L'esperienza nella galassia assicurativa si ripete, indeciso io se dar credito al detto repetita iuvant o confermare che chi non impara dai propri errori li ripete (oltre ad essere un imbecille, un perfetto imbecille: ed io ambisco alla perfezione!).
Comunque, nemmeno una decina di giorni dopo aver concluso la collaborazione in corso Unione, cedo alla tentazione che mi viene offerta da un'altra assicurazione, questa volta a meno di 5minuti5 da casa, sullo stesso corso. Cedo, mi concedo probabilmente per un bisogno di rassicurazione che io confondo, per assonanza, con assicurazione.
Il primo appuntamento sembra interessante.
Comunque, nemmeno una decina di giorni dopo aver concluso la collaborazione in corso Unione, cedo alla tentazione che mi viene offerta da un'altra assicurazione, questa volta a meno di 5minuti5 da casa, sullo stesso corso. Cedo, mi concedo probabilmente per un bisogno di rassicurazione che io confondo, per assonanza, con assicurazione.
Il primo appuntamento sembra interessante.
L'incontro è con quello che diventerà il mio responsabile, Luca S.; un altro Luca, ... ma proprio non imparo mai!
Invero questo Luca S. si presenta molto diverso dal Luca N.: tirato, anzi, tiratissimo, alto biondo, sempre preoccupato che il suo ciuffo biondo ricada con malcelata noncuranza sulla fronte, molto educato e molto azzimato, insomma...molto.
Mi lascio anche sedurre dal contesto: uffici ordinati e puliti (con tanto di carta igienica nelle toilettes), la prospettiva di avere come benefit piccì e cellulare; un colloquio dove, peraltro, si parla di assicurazioni e di finanza (avete detto niente?!), ben lontano dalle pur sofisticate seduzioni e disquisizioni sui passi di bachata e di salsa cui ero abituato con Luca N.
Passo la prima settimana con altri tre ragazzi - Maurizio, Massimo e Henry, un peruviano, tanto per dare un tocco di internazionalità - in una stanza alle prese con un corso su piccì e con domande a risposta multipla alla fine di ogni capitolo.
Alla fine della settimana siamo compiaciuti di aver superato il test con un giorno di anticipo e siamo pronti per la vera settimana di formazione che si terrà a Milano presso la direzione.
La settimana a Milano è un modo per socializzare, familiarizzare.
Albergo pagato in una traversa di p.za della Repubblica. Unico limite è che il rimborso delle spese vive, condizionato al superamento dell'esame finale.
L'insegnante in aula se la cava egregiamente i primi due giorni, ma negli ultimi tre mette in luce tutte le sue lacune. Sicuramente anche delle lacune che non conosceva e che, più che lacune, sono vere e proprie voragini.
Invero questo Luca S. si presenta molto diverso dal Luca N.: tirato, anzi, tiratissimo, alto biondo, sempre preoccupato che il suo ciuffo biondo ricada con malcelata noncuranza sulla fronte, molto educato e molto azzimato, insomma...molto.
Mi lascio anche sedurre dal contesto: uffici ordinati e puliti (con tanto di carta igienica nelle toilettes), la prospettiva di avere come benefit piccì e cellulare; un colloquio dove, peraltro, si parla di assicurazioni e di finanza (avete detto niente?!), ben lontano dalle pur sofisticate seduzioni e disquisizioni sui passi di bachata e di salsa cui ero abituato con Luca N.
Passo la prima settimana con altri tre ragazzi - Maurizio, Massimo e Henry, un peruviano, tanto per dare un tocco di internazionalità - in una stanza alle prese con un corso su piccì e con domande a risposta multipla alla fine di ogni capitolo.
Alla fine della settimana siamo compiaciuti di aver superato il test con un giorno di anticipo e siamo pronti per la vera settimana di formazione che si terrà a Milano presso la direzione.
La settimana a Milano è un modo per socializzare, familiarizzare.
Albergo pagato in una traversa di p.za della Repubblica. Unico limite è che il rimborso delle spese vive, condizionato al superamento dell'esame finale.
L'insegnante in aula se la cava egregiamente i primi due giorni, ma negli ultimi tre mette in luce tutte le sue lacune. Sicuramente anche delle lacune che non conosceva e che, più che lacune, sono vere e proprie voragini.
Poco male. Un innato senso di squadra e di sano cameratismo, unito ad un pratico schema a zona ci permette di superare brillantemente l'esame: ci sediamo, Maurizio ed io, strategicamente a fianco di Maurizio - che vantava già una solida esperienza in primaria (si dice così) società di assicurazioni - ed il resto è un giuoco da ragazzi.
Non supera il test il 4° uomo, Henry (se ricordate eravamo, giustappunto, in 4 e scommetto che vi stavate chiedendo dove fosse finito il 4° uomo), ma si rifarà una settimana dopo in ufficio ripetendo il test per 2-3-4 volte. Ma, alla fine, è dei nostri.
Fino a qui tutto bene. Appunto fino a qui.
La delusione non è tanto per il cellulare che possiamo/potremmo avere sì, ma con cauzione per l'utilizzo e con un contratto vodafone di favore, quanto per il fatto che non solo non vi è un portafoglio clienti, ma neppure sembra che alcuno tra i colleghi si dia un granché da fare per procurarsi clienti.
Insomma, per dirla tutta, in ufficio si fa nulla. E quando dico nulla, intendo proprio nulla.
Ad essere sinceri, il primo mese è prevista una retribuzione.
Inizialmente detta retribuzione era verbalmente garantita per i primi tre mesi; peccato che, leggendo attentamente quei piccoli piccoli piccoli caratteri sul contratto di collaborazione, tale garanzia fosse solo verbale ('verbalmente garantita', appunto).
Certo, l'ufficio è a 5minuti5 a piedi da casa. Con tutta calma ho tempo (nell'ordine) di radermi, fare la doccia, colazione, uscire di casa, salutare chi conosco per strada, arrivare sotto l'ufficio, prendere un altro caffè per aspettare che arrivino le 9 e salire.
Confesso che noi ultimi arrivati siamo alquanto perplessi per l'andazzo: dei veri moralisti.
Si sa, però, che il mondo non è fatto per i moralisti (vero, Silvio?).
Ma noi siamo motivati, fortemente motivati, oltremodo motivati: abbiamo voglia di fare, abbiamo molta voglia di fare.
Siamo gli unici ad ingegnarci per frequentare e volantinare bar e negozi della zona, ad imbustare volantini per ingorgare le buche delle lettere, per fare telefonate.
A proposito di telefonate, qualcuno di voi potrebbe domandarsi quale strumento e sofisticato data base avessimo a disposizione per cercare i potenziali clienti; niente di più facile ed allo stesso tempo semplice: le paginebianche o, leggermente più sofisticato, perché diviso per settori merceologici, le paginegialle.
Maurizio, avrete già capito che di noi era il più smaliziato, ha persino una brillante idea.
Obama non aveva ancora vinto le presidenziali USA valendosi del potente strumento di internette, che a Maurizio venne l'idea di aprire un gruppo di discussione si Fessbuk.
Confesso, lo ammetto, lo riconosco: non avevo la minima idea di cosa fosse Fessbuk, ma Maurizio fu molto benevolo, in considerazione - anche, se non soprattutto, della mia veneranda età - e mi fece una breve full immersion. E io, per non deluderlo, alternavo dei "Sissì, ..." con dei "ma certo!...".
Ancora oggi sono iscritto, ma uso lo strumento con particolare parsimonia per nascondere la mia imperizia che, a sua volta, nasconde ed è superata solo dalla mia dabbenaggine. Diciamo che non lo uso proprio!
Insomma, Maurizio crea un forum e, per fare 'massa', ci iscriviamo tutti e quattro: che io sappia ad oggi il sito conta la bellezza di quattro iscritti!
Il resto del tempo (quello che non dedicavamo a farci venire brillanti idee) lo passavamo a conoscere gli altri 5 o 6 colleghi.
C'era chi passava il tempo collegato ad internette per cercare lavoro, chi a chattare; ma ne ricordo in particolare uno che continuava all'infinito a ripetere i test di ammissione. Finito con successo un test, non pago o forse perché dubbioso che si fosse trattato di un caso fortuito, eccolo pronto a ricominciare.
Per ingannare il tempo e per dare buona prova della mia cieca volontà di lavorare per la causa comune, una volta irruppi da Fulvio - il responsabile dei responsabili - e gli chiesi lumi su quali brillanti strategie di marketing potessi utilizzare; osai persino (vi prego di notare quale fosse il mio ardire) domandargli quali tecniche avesse adottato lui!.
Fu molto, ma molto gentile, assolutamente gentile, completamente gentile, inaspettatamente gentile, insospettabilmente gentile ed esordì con un'affermazione: "Sono alla prima esperienza nell'ambito assicurativo!".
Ma noi siamo motivati, fortemente motivati, oltremodo motivati: abbiamo voglia di fare, abbiamo molta voglia di fare.
Siamo gli unici ad ingegnarci per frequentare e volantinare bar e negozi della zona, ad imbustare volantini per ingorgare le buche delle lettere, per fare telefonate.
A proposito di telefonate, qualcuno di voi potrebbe domandarsi quale strumento e sofisticato data base avessimo a disposizione per cercare i potenziali clienti; niente di più facile ed allo stesso tempo semplice: le paginebianche o, leggermente più sofisticato, perché diviso per settori merceologici, le paginegialle.
Maurizio, avrete già capito che di noi era il più smaliziato, ha persino una brillante idea.
Obama non aveva ancora vinto le presidenziali USA valendosi del potente strumento di internette, che a Maurizio venne l'idea di aprire un gruppo di discussione si Fessbuk.
Confesso, lo ammetto, lo riconosco: non avevo la minima idea di cosa fosse Fessbuk, ma Maurizio fu molto benevolo, in considerazione - anche, se non soprattutto, della mia veneranda età - e mi fece una breve full immersion. E io, per non deluderlo, alternavo dei "Sissì, ..." con dei "ma certo!...".
Ancora oggi sono iscritto, ma uso lo strumento con particolare parsimonia per nascondere la mia imperizia che, a sua volta, nasconde ed è superata solo dalla mia dabbenaggine. Diciamo che non lo uso proprio!
Insomma, Maurizio crea un forum e, per fare 'massa', ci iscriviamo tutti e quattro: che io sappia ad oggi il sito conta la bellezza di quattro iscritti!
Il resto del tempo (quello che non dedicavamo a farci venire brillanti idee) lo passavamo a conoscere gli altri 5 o 6 colleghi.
C'era chi passava il tempo collegato ad internette per cercare lavoro, chi a chattare; ma ne ricordo in particolare uno che continuava all'infinito a ripetere i test di ammissione. Finito con successo un test, non pago o forse perché dubbioso che si fosse trattato di un caso fortuito, eccolo pronto a ricominciare.
Per ingannare il tempo e per dare buona prova della mia cieca volontà di lavorare per la causa comune, una volta irruppi da Fulvio - il responsabile dei responsabili - e gli chiesi lumi su quali brillanti strategie di marketing potessi utilizzare; osai persino (vi prego di notare quale fosse il mio ardire) domandargli quali tecniche avesse adottato lui!.
Fu molto, ma molto gentile, assolutamente gentile, completamente gentile, inaspettatamente gentile, insospettabilmente gentile ed esordì con un'affermazione: "Sono alla prima esperienza nell'ambito assicurativo!".
"Ah, però, ..." disse il Vostro.
Rimasi, lo ammetto, un attimo spaesato, confuso, turbato, interdetto ma subito mi venne in mente che anche la Fiatte si era affidata nelle mani di Marchionne, laureato in filosofia e che non proveniva dall'ambiente metalmeccanico: che io sappia - contraddicetemi in caso contrario - non ha mai lavorato alla catena di montaggio!
"Poco male, Fulvio, ma...dimmi, dimmi...".
Fulvio la prese alla larga, si appoggiò allo schienale della sedia imbottita, alzò gli occhi al cielo in cerca come di ispirazione, incrociò le mani dietro la testa indeciso, pensai, su quali parole semplici semplici potesse usare per spiegare macro e micro sistemi ad un - evidentemente - dilettante e... mi consigliò un libro di cui non ricordava esattamente il titolo, ma che pure gli era stato di grande aiuto e che ricordava perfettamente di aver letto.
Non che andare a chiedere lumi da Luca S. fosse di maggiore aiuto.
Il suo cruccio - che si aggiungeva al ciuffo biondo e ribelle che gli cadeva in fronte - era il bagno della nuova casa che aveva appena comprato: l'idraulico continuava a sbagliare l'altezza a cui mettere la doccia. Piccolo idraulico bastardo!
Insomma, le giornate si trascinavano, letteralmente.
Sinceramente, dopo la prima settimana iniziavamo, noi buoni ultimi, a nutrire qualche dubbio.
In verità ogni tanto sembrava vi fosse il barlume, l'illusione di un appuntamento.
La società aveva uno strumento di marketing assolutamente sensazionale.
Insomma, le giornate si trascinavano, letteralmente.
Sinceramente, dopo la prima settimana iniziavamo, noi buoni ultimi, a nutrire qualche dubbio.
In verità ogni tanto sembrava vi fosse il barlume, l'illusione di un appuntamento.
La società aveva uno strumento di marketing assolutamente sensazionale.
C'era la possibilità di partecipare ad un concorso per l'estrazione finale di un i-phone semplicemente compilando un piccolo formulario dove, scritto piccolo che più piccolo non si può, era una liberatoria per prendere appuntamento con una non meglio precisata società assicuratrice.
Inutile dire, penso e credo, che la maggior parte delle persone (per non dire tutte) contattate rimaneva b_ _ _ _ _a: voglio aiutarvi, 'basita'. 'Basito', masch. sing., impetrito, attonito, privo di forza di reazione, sec.XVIII) e declinava l'invito. La gente non solo è strana, ma spesso irriconoscente.
L'arcano venne svelato quando ricevemmo una imeil dal mitico direttore generale: M.G. nella quale si invitava a non avere rapporti (di lavoro, e cosa vi pensavate?) con potenziali clienti che avessero anche solo un conto corrente con Intesa-SanPaolo.
"....a Torino?", direte voi...e, per non essere da meno, mi domandai io.
Per capire questa disposizione, bisogna sapere che l'assicurazione faceva formalmente parte del Gruppo Intesa-SanPaolo, ma che ad aprile 2008 era stata ceduta a Vittoria Assicurazioni, passaggio formalizzato ufficialmente al 1° gennaio 2009.
Insomma, noi ci trovavamo in quello strano interregno e, chiaramente, non vi era alcun interesse da parte di Intesa-SanPaolo a concludere contratti valendosi del marchio, contratti che a fine anno sarebbero passati ad un concorrente.
Come ci avessero detto: "fermi tutti, finora abbiamo scherzato, rilassiamoci un attimo...".
Il che, dal punto di vista di Intesa-SanPaolo non fa una piega, resta la domanda: ".... e noi?"
Martedì 11novembre 2008
Riunione del commerciale, meglio: per motivare il commerciale. E Dio solo sa quanto avessimo bisogno di essere motivati!
Luca S. è stravolto: ci confessa di aver lavorato sino a notte fonda per preparare la riunione.
L'incontro si apre con 4pagine4 in powerpoint e culmina con la proiezione di.... "Kung Fu Panda " (altrimenti perché il titolo di quello che state leggendo?).
Finito il film sono felice di dover andare dal dentista.
Il giorno dopo i colleghi mi dicono che si è aperto una discussione/dibattito sul cartoon alla quale tutti erano stati invitati, caldamente invitati a condividere gli spunti che un bravo commerciale poteva trarre dal simpatico panda: mai stato così contento di essere andato dal dentista!
Inutile dire, penso e credo, che la maggior parte delle persone (per non dire tutte) contattate rimaneva b_ _ _ _ _a: voglio aiutarvi, 'basita'. 'Basito', masch. sing., impetrito, attonito, privo di forza di reazione, sec.XVIII) e declinava l'invito. La gente non solo è strana, ma spesso irriconoscente.
L'arcano venne svelato quando ricevemmo una imeil dal mitico direttore generale: M.G. nella quale si invitava a non avere rapporti (di lavoro, e cosa vi pensavate?) con potenziali clienti che avessero anche solo un conto corrente con Intesa-SanPaolo.
"....a Torino?", direte voi...e, per non essere da meno, mi domandai io.
Per capire questa disposizione, bisogna sapere che l'assicurazione faceva formalmente parte del Gruppo Intesa-SanPaolo, ma che ad aprile 2008 era stata ceduta a Vittoria Assicurazioni, passaggio formalizzato ufficialmente al 1° gennaio 2009.
Insomma, noi ci trovavamo in quello strano interregno e, chiaramente, non vi era alcun interesse da parte di Intesa-SanPaolo a concludere contratti valendosi del marchio, contratti che a fine anno sarebbero passati ad un concorrente.
Come ci avessero detto: "fermi tutti, finora abbiamo scherzato, rilassiamoci un attimo...".
Il che, dal punto di vista di Intesa-SanPaolo non fa una piega, resta la domanda: ".... e noi?"
Martedì 11novembre 2008
Riunione del commerciale, meglio: per motivare il commerciale. E Dio solo sa quanto avessimo bisogno di essere motivati!
Luca S. è stravolto: ci confessa di aver lavorato sino a notte fonda per preparare la riunione.
L'incontro si apre con 4pagine4 in powerpoint e culmina con la proiezione di.... "Kung Fu Panda " (altrimenti perché il titolo di quello che state leggendo?).
Finito il film sono felice di dover andare dal dentista.
Il giorno dopo i colleghi mi dicono che si è aperto una discussione/dibattito sul cartoon alla quale tutti erano stati invitati, caldamente invitati a condividere gli spunti che un bravo commerciale poteva trarre dal simpatico panda: mai stato così contento di essere andato dal dentista!
L'indomani ce ne siamo andati tutti e quattro!
Nessun commento:
Posta un commento