Blog Chiusi Per Sciopero, Sul Web Parte La Protesta Contro Il Ddl Alfano
Roma, 14 lug. - (Adnkronos) - Oggi blog chiusi per sciopero. I cyber opinion leader si autocensurano per protestare contro il ddl Alfano che ''mette il bavaglio'', per dirla con Antonio Di Pietro, ''all'ultimo prezioso spazio di democrazia'', ovvero la rete. Megafono arancio in campo nero con la scritta ''Questo blog alza la voce contro il bavaglio del ddl Alfano'' e' il logo dell'iniziativa, promossa da 'Diritto alla rete' e ampiamente diffusa anche su Facebook. E' la prima volta che va in scena questo tipo di 'astensione dal lavoro'.
Appuntamento dei 'rivoltosi', stasera a piazza Navona, a Roma. 'Volantino e prosecchino', invita un manifesto, che provoca: 'Chi non viene Bruno Vespa e'', 'sit in con bavaglio e brindisi alla liberta' del web', 'perche' prima di legiferare sulla rete i parlamentari italiani imparino a spedire una mail e sappiano distinguere un computer da un forno a microonde'.
Aderiscono all'iniziativa molti blogger 'di grido'. Primi fra tutti, i candidati alla segreteria del Pd Ignazio Marino e Mario Adinolfi, veterano, quest'ultimo dell'on line politico, visto che fu il primo a impostare solo in rete la sua campagna elettorale per diventare sindaco di Roma nel 2001 con 'Democrazia diretta', simboleggiata proprio dalla chiocciola degli indirizzi internet. Oggi sul suo blog appare un video brevissimo in cui lo stesso Adinolfi si tappa la bocca: ''liberi di bloggare. Sto con chi sciopera per la liberta' di espressione e di informazione anche via web in Italia'', e' lo slogan scelto.
In sciopero anche il socialnetwork del Pd: sul sito del Partito democratico l'annuncio e' in primo piano: ''14 luglio e' la giornata di silenzio dei blogger. Una protesta per manifestare contro il decreto Alfano sulle intercettazioni che se approvato introdurrebbe, con il cosiddetto 'obbligo di rettifica' per i siti, sanzioni pesantissime per gli utenti, impedendo di fatto alla rete di essere un fondamentale strumento di diffusione e di condivisione libera dell'informazione e del sapere. Il Pd e' con i blogger in sciopero, per dire no ai bavagli e alle censure e si' alla liberta' della rete e di un grande bene come la comunicazione. Il social network del partito, www.pdnetwork.it, aderisce alla manifestazione''.
Antonio Di Pietro non e' da meno: sul suo blog campeggia il megafono arancione che l'ex pm commenta con convinzione: ''Il mio blog aderisce allo sciopero dei blogger contro il bavaglio alle intercettazioni e all'informazione, promosso dalla legge criminale del ministro Alfano, e contro la norma del ''diritto di rettifica entro 48 ore'' per tutti i siti, norma ribattezzata dalla Rete ''ammazza Internet''.
Sostegno 'attivo' allo sciopero da www.piovonorane.it, il blog di Sandro Gilioli, che tra l'altro, pubblicizza l'adesione di Sinistra e Liberta' e pubblica la foto dei redattori, con bavaglio d'ordinanza, di Theblogtv e la polemica sottolineatura della mancata adesione di Beppe Grillo. Sul suo sito, infatti, nessun accenno all'iniziativa.
Si' allo sciopero anche da Marco Travaglio: ''In Italia, una politica "vecchia" e autoritaria vuole impedire la liberta' d'informazione attraverso giornali, siti internet e blog. Con leggi ad personam come il ddl Alfano che sono un attacco alla democrazia. Voglioscendere.it aderisce alla giornata di silenzio per la liberta' d'informazione on line'', si legge sul sito dove, anche qui, e' pubblicato il logo della manifestazione.
Sul sito di Luca Sofri non c'e' riferimento allo sciopero. Ma nemmeno aggiornamenti al 14 luglio. Ma lui stesso spiega: ''Aderisco allo sciopero dei blogger, certo. L'avevo scritto quando e' stato indetto. Oggi sono in viaggio e quindi non aggiorno il blog, ma sostengo questa iniziativa''.
Controcorrente la battaglia di Stefano Ceccanti, senatore dl Pd: ''Non aderisco allo sciopero -dice- perche' ritengo che facendo servizio pubblico, che include anche battermi contro le intercettazioni, aderire allo sciopero sarebbe controproducente alle finalita' dello sciopero stesso. Ho preso la parole in commissione Giustizia la settimana scorsa difendendoanche i diritti dei blogger. Il mio intervento e' uno degli ultimi post sul mio blog''.
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