di poco conto, costituisca ancora reato: per tale ragione a tale gesto scaramantico sarà d'uopo far ricorso con estrema parsimonia.

Poi, complice qualche coppa di champagne di troppo, è il momento per pianificare l'anno nuovo: quindi, comprare nuove stoviglie, nuove lavatrici, nuovi piatti, nuovi bicchieri e provarci, appena tornati in ufficio, con la nuova collega ventenne (quella carina, non quell'altra!).

Personalmente, ho trascorso l'ultimo capodanno insonne, cercando di domare una perdita del bidet, sforzandomi di ricordare qualche preghiera perché il bagno non si trasformasse in una risaia.
Sarebbe stata, pensandoci adesso, un'occasione per avere una coltivazione in casa di funghi e delle alghe fresche, ma – come spesso mi capita – è quel genere di idee geniali che mi vengono in mente quando, oramai, è troppo tardi. La classica 'occasione mancata'.

Ma, se è vero che bisogno essere ben svegli e prendere al volo il tram quando passa, nel mio caso devono aver spostato la fermata.

D'altra parte, è anche vero che non mi ero comprato della biancheria intima rossa e, se è vero che “chi non … lo fa … a capodanno, non lo fa tutto l'anno!”, beh, questa potrebbe essere la dimostrazione scientificamente provata della mia pausa di riflessione (vado forte con gli eufemismi?). Ragion per cui, per i prossimi 3 mesi, mi sono messo il cuore (ho dovuto pensare un po' a quale parte anatomica citare, ma, pensando che tra i lettori potrebbero essere delle anime innocenti e caste, ho optato per 'cuore') in pace.

Insomma, come, forse, alcuni di Voi sapranno, due anni fa fui costretto ad una scelta che non rimpiango e che rifarei: sapevo che cercare di rientrare nel mondo del lavoro sarebbe stato difficile, ma è altrettanto vero che la Lehman Bros. aveva avuto il buon gusto di non alzare bandiera bianca, con tutto quello che ne è seguito.

Nonostante tutte le fosche previsioni che pure ad un certo punto mi sono trovato a fare, come si suol dire 'tengo botta'.
Sinceramente – e quando mai non sono stato sincero con Voi? – all'inizio dell'anno scorso mi ero dato una scadenza (proprio come il latte o i grandi amori) per la vendita – prima dei mobili e, poi, dell'appartamento – che avrebbe dovuto essere a cavallo tra maggio e giugno.

Ricordo che intorno a marzo mi trovai a passare di fronte al dormitorio pubblico di via Marsigli. Essendo nel mio quartiere, immaginavo che lì avrei dovuto fare domanda per un giaciglio. In quei giorni ne stavano terminando il restauro (per quanto la costruzione sia recente, necessitava di opportuni ritocchi) e stavano dando l'ultimo colpo di vernice.

Me ne compiacqui, pensai che mi sarei trovato bene. E già mi immaginavo le nuove amicizie che avrei potuto fare.

Mi rendo conto che per alcuni di Voi stavo esagerando, ma – credetemi – ci sono momenti in cui si hanno pensieri del genere.

D'altra parte, senza lavoro, costretto a vendere casa è ben vero che avrei potuto comperare una magione più piccola, che sarei potuto andare in affitto in qualche pensione ad una stella, ma, a conti fatti, si tratterebbe semplicemente di rinviare il problema. Non di risolverlo!

Poi, un paio di 2 o 3 (il giuoco di numeri è puramente voluto) fortunose combinazione et voilà, eccomi ancora qua!

E' vero, sono in ritardo con le rate di riscaldamento che tra un po' andrà a ricominciare, ma vediamo quello che succederà. Non so perché, eppure l'amministratore del mio condominio si oppone tenacemente all'ipotesi che io mi costruisca un camino in casa: darebbe un tocco di classe ed ho tanti libri cui potrei dar fuoco, imitando Pepe C.

Non dispero, anzi, spero (pardon per l'errore di sbaglio) di trovare un lavoro che mi rimetta in carreggiata, eppure ci sono sensazioni, delle esperienze che spero di non dimenticare.

Da 2anni2 ho imparato a vivere con 300 euro al mese (tabacco e cibo per gatti compresi). Ad alcuni di Voi potrebbe sembrare una boutade, una smargiassata, una spacconata. Ma provate a riflettere e, se non vi viene mal di testa, ragionare con me: provate a pensare di eliminare veramente tutte le spese inutili.

Quest'anno potreste non rinnovare il guardaroba, potreste rinunciare ad andare al cinema (ma, se vi date 6 mesi, daranno lo stesso film in tivvì), evitare la paytivvì (per slogarsi il pollice è sufficiente fare lo zapping coi canali 'liberi'), usare i mezzi pubblici (lo sapevate che gli iscritti alle liste di disoccupazione pagano l'abbonamento trimestrale 9 euro? cicca-cicca), non comprare l'ultimo best seller o l'ultimo cd (li potrete sempre prendere in biblioteca, farveli prestare o comprare una volta che otterrete uno stipendio).

E' vero che è consigliabile anche evitare i ristoranti, ma, se saprete gestire bene le public relations, troverete sempre qualche amico che Vi inviterà a cena.

Ecco, in tale eventualità dovrete avere riguardo a 1. non dire che siete allergici a questo o quel cibo (dovrete esser pronti a sopportare stoicamente l'orticaria), 2. criticare quello che vi viene offerto nel piatto 3. sputare nel piatto in cui mangiate.

Se, poi, le portate dovessero essere veramente così terribili, fateVi forza: 1. storditevi con bevande gasate e pane (sarebbe preferibile dell'autarchico polistirolo, ma non tutte le padrone di casa hanno il buon gusto di servirlo come companatico), 2. tenete viva la conversazione (è opportuno prepararsi prima), 3. evitate di parlare delle vostre dis-avventure (c'è chi si potrebbe annoiare) e di politica (a meno che non siate ben certi che i padroni di casa condividano la Vostra fede politica), 4. evitate di parlare di donne in modo dispregiativo e/o lussurioso (è un tema che le regine del focolare – non si sa bene perché – non gradiscono), 5. se proprio non riuscite a lodare la maestria di chi è stata ai fornelli, lodate almeno le stoviglie e, nei casi disperati, la tovaglia (purché non palesemente macchiata o verrete immediatamente sbugiardati), 6. togliete il disturbo prima che i padroni di casa, vinti dal sonno, se ne vadano a letto (non sempre la Vostra intromissione tra le lenzuola è gradita: ho detto 'non sempre', valutate Voi a seconda delle circostanze).

Insomma, a meno che non abbiate figli o amanti o non tiriate di coca, Vi accorgerete che si può vivere con 300 euro al mese. Certo, all'inizio più che 'vivere' Vi sembrerà di 'sopravvivere'; all'inizio non sarà facile non comprare quella camicia di cui penserete di non poter fare a meno (ma vi accorgerete che potete pur sempre lavare e, soprattutto, stirare la camicia che avete già); all'inizio Vi sembrerà impossibile non comprare quella rivista sugli yacht e panfili (ma è pur possibile che l'anno prossimo preferirete andare in montagna e non sapreste cosa farvene della barca); all'inizio Vi direte che proprio non potete rinunciare a quella serata con gli amici (ma quando tornerete a casa vi chiederete perché frequentate ancora 'quegli idioti', perché hanno scelto quel ristorante dove si paga carissimo per mangiare così male); all'inizio Vi monterà la bile perché non potete più permettervi di pagare l'assicurazione dell'auto (quando, negli ultimi anni, neppure Vi siete tolti la soddisfazione di avere un incidente; senza contare che avrete risolto il problema del parcheggio che non si trova mai); all'inizio Vi dispiacerà non poterVi permettere le vacanze al mare (ma quando, poi, vedrete al tiggì quel marasma che si accalca sulle spiagge ringrazierete di starvene tranquilli a casa).

All'inizio pensavo al lavoro che facevo e che mi piaceva; al tenore di vita, non alto, ma soddisfacente, che mi potevo permettere; ai viaggi che adoravo fare, a quelli che avevo in animo di fare e che – molto verosimilmente - non mi potrò più permettere. Ma, poi, mi sono detto che avevo avuto la fortuna di fare un lavoro che mi piaceva (a quanti non è mai capitato, né mai capiterà); la fortuna di non avere grandi problemi economici per 40 anni (quanti vivono da sempre in lotta con' la terza', ma che dico 'la terza'? 'la seconda', ma che dico 'la seconda'?: quanti neppure iniziano a cominciare il mese?); la fortuna di aver fatto dei viaggi (quando molti per tutta la vita neanche si allontanano dal proprio quartiere).

All'inizio provai astio per le colleghe che pure tanto avevano contribuito alla decisione che fui costretto a fare due anni fa, ma ben presto mi resi conto che questo non avrebbe contribuito al trovare una soluzione ai miei problemi; che, già iperteso per natura, la pressione mi sarebbe montata come la majonese fino ad impazzire; che il rancore non mi avrebbe permesso di trovare una serenità che considero necessaria per non perdere la testa; che c'è gente deep bastard inside che gode come un riccio delle disgrazie altrui: perché dar loro questa soddisfazione?

All'inizio, …; all'inizio, …

All'inizio non dico che sia facile: anzi! Ma, col tempo, ci si accorgere che la vita va avanti lo stesso, anche senza tutte le cose che, pure, prima ci si potevate permettere (permettere anche solo sperare di avere).

Non sono mancate le delusioni (quelle non mancano mai: non mancavano prima, volete che manchino adesso?): molti di quelli che credevo essere amici sono spariti, ma, con enorme sorpresa si scopre di averne di nuovi, persino di insospettabili.

In fondo, per quanto sia un'esperienza che non consiglio a tutti, un modo per scoprire chi siano i veri amici è proprio quando si ha nulla da offrire loro. Senza contare che è una bella cartina di tornasole: vuol dire che si è fatto qualcosa di buono.

Continuo a cercare un lavoro, dicevo dianzi, in linea con un possibile 'riciclo' delle mie esperienze professionali (si fa un gran parlare di riciclaggio e di raccolta differenziata), ad inviare civvì anche per le offerte di lavoro più assurde, a sperare in una svolta ad ogni colloquio, anche se è verosimile non ci siano molte possibilità.

In fondo, mi dico, è come chiedere ad una ragazza di uscire: può dire di 'no', ma, se non glielo si chiede, non ci si concede neppure la speranza che ci dica di 'sì'! E, così, anche se non ho mai avuto grande fortuna con le ragazze, continuo inesorabile, giorno dopo giorno, a compulsare i giornali, a cercare su internette, ad inviare civvì per (quasi) qualsiasi offerta di lavoro: non si sa mai!

Credo di aver raggiunto un equilibrio, una calma stabile: precaria, ma stabile.



Dopo 2anni2, quattro settimane al mese, 6 giorni la settimana che cerco lavoro, qualcuno mi ha suggerito di tenere dei corsi per disoccupati del tipo 'come mantenere la tranquillità quando il livello di merda nella piscina cresce'; forse, dico 'forse' potrebbe avere un senso, purché non si aspettino di trovare anche un lavoro: mi dicono che l'istigazione al suicidio sia sempre reato!


Il segreto credo sia essere curiosi come una faina, recitare la propria parte in questa commedia che chiamano 'vita' per vedere quello che succederà … serenamente. Come un grande attore, come un istrione del palco, recitare a soggetto, seguire appena un canovaccio, improvvisare: per mal che vada sarà sempre del materiale interessante, spero, per il blog.

Immancabilmente capita di incontrare qualcuno che si proponga come il deus ex machina, come il risolutore, come l'uomo della provvidenza, peccato che, immancabilmente, così come compaiono, altrettanto immancabilmente si dileguino.

Poco male: se ancora sono qui, 'a casa mia', lo devo a quegli amici che non pensavo neppure di avere.

Non mi è mai mancato l'amico che mi ha offerto un caffé, che mi ha invitato a cena, che mi ospita per usare internette, che mi ha regalato la sua compagnia con una telefonata, che mi ha segnalato un'offerta di lavoro che mi potrebbe essere sfuggita, che mi ha fatto andare in palestra aggratis, che mi ha permesso di fare una nuotata al mare – dopo 19 anni che non nuotavo al mare (!!!) - , che mi ha invitato a giuocare a golf ed a grigliate (proprio me? io sinistrorso e vegetariano? ebbene sì!).

Insomma, come sono solito dire con quel pizzico di presunzione che talvolta mi contraddistingue (ma che, indubbiamente, fa parte del mio fascino) probabilmente ce l'avrei potuta fare anche da solo, … ma con gli amici è stato tutto più facile.

Scusate se è poco!

Conclusione

Lo ammetto: non ho trovato lavoro e questo è un punto a mio sfavore, ma sono soddisfatto di quello che sono. Credo di poter dire di essere un a persona migliore di due anni fa.

L'autostima viene spesso interpretata in senso negativo, eppure le dedicano dei corsi; la chiesa cattolica la confonde spesso con la presunzione e tende a mortificarla, ma io non sono cattolico.

Ai più potrà sembrare che non ci sia molto da festeggiare, ma, come il salmone, adoro andare controcorrente: mi merito un piccolo atto di gratificazione ... mi merito un chinotto!!!

PS: dimenticavo, ... grazie!




LA VITA AL CONTRARIO

La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è già bello che superato.Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno.Poi ti dimettono perchè stai bene, e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione, e te la godi al meglio.Col passare del tempo, le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono.Poi inizi a lavorare, e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro.

Lavori quarant’anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare.

Poi inizi la scuola, giochi coi gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè.Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene.Gli ultimi 9 mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni.…

E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!


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