martedì 18 maggio 2010

126. Toh, si è svegliato!

31 marzo 2010, 13:30

Lavoro, Napolitano rinvia legge a camere

Presidente rileva, testo eterogeneo su norme delicate

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - Il capo dello Stato ha rinviato alle Camere la legge sulla riforma del lavoro che contiene modifiche all'art.18 sul licenziamento. Il presidente Napolitano, spiega il Quirinale, non ha firmato a causa della ''estrema eterogeneitaàdella legge e dalla complessità di alcune disposizioni (art.31 e 20) che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale''.

E' la prima volta che Napolitano rinvia un provvedimento da quanto in carica.



Sin qui la notizia dell'ANSA, ed è l'ANSA a dire che è la prima volta che il Capo dello Stato rinvia un provvedimento del governo … mica io!

NB: per quanto Berlusconi non abbia in passato mancato occasione di 'attaccare' Napolitano, considerandolo suo 'braccio esecutivo' e non mancando occasione di 'bacchettarlo' ...


Ma, in pratica, in soldoni, ripendendo il discorso di cui sopra ... cosa prevede questa “Riforma”?

Al momento dell'assunzione il 'fortunato si vede una piccola clausola (il classico codicillo) nel contratto di lavoro che prevede, in caso di controversia (pe. licenziamento, demansionamento, trasferimento, distacco, altre, varie ed eventuali), che la decisione non sia devoluta ad un giudice, ma ad un fantomatico arbitrato il quale non sarebbe neppure tenuto a seguire, applicare le norme di legge.

Nel caso il 'fortunato' non sottoscrivesse la clausola, è possibile, lecito immaginare che il selezionatore gli dica “Bene, nessun problema, è un suo diritto: … lasci libera la sedia che ci sono altri candidati disponibili”.

Eppure, si badi che le perplessità di Napolitano non sembrano derivare tanto da una norma che priverebbe i lavoratori del diritto ad un processo di fronte al giudice del lavoro con le relative garanzie (NB per quanto lento, il processo del lavoro è pur sempre più rapido di quello civile e/o penale), quanto ...

Infortuni

Napolitano rinvia il Ddl lavoro: "Profili problematici sull'amianto"

31 marzo 2010. Perplessità del Presidente della Repubblica sull'articolo del provvedimento che elimina le sanzioni penali per le morti del personale che si è ammalato sulle imbarcazioni della Marina Militare. Il Colle: "Così diventa impossibile il risarcimento del danno"

ROMA - Anche la formulazione dell'articolo 20 - relativo alla responsabilità per le infezioni da amianto subite dal personale della Marina Militare - è tra i motivi che hanno spinto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a rinviare alle Camere il disegno di legge sul lavoro. In un messaggio di nove cartelle in cui ha meticolosamente giustificato la propria decisione, il capo della Stato ha sollecitato, così, il riesame della norma che elimina le sanzioni penali per le morti dei militari ammalatisi sulle imbarcazioni del "naviglio di Stato". Napolitano ha osservato, infatti, che con questa disposizione diventa impossibile il risarcimento del danno, possibile per i dipendenti dello Stato solo se c'è un dolo o una colpa accertati: una perplessità, secondo il Colle, che motiva una nuova formulazione in grado di garantire maggiormente i diritti degli uomini della Marina.

Con l'articolo 20 del ddl lavoro "si è inteso evitare che alle morti o alle lesioni subite dal personale imbarcato su navigli militari e cagionate dal contatto con l'amianto possano continuare ad applicarsi - come invece sta accadendo in procedimenti attualmente pendenti davanti ad autorità giudiziarie - le sanzioni penali stabilite dal Dpr 19 marzo 1956, n. 303, che disciplina l'applicazione di tali sanzioni, escludendole unicamente nei casi di morti o lesioni subite da personale imbarcato su navi mercantili", valuta il presidente della Repubblica.

(http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Prodotti/News/2010/Infortuni/info-1295617141.jsp)


Mi permetto di ricordare che l'accordo che avrebbe introdotto l'arbitrato venne sottoscritto da quasi tutte le parti sociali, salutando la riforma come uno “strumento di libertà!” (Confindustria, CISL e UIL … con la sola astensione della CGIL).


Intrage - giovedì, 1 aprile 2010 - 13:00

Cisl: arbitrato strumento di libertà per lavoratori e imprese

"La Cisl esprime il massimo rispetto per la decisione assunta oggi dal Presidente del Repubblica, Giorgio Napolitano di rinviare alle Camere il DDL sul lavoro". E' quanto si legge in una nota della Segreteria Confederale della Cisl. "Si tratta di una valutazione certamente legittima nel pieno esercizio del ruolo e delle prerogative istituzionali del Presidente della Repubblica. Per quanto attiene il tema specifico delle procedure di arbitrato e conciliazione, la Cisl ribadisce che l'arbitrato è uno strumento utile a disposizione dei lavoratori e delle imprese per diminuire i costi ed accelerare i tempi di risoluzione delle controversie di lavoro, principi di libertà e sussidiarietà, garantiti dalla Costituzione, che la Cisl intende rafforzare e regolare attraverso la contrattazione collettiva tra le parti sociali. E' questo il senso dell'avviso comune sull'arbitrato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali e da tutte quelle datoriali, che facendo salve tutte le tutele e le garanzie previste dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, rimane la base comune per un successivo accordo interconfederale su questa materia".






Ma per me la domanda resta sempre la stessa,

come un chiodo fisso: … intanto, che succede?



31 marzo 2010, 15:49

Inflazione sale all'1,4% Lavoro, allarme giovani

Istat: disoccupati al 28,2% tra i 15 e i 24 anni. Stabile dato generale all'8,5%. In Ue-16 è al 10%

ROMA - L'inflazione a marzo è salita al +1,4% annuo, da +1,2% di febbraio. Lo comunica l'Istat nella stima preliminare. Su base mensile i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,3%. L'incremento pari all'1,4% dei prezzi al consumo registrato a marzo rispetto allo stesso mese dell'anno precedente rappresenta il valore più alto da febbraio 2009, quando l'inflazione si attestò a +1,6%. E' quanto si evince dalle serie storiche dell'Istat. Sempre in base alla stima provvisoria, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), che tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo come saldi e promozioni, ha registrato a marzo un incremento dell'1,5% rispetto al mese precedente e dell'1,4% rispetto allo stesso mese del 2009. Per quanto riguarda l'inflazione di fondo, a livello tendenziale ha registrato un +1,4% (dal +1,3% di febbraio), mentre al netto dei prodotti energetici ha segnato un +1,3% (dal +1,2% di febbraio). L'inflazione acquisita per il 2010 è indicata al +0,9%. Per quanto riguarda l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono registrati per i capitoli Trasporti (+1,1%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,4%) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,3%). Variazioni negative si sono verificate nei capitoli servizi sanitari e spese per la salute (-0,3%) e comunicazioni (-0,1%); variazioni nulle per i capitoli Bevande alcoliche e tabacchi e Istruzione. Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati ancora nel capitolo Trasporti (+5,1%) e poi in quello Altri beni e servizi (+2,9%) e Istruzione (+2,5%). Variazioni tendenziali negative, invece, nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,9%) e Comunicazioni (-0,3%); una variazione nulla si è registrata nel capitolo Servizi sanitari e spese per la salute.


... ed ancora, tanto per rincarare la dose:


02 aprile 2010, 12:23

Deficit: 5,2% nel 2009, dato peggiore dal '96

Calano del 2% le entrate totali. Avanzo primario negativo per prima volta da 1991

(ANSA) ROMA - Il rapporto deficit-pil si attesta nel 2009 al 5,2% (contro il 2,7% del 2008). Lo comunica l'Istat, spiegando che rispetto al dato del -5,3 comunicato il primo marzo il dato odierno e' un po' migliore perche' non include l'effetto delle operazioni di swap.

Viceversa il deficit si attesterebbe al -5,3%, in linea con la previsione del governo. Nonostante questa piccola differenza, quello comunicato oggi è il dato peggiore dal 1996. Solo relativamente al quarto trimestre, l'indebitamento si e' attestato al 4,5% (2,4% nel quarto trimestre 2008).

Il dato del deficit 2009 (-5,2%) non include dunque gli effetti delle operazioni 'swap' che, per il terzo anno di seguito, hanno registrato un segno meno. Nel 2009 l'effetto negativo è stato dello 0,07% che, arrotondato allo 0,1%, 'appare' nel dato sul deficit (5,3%) comunicato sempre dall'Istat lo scorso primo marzo. Ma effetti negativi per lo Stato dalle operazioni di swap compaiono anche nel 2007 (-0,02%) e nel 2008 (-0,04%). Nel quarto trimestre - aggiunge l'Istat - il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari a 966 milioni di euro (più 11.036 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2008), con una incidenza positiva sul Pil dello 0,2% (più 2,7% nel corrispondente trimestre del 2008). Complessivamente, però per l'anno 2009 il saldo primario rispetto al Pil risulta negativo e pari allo 0,6% contro un più 2,5% nell'anno precedente. Sempre nel quarto trimestre 2009, il saldo corrente (risparmio) è risultato negativo e pari a 2.012 milioni di euro, contro il valore positivo di 9.531 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente, con una incidenza negativa sul Pil pari allo 0,5% (più 2,4% nel corrispondente trimestre del 2008). Nel 2009 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato negativo e pari al 2% (più 0,8% nel 2008).

ISTAT, ENTRATE TOTALI 2009 GIU' 2% - Calano del 2% le entrate totali nel 2009. Lo comunica l'Istat, spiegando che le stesse hanno registrato un calo dell'1,2% nel quarto trimestre. Tra gli altri dati comunicati, quello sull'avanzo primario, che nel 2009 e' risultato pari a -0,6% contro il +2,5% dell'anno precedente: si tratta del primo calo dal 1991. Negativo anche il saldo corrente (risparmio): -2% nel 2009 contro il +0,8% del 2008.

E mentre le entrate calano, aumentano le 'spese': nel 2009 le uscite totali hanno infatti registrato un aumento del 3% anche se più contenuto rispetto al 3,5% del 2008. Tornando alle entrate, nel quarto trimestre 2009 quelle 'totali' hanno registrato in termini tendenziali una diminuzione dell'1,2%: la stessa variazione registrata nello stesso periodo dell'anno precedente. Complessivamente, quindi, nel 2009 le entrate totali risultano diminuite del 2%, mentre erano aumentate dello 0,9% nell'anno precedente.

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