domenica 3 gennaio 2010

60. Scusi, da che parte e` andata la sinistra (parte 3/4)





Sabato 19 dicembre 2009 a.d.


Questa volta sono piu` agguerrito che mai.


Solita sveglia a ridosso delle 6 ed attraverso tutta la citta`, da una parte a quell`altra, con persone che salgono in treno coi bagagli per raggiungere la stazione e gruppi di giovinastri che escono da qualche festa (sicuramente strafatti com`e` d`uso oggi di` tra questa gioventu`, mica come ai miei tempi!) coi cappelli da Babbo Natale e curiose luci in luogo delle palle di Natale che ora si accendono,ora si spengono, ora si accendono ora si spengono, ...

Donna Piccione mi aveva chiesto piu` volte la disponibilita` per coprire le vacanze di Natale ed il Capodanno perche` Jesus sarebbe andato a Roma a visitare Ratzi, un suo discepolo, ma io sono piu` che mai deciso ad accettare solo a patto di un seppur minimo ritocco contrattuale.

La parte piu` subdola di me avrebbe voluto dessi la mia indisponibilita` il 23 dicembre, proprio a ridosso del S.mo Natale, di modo che donna Piccione fosse costretta a ricorrere ad un`agenzia ed accettare i prezzi di mercato, ma oramai la mia fastidiosa, sgradevole, importuna, seccante ed, aggiungerei, persino molesta parte buona inizia a farsi fastidiosamente ed insistentemente sentire. E Vi garantisco che non e` piacevole.

E cosi`, mentre mi avvio alla volta di casa Piccione mi sento combattuto tra il piacere di essere utile a Gio`, col quale ho instaurato un ottimo rapporto, e la sensazione di una profonda ingiustizia non solo e non tanto nei miei confronti (in fondo, continuo a pensare che si tratta di 80 euro che non mi sarei aspettato e dei quali ho veramente, ma veramente bisogno), bensi` di un`ingiustizia in generale e, per di piu`, come se non bastasse, da parte di una famiglia alla quale certo non mancano i mezzi economici, che certo conosce i prezzi per l`assistenza domiciliare, che certo sa che chi ha veramente bisogno e` disposta a fare qualsiasi lavoro per un po` di sporchi, dannati fottutissimi soldi, che si vanta di essere cattolica osservante di santa, romana chiesa, che si ammanta di quell`aurea di santita` che le offre il vantarsi di essere di sinistra, vicina ai bisognosi, attenta ai bisogni della gente.

Sono sincero, un dubbio mi assale e mi rode le caviglie: dov`e` finita la sinistra, quella sinistra che aveva fatto della solidarieta` e della lotta allo sfruttamento il suo cavallo di battaglia, quella sinistra che aveva lottato contro i soprusi, contro lo sfruttamento? No, perche` se e` questa la sinistra, inizio a capire perche` siamo finiti a questo punto, perche` siamo caduti tanto in basso ed inizio a disperare che ci si possa risollevare!

Ma il bello, il curioso e` che lo stesso messaggio e` quello che si trova espresso in quel best-seller che chiamano Vangelo e che dovrebbe valere, volenti o nolenti, per i cristiani! Perche` e` forse (ma anche senza il `forse`), vero che Gesu` Cristo fu il primo socialista: peccato che, come sostiene qualcuno sia esistito un unico cristiano, morto sulla croce! (vedi `Anticristo, Friedrich Nietzsche, 1888)

Insomma, il Vostro e` prossimo oramai al campanello e, nella sua gia` fervida immaginazione, `vede gente riverita, pensa a quei velluti, agli ori, pensa al magro giorno della sua gente attorno`.

Non so che cosa accadde al Vostro, perchè prese la decisione, forse una rabbia antica, generazioni senza nome che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore: dimenticò pietà, scordò la sua bontà` e sembrava dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria: "Fratello, non temere, che corro al mio dovere! Trionfi la giustizia proletaria!”.

Effettivamente, questo sabato mattina non e` che vi siano tantissimi contadini curvi lungo corso Massimo, giusto qualche singore che `scende a pisciare` il cane e quelli che, incrociando il Vostro mentre fischietta e canticchia amenamente, lo guardano un attimo perplessi.

Mentre squillo, trillo e ritrillo il campanello ho, infine, deciso di rinunciare all`opportunita` di mettere in tasca quegli 80 euro la settimana successiva, costringendo donna Piccione a chiamare qualcuno che ne avra` bisogno e, ancor di piu`, mettendola nelle condizioni di pagare il dovuto.

Appena entro nella stanza del Gio`, noto sulla scrivania a fianco del letto alcuni disegni fatto da Jesus.

Un primo disegno e` di ispirazione bucolico-campestre, con un villaggio tra i monti, nuvole in lontanaza e gabbiani: dalla presenza di un simil-lama ne deduco che potrebbe trattarsi di un paesaggio peruviano.

Su un secondo foglio e` l`immagine di un Cristo con tanto corona di spine e di rivoli di sangue che solcano la fronte. Guardo l`immagine, guardo donna Piccione e mi scappa di commentare: "Toh, ... un autoritratto?!".

Lo so, lo so, ho mancato di tatto, me ne sono accorto subito dallo sguardo fulminante della Lady, ma la battuta era li` ... servita su un vassoio d`argento!

Neppure faccio in tempo a togliermi la giacca che donna Piccione mi domanda conferma per la disponibilita` nel periodo delle vacanze. E` una di quelle domande cc.dd. `retoriche` (ndr. figura retorica che consiste nel fare una domanda che non rappresenta una vera richiesta di informazione, ma implica invece una risposta predeterminata, e in particolare induce a eliminare tutte le affermazioni che contrasterebbero con l'affermazione implicita nella domanda stessa) ed io mi gusto il momento della risposta: la mia risposta.

Effettivamente, donna Piccione, ha fatto bene a domandarmelo; avrei voluto risponderle gia` la settimana scorsa, ma non me ne ha dato il tempo: NO, ... non posso!”.

Donna Piccione resta basita, interdetta, sconvolta, attonita, sconcertata, stupita, paralizzata (in senso figurato) e tutto nello stesso tempo! Ondeggia e trasecola: le manca il respiro, e`prossima allo svenimento!

Appena si riprende riesce, farfugliando a dire, meglio, a sillabare farfugliando: “Ma lei mi mette in difficolta` ...".

Non si preoccupi, donna Piccione – le rispondo cercando di rassicurarla – sono riuscito a fare le telefonate che lei non riusciva a fare ed ho chiesto ad alcune agenzie per badanti i prezzi: mica pensava che la lasciassi senza alternativa?” e le allungo il foglio con tanto di tariffario e numeri di telefoni.

Ah, ma – soggiunge con un filo di voce l`attonita - ... i prezzi li conosco, ma io pensavo che lei ... per il rapporto che si era creato ... ma, allora, ... lei ne fa una questione di soldi ...!”.

Ecco, mo` mi fa l`offesa e, gia` che c`e`, l` indignata con una spruzzata di oltraggiata per la mia cupidigia e bramosia, per il mio vile attaccamento al denaro!

Trattengo a stento la domanda "Ma come, conosceva i prezzi?" (non che ne dubitassi) e cerco di confortarla: Manno`, manno`, donna Piccione, non dica cosi` ...” e, dopo l`assaggio di fioretto, vado d`affondo: “Perche` ... vede, donna Piccione, in altri tempi avrei assistito suo marito anche aggratis, siccome feci, (e, Care Lettori, Care Lettrici dovete credermi che e` cosi`: dovete farlo sulla parola, ma per i piu` sospettosi e diffidenti ho anche dei testimoni) ... ma se lei fosse di famiglia non abbiente, non facoltosa, non agiata, non benestante e, soprattutto, non avesse fiate volte vantato di essere catto-liberal-social-comunista ...!" (ndr. vabbe`, non ho usato esattamente codeste parole, ma il senso era assolutamente questo}.

Comunque, ... non si preoccupi, donna Piccione – le rispondo cercando di rassicurarla – sono riuscito a fare le telefonate che lei non riusciva a fare ed ho chiesto ad alcune agenzie per badanti i prezzi: mica pensava che la lasciassi senza alternativa?” e cosi` dicendo le allungo il foglio con tanto di tariffario e numeri di telefoni.

Ah, ma – soggiunge con un filo di voce l`attonita - ... i prezzi li conosco, ma io pensavo che lei ... per il rapporto che si era creato ... ma, allora, ... lei ne fa una questione di soldi ...!”.

Ecco, mo` mi fa l`offesa e, gia` che c`e`, l` indignata con una spruzzata di `oltraggiata` per la mia cupidigia e bramosia, per il mio vile attaccamento al denaro!


Per il timore di ulteriori sbalzi di pressione la faccio accomodare in salotto e le spiego: “ Vede, donna Piccione, in un`epoca come questa
i «poveri» compaiono sotto diverse specie; compaiono in diversi posti e in diversi momenti; compaiono in molti casi come risultato della violazione della dignità del lavoro umano: sia perché vengono limitate le possibilità del lavoro, cioè per la piaga della disoccupazione , sia perché vengono svalutati il lavoro ed i diritti che da esso scaturiscono, specialmente il diritto al giusto salario` “.

Ma cosa dice, di cosa mi parla? - mi rampogna donna Piccione – ... queste sue parole sono da trotskista: noi siamo persone per bene e rispettose degli altri ...”.

Donna Piccione, ma donna Piccione, cosa mi dice mai: non ha veramente riconosciuto le parole di Gianpaolo II tratte da Laborem exercens? No, perche` se avessi voluto toccare la sua sensibilita` di donna di sinistra, le avrei detto che in un'epoca come questa che inscrive nel suo statuto un uso ideologico della flessibilità del lavoro, giova fare un breve excursus storico sull'argomento, per comprendere che, in nome della modernità, il concetto di comunità si sta riducendo alla sua accezione reazionaria. Indubbiamente il tema concernente il lavoro ha sempre suscitato interesse; infatti, già Esiodo, nella Grecia antica, parlava della dignità del lavoro e del suo posto nell'ordine morale. Nel corso dei secoli, il lavoro, però, è stato assunto in una duplice valenza: come gioia e come pena. Per citare alcuni esempi, Tolstoj ritiene che il lavoro renda crudeli, Zola loda il lavoro, Sartre parla dei giorni maledetti della settimana. Prendendo in esame Marx, Bergson, Freud, emergono tre aspetti fondamentali: mezzo di sussistenza, soddisfazione dei bisogni vitali e legame sociale. Al di là delle diverse griglie interpretative, il dato inconfutabile è che il lavoro dovrebbe essere fonte di gratificazione e di socializzazione, ma, la verità fattuale dimostra che è stato sempre il fattore determinante della discriminazione sociale. (...) Artatamente la flessibilità viene spacciata come superamento della divisione del lavoro e come un cambiamento epocale, che dovrebbe liberare l'umanità dalle condanne bibliche e dagli effetti nefasti della logica del mercato. In realtà, la flessibilità, è un eufemismo che legittima un modello di lavoro iniquo e servile etc.etc.”.

"Ma, se proprio vuole che le citi Marx (Treviri, 5 maggio 1818 – Londra 14 marzo 1883) , come non ricordare che nel Manifesto (1848) proprio Marx fferma che la differenza tra lo sfruttamento feudale e quello borghese stava semplicemente nel fatto che il primo era "velato da illusioni religiose e politiche", mentre il secondo è "aperto, senza pudori, diretto e arido". Il motivo di ciò va ovviamente ricercato nella progressiva emancipazione dalla religione cattolica: di essa la borghesia conservò il carattere autoritario e oppressivo, ma si liberò delle forme più clericali ed ecclesiastiche. Essendo più libera di agire, la borghesia poté sviluppare il proprio atteggiamento ateistico perfezionando i mezzi produttivi sino al punto da rivoluzionare tutta la società. La vera rivoluzione della borghesia è stata quella industriale, poiché è da questa che dipende tutto il resto".

Donna Piccione cerca di rinsavire: non soccorrendole i ragionamenti teologici e neppure quelli sociopolitici, cerca di buttarla sull`economia e cosi` cerca di farmi ragionare: “Ma si rende conto che quello che lei chiede sarebbe un`enormita`?”.

Miss, mia cara miss [non Vi sara` sfuggito il riferimento alla canzone di A. De Curtis dal film "Totò a Parigi" di Camillo Mastrocinque del 1958, durata 100 min. - Incasso lire 461.000.000 (valore attuale € 62.500.000,00) Spettatori 2.942.000], ... certo che lei ha ragione e pure a me sembra un`esagerazione, ... ma e` per questo che esistono altre forme contrattuali e, per vero, e` ben lungi da me chiedere tale cifra: certo e` che 2.5 euro l`ora sono, tutto sommato, ben poca cosa e lungi da me il sospetto seppur vago che ella mi abbia proposto tale emolumento sapendo del mio stato di bisogno”.

"Ma lei, Lady Piccione, aveva urgente bisogno di qualcuno e si e` valsa delle dure leggi di mercato che impongono a chi e` seza lavoro ed ha bisogno di soldi per pagare le bollette e mangiare di accettare qualsiasi lavoro, ai limiti dello .... sfruttamento"

"Eppure, vede mia cara Miss, la legge di mercato e` strana ... mi permetta che gliela illustri con un paio di semplici diagrammi ..." e, cosi` dicendo, metto mano a carta e penna: mi e` sempre piaciuto disegnare!

"Mi permetta di illustrarle, seppur berevemente, alcuni concetti facili-facili, tipo, ... che ne so? ... domanda ed offerta, poi aggiungiamo alcune variabili tipo `tempo libero` e, che ne so? ... giusta retribuzione! Allora, aiutiamoci con dei disegni ... sa, a volte i disegni aiutano".

"... vede? la retta di bilancio dell`allocazione del tempo descrive il trade-off individuale tra cosumo, svago e reddito disponibile pe ril


"Essendo la domanda decrescente al crescere del prezzo e l'offerta crescente è lecito aspettarsi che le 2 funzioni si incontrino in un punto in cui vale la relazione Dt + 1 = Ot + 1 e si verifica l'equilibrio del mercato. Pertanto in condizioni di equilibrio deve essere:
\ P_{t+1}=-\dfrac{d}{b}P_{t}+\dfrac{a-c}{b}

Allora, donna Piccione, mi segue? Non si ditragga: se non capisce, domandi! Dunque, i parametri (costanti) sono: €2.5è il salario orario; 80 è il numero di ore disponibili in un fine settimana che il lavoratore può allocare tra lavoro e tempo libero”.

(....)”.

Insomma ed in conclusione, se aumenta il salario, aumenta il potere d’acquisto. L’effetto reddito è la variazione nella quantità domandata dal consumatore/lavoratore che si ha partendo da una situazione in cui il costo-opportunità del salario è già variato”.

Care Lettrici, Cari Lettori, non sono sicuro che miss Piccione abbia capito, non sono sicuro di aver capito nemmeno io, ne` posso pretendere che abbiate capito Voi, ma, credetemi, la soddisfazione e` grande!

Spero che chi verra` al mio posto abbia bisogno di soldi e, poi, se anche dovesse prendere quanto davano a me, beh, se e` qualcuno che ne ha bisogno, sara` poco, ma sara` qualcosa per Natale.

Non potevo fare regale per questo Natale (neppure sono Cattolico): questo sara` il mio regalo per qualcuno che neppure conosco!


Morale della favola, mi sono giocato il caffe`: poco male, il Natale concede altre soddisfazioni!


(segue e finisce nella prossima puntata)


NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


Nessun commento:

Posta un commento