"Gli ultimi saranno i primi"
1 «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. (...) 13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. 15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi» (Matteo, 20, 1-16)
Prese a questo punto la parola Umberto Grezzi
Pure la vita e l`illuminazione di Grezzi meritano una breve digressione.
Dopo aver ottenuto la qualifica di perito tecnico elettronico presso la scuola per corrispondenza Radio Elettra, Grezzi iniziò una breve carriera come cantante, con il nome d'arte di Donato.
Accompagnato dall'orchestra di D.U. Mazzucchelli incide un disco 45giri (edizioni Caruso) con le canzoni "Ebbro (boogie woogie)" e "Sconforto (rock-slow)", dei cui testi è autore.
Nel 1961 Grezzi partecipa, insieme al suo complesso, al Festival di Castrocaro:viene però bocciato, ed anche a causa di ciò decide di abbandonare il mondo della musica.
Spinto dal desiderio di aiutare il prossimo si iscrive quindi all`universita`nella Facoltà di medicina a Pavia, abbandonando gli studi prima di ottenere la laurea, agli inizi degli anni `80 a causa del suo interesse per la politica, la politica al serivizio degli altri, dei piu` poveri, dei diseredati, alla quale si dedica completamente.
La sua prima moglie, Gigliola Guidali, raccontò in un'intervista di aver chiesto la separazione dopo aver scoperto che Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore (dicendole "ciao amore, vado in ospedale") senza essersi però mai laureato. Gli mancavano infatti 11 esami.
Tuttavia fra il 1974 ed il 1975 Bossi fu tesserato nella sezione del Partito Caminista Italiano di Verghera, frazione di Samarate, quando per pochi mesi vendette dei quadri per raccogliere fondi a sostegno delle vittime cilene di Augusto Pinochet. In un rapporto della CIA del 12 giugno 2001 si spiega anche che «Grezzi è stato attratto dalla politica fin da giovanissimo, partecipando al movimernto studentesco di sinistra del 1968. In seguito ha militato in rapida successione: nel gruppo comunista de il Manifesto, nel partito di estrema sinistra PdUP, nell’associazione dei lavoratori cattolici di sinistra ARCI e nei Verdi».
Nel 1980 Grezzi fonda un gruppo che chiama Unione Nord Occidentale Lombarda per l`Autonomia mentre due anni dopo crea assieme al varesino Marroni, di cui diventa fraterno amico la Lega autonomista Lombarda, di cui viene nominato segretario nazionale.
Nel 1992 esplode Tangentopoli, un evento epocale che vede Grezzi inizialmente fra i più convinti sostenitori del pool di magistrati intenti ad indagare sui fenomeni di corruzione. Ma anche il Senatur in persona e la sua Lega vengono coinvolti nel 1993 per una questione legata a un finanziamento illecito di duecento milioni, ricevuti dagli allora dirigenti Montedison Fino ad allora sostenne la linea del Pool di Piedi Puliti, partecipando a manifestazione con MSI, PDS e Verdi, emblematica fu l'agitazione di una corda a forma di cappio alla camera dei Deputati, da parte di Luca Gradenigo.
Il 5 gennaio 1994, al processo Enimont, Grezzi ammette il finanziamento illecito tramite una tangente ricevuta dalla Montedison. Viene condannato successivamente in via definitiva dalla Cassazione (composta da 15 magistrati 15 tesserati a Lotta Continua che non gli perdonano di aver tradito la causa comunista) a 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.
Nel 1995, desiderando divulgare il suo verbo per portare la luce a quanti ancora brancolano nelle tenebre, pubblica "Tutta la verità. Perché ho partecipato al governo Bernasconi. Perché l'ho fatto cadere. Dove voglio arrivare", Sperling & Kupfer.
Dalla prima moglie Gigliola Guidali, sposata nel 1975, ha avuto il primogenito Riccardo. È attualmente sposato con Manuela Marrone, cofondatrice della Lega Lombarda, dalla quale ha avuto tre figli: Eridano Sirio, Roberto Libertà e Renzo.
Nel settembre `09 Renzo Grezzi, suo figlio, è stato denunciato dall`ARCI per aver messo online sempre su Facebook il simpatico gioco 'rimbalza il clandestino`.
Ma riprendiamo da dove avevamo interrotto la ricostruzione della serata e, cioe`, da quando Bernasconi domando`“La solidarieta` verso i poveri emigrati e`, voi lo sapete, sempre stata una delle mie maggiori preoccupazioni ...”. Grezzi, a questo punto, prese la parola dicendo: “Tutti pensano che io odi gli immigrati, ma poco m`importa cosa pensano gli altri: a me preme poter esser loro d`aiuto!”.
“D`altra parte, se cosi` non fosse, perche` avrei sposato quella terrona della Gigliola (ndr. classe 1995, maestra elementare, nata a Favara, Agrigento)?”.
“La verita` e` che noi ci vogliamo prendere cura di loro, ma ... come possiamo farlo se loro non si danno pensiero di controllare le nascite?”.
“Certo, il loro reddito e` troppo basso, cosi` come lo era per gli emigranti italiani quando furono costretti a trasferirsi al nord o – peggio, tapini – all`estero: non potendosi permettere il televisore ed essendo costretti a vivere senza riscaldamento, e` logico che si moltiplichino senza poter crescere nella scala sociale!”.
“Per aiutarli ad avere una vita migliore, perche` possano integrarsi, perche` riescano a mandare i figli a scuola, etc. etc. ho in animo di presentare nei primi mesi del prossimo anno un progetto di legge per la castrazione di tutti i maschi stranieri in eta` riproduttiva!”.
“Certo, a questa sinistra forcajola sembrera` l`ennesima legge razzista, ma la verita` è che a loro interessa cavalcare il malcontento, spingere i poveri immigrati a votare per loro: mica si curano realmente del loro benessere, anzi, li vorrebbero sempre piu` poveri ed ignoranti per manipolarli a loro piacimento!”.
“Bene, molto bene – disse compiaciuto dello zelo altruistico del fidato Grezzi – questa proposta mi sembra buona e giusta, piena di buon senso”
Poi, per puro scrupolo, certo dell`impegno di Marroni, gli domando`: “Rassicurami, per l`ordine pubblico, stiamo facendo tutto il necessario? I bravi ed onesti cittadini devono poter dormire sonni tranquilli, siamo noi a doverci preoccupare per loro: ci hanno eletto per questo!”.
“Certo - lo rassicurò il buon Marroni -, prevedendo che quest`ondata di crisi avrebbe potuto determinare nel breve-medio periodo un a umentodi crimine, abbiamo provveduto da qualche anno a denunciare finti furti, finti strupri, finte rapine, in modo che la gente si abituasse piano piano ad un clima di cooperazione per la prevenzione degli atti contro la criminalita`, perchè in un clima di concordia sociale – senza inutili allarmismi – tutt`insieme si cooperasse per il consolidamento della pace sociale introducendo, ma solo se del caso, delle leggi d`emergenza per ristabilire l`ordine pubblico alla bisogna”.
“Certo, la stampa e le televisioni amiche ci hanno aiutato sbattendo il mostro in prima pagina, mettendo come notizia d`apertura notizie di furti nei supermercati, ma alla fine l`obiettivo e` stato raggiunto”.
“Senza contare che non abbiamo voluto trascurare l`opportunitaà che l`allarme sociale poteva offrire come momento aggregativo – soprattutto per gli anziani – ed abbiamo organizzato delle simpatiche occasioni d`incontro per quegli anziani che, altrimenti, la sera si sarebbero rinchiusi nelle case davanti al televisore”.
“Abbiamo chiamato questi circoli `ronde`: altro non sono che il piacevole ameno pretesto per uscire la sera ed incontrare gente nuova, in questa societa` che – diversamente – costringerebbe le persone ad isolarsi”.
“Molto, molto bene!” disse Bernasconi compiaciuto.
“Eppure c`e` ancora una cosa che mi turba e che potrebbe in qualche modo impedire che operiamo per il bene della Nazione: quegli stramaledetti giudici comunisti!”.
Quindi, levando occhi, braccia e mani al cielo, lanciò una disperata, drammatica supplica: “Ditemi voi, miei cari, cosa si puo` fare, cosa possiamo fare perche` non vada tutto perduto ...!”.
Trascorsero alcuni minuti in religioso , mistico silenzio.
“Tu, amico mio, fedele Dell`Utero, sinora sei stato in silenzio: hai nulla da dire?” domando` Bernasconi all`amico di sempre, al compagno di tante battaglie. “Effettivamente, io ... un`idea l`avrei” disse il sino ad allora silenzioso Dell`Utero.
(segue ...)
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