Uno degli ultimi clienti che seguii era una caso umano, molto umano, decisamente assai umano sia per le condizioni economiche sia perché il compagno stava morendo di tumore in fase terminale (non entro nei dettagli, ma dovete credermi).Il buon Luca N. gli sottopose un contratto vantaggioso: vantaggioso per lui, non per il cliente!
Era, inoltre, buon uso del codice etico della compagnia, presentare al cliente un prospetto al cliente del costo/opportunità del contratto sottoscritto nel corso degli anni.
Andando ad uno degli ultimi appuntamenti col cliente feci presente al Luca N. che aveva dimenticato il prospetto - ma lo vedete quanto sono sciocco e senza neppure impegnarmi? - e lui mi rispose: “E già, così il cliente si rende conto della fregatura!”.
Una volta telefonai ad una cliente di portafoglio per fissare un appuntamento.
Gli abiti di Luca N. erano sempre gli stessi, ma, ingenuotto come sono, pensai che avesse almeno 3-4 abiti tutti uguali. Lavorando molto ed avendo poco tempo, mi dicevo, li avrò presi tutti uguali.
Per tre giorni di seguito venne al lavoro con un paio di pantaloni con un vistoso rattoppo sotto la chiappa (quella sinistra, per la precisione).
Luca N. si pavoneggiava con la sua BMW. Quando Luca N. usciva dall’ufficio non ricordava mai dove avesse parcheggiato. Luca N. a luglio voleva cambiare auto perché la benzina costava troppo.
Luca N. si vantava di aver comprato un appartamento. Dopo qualche settimana Luca N. confidò di vivere coi genitori.
Luca N. si proponeva come modello: "se lavorerete bene farete soldi, tanti soldi ... come me!".
Non dico che lavorando bene nel mondo assicurativo non si guadagni bene, ma forse Luca N. aveva scelto un esempio sbagliato
A fine giugno ebbi un incidente d’auto.
Nonostante tutto, riuscii a portare a casa qualcosa come 4 contratti ('contratti - contratti', non 'contratto - conversioni', il che, per essere un principiante ed avendo zone come Lingotto/Mirafiori sud (M.nord è già Padania) mi sembrava una buona cosa.
Peccato che a fine mese non mi fossero stati riconosciuti.
Anzi, il Luca N. iniziava a motteggiare con simpatiche battute facete del tipo “Quand’è che porti qualche cliente? Sarebbe ora!”.
Ho pensato al simpatico cameratismo di Oxford, ad una qualche forma di umorismo non alla mia portata.
Mi venne la curiosità di vedere se i contratti fossero stati ‘caricati’ a piccì.
In un paio di occasioni ebbi il sospetto, a dire il vero più di un sospetto che il Luca N. imputasse a suo vantaggio contratti conclusi dai suoi diretti sub-agenti, sub-sub-agenti ed anche sub-sub-sub agenti. Ma era solo un vago, vaghissimo sospetto.
Da un paio di settimane il Luca N. ci aveva detto che non avremmo più potuto guardare il piccì se non in presenza dei propri diretti superiori. La motivazione era “direttive superiori”, una motivazione che è un po’ come il mistero del dogma per i cattolici: va presa così com’è, senza bisogno di spiegazioni o giustificazioni.
Insomma, il Tonino (ndr Guerra) era solito ripetere: “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita”, ma 1. io non mi chiamo Gianni e 2. più che ‘profumo della vita’ a me sembrava di sentire puzza di m….da!
Peccato che il Luca N. non si fosse dato cura di cambiare la password e fu facile rendersi conto che i contratti erano stati contabilizzati: contabilizzati sì, ma a favore di Luca N.
Avevo (finalmente) capito qualcosa.
Mandai un paio di essemmesse al Luca N. (parlargliene di persona avrebbe potuto essere inopportuno, pensai, per la mia fedina penale: dicono, ma potrebbe trattarsi di una leggenda metropolitana, che le lesioni fisiche costituiscano reato) dicendogli che, qualora non mi fossero state riconosciute le provvigioni a mio favore, avrei preso contatto con la direzione generale di Milano, in particolare col direttore marketing ed il direttore agenti.
Non mi crederete, ma la settimana dopo non collaboravo più con quell’assicurazione, ma ricevetti un bonifico (misero) in banca.
PS: il signore che avevo incontrato allo SMA era il mega-responsabile della filiale di corso Unione Sovietica, responsabile anche di Luca N.: anche i responsabili hanno responsabili!
Era, inoltre, buon uso del codice etico della compagnia, presentare al cliente un prospetto al cliente del costo/opportunità del contratto sottoscritto nel corso degli anni.
Andando ad uno degli ultimi appuntamenti col cliente feci presente al Luca N. che aveva dimenticato il prospetto - ma lo vedete quanto sono sciocco e senza neppure impegnarmi? - e lui mi rispose: “E già, così il cliente si rende conto della fregatura!”.
Ed avrei già dovuto capire qualcosa.
Una volta telefonai ad una cliente di portafoglio per fissare un appuntamento.
Mi rispose sorpresa la madre, la quale mi disse: “Ma, veramente mia figlia è lì da voi…”.
Mi congedai facendo la parte del fesso (mi riesce abbastanza bene), andai con un pretesto nella stanza di Luca N. ed effettivamente la madre aveva ragione: la figlia era lì!
Peccato che il buon Luca N. non mi avesse detto nulla.
Mi congedai facendo la parte del fesso (mi riesce abbastanza bene), andai con un pretesto nella stanza di Luca N. ed effettivamente la madre aveva ragione: la figlia era lì!
Peccato che il buon Luca N. non mi avesse detto nulla.
Ed avrei già dovuto capire qualcosa.
Gli abiti di Luca N. erano sempre gli stessi, ma, ingenuotto come sono, pensai che avesse almeno 3-4 abiti tutti uguali. Lavorando molto ed avendo poco tempo, mi dicevo, li avrò presi tutti uguali.
Per tre giorni di seguito venne al lavoro con un paio di pantaloni con un vistoso rattoppo sotto la chiappa (quella sinistra, per la precisione).
Luca N. si pavoneggiava con la sua BMW. Quando Luca N. usciva dall’ufficio non ricordava mai dove avesse parcheggiato. Luca N. a luglio voleva cambiare auto perché la benzina costava troppo.
Luca N. si vantava di aver comprato un appartamento. Dopo qualche settimana Luca N. confidò di vivere coi genitori.
Luca N. si proponeva come modello: "se lavorerete bene farete soldi, tanti soldi ... come me!".
Non dico che lavorando bene nel mondo assicurativo non si guadagni bene, ma forse Luca N. aveva scelto un esempio sbagliato
Ed avrei già dovuto capire qualcosa.
A fine giugno ebbi un incidente d’auto.
Non vi allarmate: mi feci nulla nel fisico, ma parecchio al portafoglio ed al morale: 1.000 euro, SIGH!!! (per i dettagli dovete attendere la prossima uscita "31. Piove (sempre) sul bagnato" )
Il giorno stesso in cui lo dissi al Luca N., per tirarmi su di morale mi affidò un incarico della massima importanza, che poteva essere portato a termine solo da una persona col mio carisma, con le mie capacità comunicative, col mio innato savoir faire: convincere tutti i clienti a non pagare più tramite assegno bancario ma tramite R.I.D. (bonifico bancario).
Feci presente che non avevo più l’auto a disposizione e che mi sarebbe stato difficile andare da tutti i clienti in pullmann rispettando la scadenza di fine mese e lui, generosamente, mi volle venire incontro: per ogni cliente che avesse ‘convertito’ la modalità di pagamento mi avrebbe riconosciuto nientepopodimeno la bellezza di 5,00 euro (non 500: 5,00, cioè, cinque!).
Feci un rapido conto: se tutti, ma proprio tutti avessero accettato la conversione, avrei messo in cascina addirittura la bellezza di 300,00 euro! La conversione dell'euro, al confronto, è stata una sciuocchezzuola!
Il giorno stesso in cui lo dissi al Luca N., per tirarmi su di morale mi affidò un incarico della massima importanza, che poteva essere portato a termine solo da una persona col mio carisma, con le mie capacità comunicative, col mio innato savoir faire: convincere tutti i clienti a non pagare più tramite assegno bancario ma tramite R.I.D. (bonifico bancario).
Feci presente che non avevo più l’auto a disposizione e che mi sarebbe stato difficile andare da tutti i clienti in pullmann rispettando la scadenza di fine mese e lui, generosamente, mi volle venire incontro: per ogni cliente che avesse ‘convertito’ la modalità di pagamento mi avrebbe riconosciuto nientepopodimeno la bellezza di 5,00 euro (non 500: 5,00, cioè, cinque!).
Feci un rapido conto: se tutti, ma proprio tutti avessero accettato la conversione, avrei messo in cascina addirittura la bellezza di 300,00 euro! La conversione dell'euro, al confronto, è stata una sciuocchezzuola!
Ed avrei già dovuto capire qualcosa.
Nonostante tutto, riuscii a portare a casa qualcosa come 4 contratti ('contratti - contratti', non 'contratto - conversioni', il che, per essere un principiante ed avendo zone come Lingotto/Mirafiori sud (M.nord è già Padania) mi sembrava una buona cosa.
Peccato che a fine mese non mi fossero stati riconosciuti.
Anzi, il Luca N. iniziava a motteggiare con simpatiche battute facete del tipo “Quand’è che porti qualche cliente? Sarebbe ora!”.
Ho pensato al simpatico cameratismo di Oxford, ad una qualche forma di umorismo non alla mia portata.
Mi venne la curiosità di vedere se i contratti fossero stati ‘caricati’ a piccì.
In un paio di occasioni ebbi il sospetto, a dire il vero più di un sospetto che il Luca N. imputasse a suo vantaggio contratti conclusi dai suoi diretti sub-agenti, sub-sub-agenti ed anche sub-sub-sub agenti. Ma era solo un vago, vaghissimo sospetto.
Da un paio di settimane il Luca N. ci aveva detto che non avremmo più potuto guardare il piccì se non in presenza dei propri diretti superiori. La motivazione era “direttive superiori”, una motivazione che è un po’ come il mistero del dogma per i cattolici: va presa così com’è, senza bisogno di spiegazioni o giustificazioni.
Insomma, il Tonino (ndr Guerra) era solito ripetere: “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita”, ma 1. io non mi chiamo Gianni e 2. più che ‘profumo della vita’ a me sembrava di sentire puzza di m….da!
Peccato che il Luca N. non si fosse dato cura di cambiare la password e fu facile rendersi conto che i contratti erano stati contabilizzati: contabilizzati sì, ma a favore di Luca N.
Avevo (finalmente) capito qualcosa.
Mandai un paio di essemmesse al Luca N. (parlargliene di persona avrebbe potuto essere inopportuno, pensai, per la mia fedina penale: dicono, ma potrebbe trattarsi di una leggenda metropolitana, che le lesioni fisiche costituiscano reato) dicendogli che, qualora non mi fossero state riconosciute le provvigioni a mio favore, avrei preso contatto con la direzione generale di Milano, in particolare col direttore marketing ed il direttore agenti.
Non mi crederete, ma la settimana dopo non collaboravo più con quell’assicurazione, ma ricevetti un bonifico (misero) in banca.
Tutto è perduto fuorché l’onore!!!
PS: il signore che avevo incontrato allo SMA era il mega-responsabile della filiale di corso Unione Sovietica, responsabile anche di Luca N.: anche i responsabili hanno responsabili!
Tutto e` perduto fuorche` l`onore
Foarte interesant subiectul prezentat de tine.M-am uitat pe blogul tau si imi place tare mult
RispondiEliminaSigur am sa mai revin. O zi buna!
Foarte interesant subiectul prezentat de tine.M-am uitat pe blogul tau si imi place tare mult
RispondiEliminaSigur am sa mai revin. O zi buna!