Premessa
Vedete, oramai ho una certa esperienza di come gestire la disoccupazione. L’aspetto più importante è sicuramente la gestione dei risparmi, di quello che, chi ha entrate, uno stipendio, delle rendite chiamerebbe - forse con un eccesso di prosopopea - portafoglio. In questi ultimi due anni praticamente non ho avuto entrate, se si esclude il mandato di pagamento per aver fatto niente meno che il segretario al seggio per ben due volte. Ma di questo narrerò a venire e, per certo, non voglio anticipare nulla per non togliervi il gusto della sorpresa.
Tema
Come sostiene il mai troppo ricordato (non ‘compianto’, ‘ricordato’) Freak Antony: “Se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo!”.
Svolgimento
Non voglio partire da troppo lontano, per cui mi limiterò all’ultimo anno.
Giugno 2008
Quando l’anno scorso mi avventurai nella galassia delle assicurazioni, in 6 mesi riuscii a farmi riconoscere addirittura 1.000 euro (per quanto riguarda questi mesi... gagliardi e baldanzosi, si rinvia a "Tutto è perduto fuorché l'onore (parte 2)"). “
Bene, bravo!” direte voi. “Peccato”, mi permetto di aggiungere che giusto un anno fa ebbi un incidente d’auto mentre me ne tornavo allegramente (‘allegramente’?) a casa dopo aver allegramente trotterellato in quel di Mirafiori sud alla ricerca di qualcuno che avesse niente di meglio da fare che stipulare (si dovrebbe dire ‘accendere’, ma faceva veramente caldo) quando mi immetto nella rotonda di largo Orbassano.
Il traffico è abbastanza frenetico, anche perché, alle 18-18.30 la gente non vede l’ora di tornarsene a casa. Un’auto, forse perché più di fretta di altre, decide di irrompere con lieta baldanza nella rotonda, tagliando la strada all’auto di fronte alla mia facendosi beffe del diritto di precedenza.
L’auto di fronte inchioda ed io, senza fantasia, inchiodo. Si sente appena un urto, ma mi sento rincuorato vedendo che l’auto di fronte riparte senza ammaccature, tanto che – da perfetto cittadino rispettoso del codice della strada – strombetto per richiamare la sua attenzione. Accostiamo e compiliamo il C.I.D. Registriamo i dati, tracciamo uno schizzo dell’incidente, controlliamo i danni da lui riportati: NULLA, assolutamente NULLA (ve lo posso giurare e, se servisse, anche mettere per iscritto).
Scrupoloso come solo certe volte so essere, vado a controllare se mai avessi riportato io qualche danno: l’intero frontale sembrava dare un senso alle parole del Francesco G. “lamiere contorte”, dalla metafora della vita alla realtà! Intascati i sei mesi 1.000 euro, danno del valore di 1.000 euro: quando si dice il caso, la combinazione, il destino beffardo!
Luglio 2008
Finita la (dis-)avventura nella prima assicurazione e pronto per la seconda tragicomica esperienza, una notte calda ed afosa come non mai non riesco a prender sonno, nulla alla televisione ed ho persino finito le sigarette.
Decido di uscire per andarne a comprare al distributore, ma quando rientro, la chiave entra nella toppa, ma, per quanto mi c’impegni, non gira. Ci provo e riprovo, ma niente da fare. Passo la notte per i cortili sperando che nessuna volante mi blocchi per vagabondaggio e riesco a trovare ricovero in un bar che riapre alle 5 (del mattino) per chiamare i pompieri. I pompieri arrivano (con tanto di autopompa rosso fuoco, tanto per non dare nell’occhio) ....... alle 7.
Salgono in tre e si mettono ad armeggiare intorno alla serratura, arrivando alla brillante conclusione che è bloccata: “Ma va?…”. Cercano di forzarla, ma niente da fare. Uno dei tre ha un’idea a dir poco geniale.
Tira fuori da non so dove la lastra di una radiografia e, in men che non si dica, OPLA’, la porta e riaperta. Non mi resta che chiamare un fabbro per cambiare la serratura. Mica posso stare con la porta sempre aperta! Il fabbro arriva, è gentile ed affabile. Un po’ meno affabile il conto: 300 euro, ovviamente senza fattura.
Agosto 2008
Vi capita mai di svegliarvi nel cuore della notte per andare in bagno … a pettinarvi? A voi non capita? A me capita,... maledetta prostata!
Il fatto gli è che io c’ho tre gatti che, complice la calura, l’arsura, l’afa e chi più ne ha più ne possa, passano il loro tempo nell’ingresso per cercare di cogliere il minimo refolo di vento che m’ingegno a creare.
Per chi non lo sapesse i gatti sono i veri padroni di casa e mi considera poco più di un soprammobile, un maggiordomo utile giusto per dar loro da mangiare a precisi orari. La circostanza non mi turba, mi adatto, in fondo mi tengono compagnia. Il fatto è che, stando così le cose, non si può pretendere che quando, nel cuore della notte, a luci spente, si spostino per farmi passare. Insomma, rovinosa caduta, faccia contro un mobile, e … addio sorriso “splindente”!
Mia madre aveva già immolato un’ulna, a me i denti. Vado al pronto soccorso un po’ timoroso di raccontare come si sono svolti i fatti, quando, invece, con mia sorpresa, scopro che tale incidente è assai meno casuale di quello che si pensi. Morale della favola (nelle favole c'è sempre una morale): lascio al gentile dentista un bel 2.300 euro!
E’ vero, col senno di poi, pensando alle mie attuali condizioni economiche, ne avrei fatto a meno. Ma, allora, pensavo che per trovare un lavoro non sarebbe stato male avere i denti in bell’ordine. Insomma, oggi ho un sorriso invidiabile e non ho un lavoro.
L’aspirapolvere decide di non aspirare più perché il motorino ha avuto la bella idea di fondere.
Ora, è vero che si vive anche senza aspirapolvere: in fondo per secoli si è andati avanti con una robusta scopa di saggina e, mentre si scopava, si faceva anche dell’esercizio fisico (sono un paio d’anni che non faccio più esercizio fisico, ma questa è un’altra storia che non credo racconterò per la semplice ragione che c’è nulla da raccontare).
Il fatto è che in casa ho la moquette è tre gatti (sempre quelli di cui sopra) che lasciano peli in ogni dove. Costo aspirapolvere: 130 euro
Novembre 2008
Bussano alla porta.
Strano, in genere nessuno si fa vivo, persino i testimoni di Geova (dopo anni) hanno rinunciato a suonare il campanello la domenica mattina). Vado a spiare dallo spioncino (per questo si chiama ‘spioncino’ e sta lì) e vedo il faccione distorto dalla lente del ragazzo che abita al piano di sotto. “Toh! – mi dico – che voglia fare buon vicinato?”.
Apro e, prima ancora che io abbia modo di dire una qualsiasi cosa, mi domanda se ho il bagno allagato. La cosa mi giunge del tutto nuova, anche perché sono mesi che non organizzo gare con le triremi nel mio bagno. Rifletto un attimo e, forte del fatto che mi sembra di ricordare di avere la casa in ordine, lo faccio entrare, anche per dissipare i suoi dubbi.
Il bagno non solo è pulito, ma asciutto, completamente asciutto.
Non pago mi invita a scendere nel suo alloggio e mi fa vedere una chiazza che fa bella mostra di sé nel suo bagno, l’ideale per una coltivazione di muffe o – a scelta – di funghi. Con un po’ di pazienza si può pensare alle stalattiti e stalagmiti: altro che grotte di Postumia!
Insomma: rottura del pozzetto del bagno, rottura delle piastrelle e rottura di ….. Costo della riparazione: 300 euro, ovviamente senza fattura.
Dicembre 2008
Tra Natale e Capodanno: fine anno, tempo di bilanci.
La busta di Intesa-SanPaolo che ho appena ricevuto potrebbe anche e persino essere per gli auguri, ma temo, ho il fondato sospetto che sia l'estratto conto di fine anno e, nel dubbio, non oso aprirla. Di fatti non la apro, perché io sono uno che, quando prende una decisione, non ci ripensa! Nevica come non capita da anni ed il freddo mi entra anche sotto le coperte. Decido di non uscire di casa, di starmene rintanato in attesa del nuovo anno, sperando che sia migliore: non vedo come potrebbe essere peggiore!
Mi rincoglionisco davanti alla tivvù con programmi idioti e decido e spero che l'idiozia mi rapisca. Dopo un paio di giorni inizio a non trovare neppure troppo male i programmi pomeridiani della D'Eusanio e della De Filippi: sono sulla buona strada.
30 dicembre
Nessun invito per il cenone, ma non me la prendo a male, sono inviti che non mi debbo neppure prendere la briga di declinare (quindi, non maceratevi nel senso di colpa se non mi avete invitato).
Tanto per non sapere cosa fare giro per casa quando, entrato in bagno, vedo una pozzanghera che mi occhieggia e dice "Uè, bello...!". Mi guardo intorno e m'avvedo che ci sono solo io; quindi, ne deduco, ce l'ha con me. Penso sia la gatta più piccola che ha deciso di fare un atto di rivolta perché quest'anno "niente panettone".
Ma siamo a fine anno e decido di non prendermela: siamo tutti più buoni.
Rientro dopo una decina di minuti e TOH, nello stesso posto una pozzanghera uguale alla prima. Non credo che la vescica della piccola sia tanto capace da essersi di nuovo sfogata e, mi dico, sarebbe esagerato prendersela tanto per una fetta di panettone.
Mentre penso che i tre si potrebbero anche messi d'accordo per tirarmi uno scherzo, mi abbasso per asciugare - vorrei evitare di scivolare, si sa come sono insidiosi gli incidenti domestici! -, quando sento un getto d'acqua tanto sottile quanto infido che mi colpisce beffardo in viso.
Mi faccio più vicino cercando di capire cosa sia, mi faccio luce con un accendino sperando non sia una fuga di gas ed eccola lì: una piccola perdita dal tubo del bidet, dal tubicino dell'acqua calda, per la precisione. La perdita non è così piccola come sembra.e, senza dubbio, non ha alcuna intenzione di smettere.
Ma è il pomeriggio del 31 dicembre e ripasso la varie possibilità di chiamare un idraulico... il 31 dicembre? Si tratta a) di trovarlo b) di trovarlo sobrio c) di trovarlo non incazzato d) di pagare una chiamata d'emergenza Pagare una chiamata d'emergenza? Rovinare il cenone ad un onesto idraulico? Non sia mai!!!
M'ingegno per chiudere il rubinetto dell'acqua, ma sono anni che non viene utilizzato e non c'é motivo per cui lo faccia ora: infatti non ne ha la minima intenzione. Frugo in ogni dove per racimolare degli stracci, avvolgere l'infido, far cadere il lembo dello straccio in una bacinella.
E' solo un palliativo, perché in breve la bacinella si riempe e tracima. Ora, non chiedetemi come VOI avete passato l'ultimo dell'anno, perché IO ho passato dal 31 dicembre al 2 gennaio con la sveglia caricata ogni 4ore4 per svuotare la bacinella. Il 2 gennaio ho chiamato l'idraulico che, onestamente ma senza fattura (quindi, non so quanto onestamente) per soli 80 euro ha cambiato il tubicino.
ANNO NUOVO, VITA NUOVA
Gennaio 2009
Da qualche mese ho in animo di connettermi ad internette tramite adsl, che, mi hanno spiegato, non è una malattia e, spero, comunque non contagiosa.
Mi informo a destra e, già che ci sono e per par condicio, a manca sulle varie offerte e, alla fine, mi decido ad entrare in un negozio per attivare la mia bella connessione. Solo che, beh, sì, insomma, la ragazza non sa come spiegarmelo, è incredibile, è la prima volta che le capita, ma, beh, dunque: nella mia scala, i numeri vecchi – quelli a sei cifre, per intenderci – non possono avere l’adsl.
Dovrei cambiare numero, ma, a quel punto, dovrei informare chi volesse chiamarmi che ho cambiato numero.
E’ anche vero che nessuno mi cerca da mesi sul fisso, ma, non si sa mai, metti che la donna della mia vita mi cerchi sull’elenco del telefono e non mi trovi? Come la mettiamo? A dire il vero quello che mi convince è la non piccola, né tanto meno trascurabile circostanza che se è vero che detti contratti sono vantaggiosi come canone (chi più chi meno, chi per una cosa chi per un’altra), è altrettanto vero che hanno una durata biennale con indicibili penali nel caso di rescissione prima del tempo: si va dallo strappo delle unghie, all’imparare a memoria tutte le canzoni di Peppino di Bari (e non so cosa sia peggio).
Ma è un nuovo anno ed io ho deciso di dare una svolta alla mia vita. La vedo come un’opportunità per non stare chiuso in casa e per andare ogni giorno in centro per vedere su interdette se c’è qualche offerta di lavoro che non aspetta altro che la mia risposta.
Non è ancora successo, ma potrebbe sempre succedere! No?
Aprile 2009
La situazione economica inizia a languire, ad entrare in uno stato di coma neppure tanto vigile. Scade l’assicurazione dell’auto e devo troncare l’affitto del posto auto in garage.
Finora avevo tenuto duro pensando che se avessi trovato un lavoro per il quale mi fosse stato utile avere un’auto, meglio averne una in discrete condizioni (ecco perché il garage, per superare l’inverno) piuttosto che comprarne una che non mi potrei permettere.
Ma ho deciso di prendere la bellezza di due piccioni con una fava, e, già che ci sono, di prendere decisioni decise e decisive: fuori l’auto dal garage e blocco dell’assicurazione.
Nel parcheggiarla fuori il garagista mi avverte che la batteria è partita, nel senso che non dà segni di vita. “Poco male! – penso e gli dico – vorrà dire che sarà più difficile rubarla. E, poi, senza assicurazione, dove vuole che vadano?”.
Ve l’avevo detto o no che col nuovo anno ho deciso di vedere il lato positivo anche nelle situazioni più negative? Come sto andando?
Luglio 2009
Da qualche mese, circa un annetto, accuso un lieve difetto di vista, all’occhio destro per la precisione.
Ma è assolutamente e perfettamente compensato dall’occhio sinistro, per cui non me ne sono dato mai particolare cura. A gennaio vengo colto da un’impressionante congiuntivite (aveste visto l’occhio anche voi avreste detto “BLEAH…impressionante!”), al punto che, quando l’occhio va un po’ meglio, decido di andare al pronto soccorso dell’oftalmico.
Mentre sono lì e già che ci sono ne approfitto (noi disoccupati approfittiamo sempre del fatto che le visite mediche sono aggratis: siamo o non siamo delle vere canaglie, ma simpatiche?). Mi prescrivono un primo esame, poi un secondo ed infine, giovedì 2 luglio il responso: distacco NE (neuro epitelio, la varite allegra e meno impegnativa de distacco di retina).
Ma io ho deciso di essere positivo col nuovo anno e, quindi, sorridendo, dico all’oculista: “Meglio, così vedrò metà delle cazz…e che ci sono in giro”.
Allora, come sto andando...?
Allora, come sto andando...?
Da ultimo
Un amico una sera di qualche sera fa mi chiese se non mi mancasse una sfera affettiva in questi ultimi anni. Beh, non posso negare che manchi (non per nulla tengo le porte aperte e, dovesse succedere, negherei contro ogni evidenza quello che vado scrivendo), ma ho deciso di essere positivo e coerente.
Consideriamo, anzitutto, il tema che dovevamo svolgere: il risparmio di soldi (e non vado fuori tema). Invitare ad uscire una ragazza è costoso e non è neppure detto che ci stia (beh, intendetela come volete); quindi, sarebbero soldi a fondo perduto, soldi che neppure ho.
E non ditemi che “se c’è l’amore…”: siamo sinceri, se continuate ad invitare fuori una ragazza e potete offrirle ogni volta solo un caffè, rischiate di trovarvi – forse, ma forse – con una ragazza, di certo uscirete con una ragazza oscillante tra il nervoso e l’isterico (e, magari, neppure ci sta).
Ma mi stavo, appunto, congedando dal mio amico dopo aver svolto le considerazioni di cui sopra, quando nella stradina a senso unico sulla quale eravamo affacciati passò un’auto coi finestrini abbassati (chi non ha l’aria condizionata – ci sono ancora auto che non l’hanno – ricorre a questi stratagemmi) ed una coppia che urlava, rinfacciandosi cose indicibili ed irripetibili (e, quindi, né le dirò né le ripeterò); mi voltai verso di lui e conclusi : ”No non mi manca!”.
Nel leggere queste (che, mi premetto di ricordare) sono 'solo alcune' delle (dis-)avventure che mi sono occorse 'solo' nell'ultimo anno, qualcuno potrebbe avere l'ardine di suggerirmi un viaggio a Lourdes. Ebbene, ci ho già pensato; sono andato in un'agenzia di viaggio, ma alla partenza del torpedone ... sono risultato overbooking! Devo aggiungere qualcosa?
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