martedì 22 dicembre 2009

59. Scusi, da che parte e` andata la sinistra (parte 2/4)


Insomma, mi viene alla mente, mi si affaccia alla mente, mi tormenta la mente il dubbio: "ma dov`e` finita la sinistra?" E` veramente questo cio` che resta della sinistra-liberal-cattolica?
Le mie perplessita` nascono - Ve lo ricordo - perche` Vi so distratti dal pensiero degli ultimi regali da fare per Vostra moglie e/o la Vostra amante (un consiglio gratuito e disinteressato: se scegliete lo stesso regalo, non correte il rischio di confonderli) e` che lavoro per 2.5 euro l`ora, per 30 ore di seguito.

E` vero, e` vero, lo ammetto: la signora, donna Piccione (mi ero dimenticato di dirVi che cosi` si chiama l`adorabile padrona di casa), mi concederebbe persino di dormire durante la notte. Sono io che declino l`invito: sono o non sono un vero ingrato? Ed ho pure il coraggio di lamentarmi? Deep bastard inside! Very deep, very bastard, very inside!

Ma, mi domando: a parte che sono pagato (poco, ma pur sempre qualcosa) per assistere il Gio`, mi viene pure in mente che la diagnosi e` di parki.


Che avrei dovuto dire domenica 6 dic. (= dicembre) dopo che, durante la notte, c`e` stato un primo falso allarme all`una (di notte) con urgenza della padella (non per cuocere due uova al tegamino), alle tre (sempre di notte) per il pappagallo, alle cinque (di notte, tanto per cambiare) allarme rosso per padella, alle sei (all`albeggiare della domenica che segue il sabato) crampo con relative urla e, quindi, relativi massaggi? "Scusi, signora, ma suo marito non mi ha lasciato dormire"? Oppure, "ero fuori servizio"?

Non mi sembrava logico.

In definitiva, mi trovo a fronteggiare un dilemma etico-morale mica da ridere: vorrei dire quello che penso alla signora, di lei e del suo buonismo di facciata, del suo essere cattolica osservante e devota di santa romana madre ecclesia e, come se cio` non bastasse, pure di sinistra, contro il berlusconismo, contro le scuole private, contro le baronie negli ospedali, contro la ZTL, contro il rincaro dell`abbonamento al teatro, per la lotta alla fame del mondo, contro, contro, contro, ... pro, pro, pro ...

Ma, mia cara Miss Pigeon (che poi sarebbe a dire `Signora Piccione`, solo che in inglese e` molto piu` di classe) come la mettiamo coi miei 2,5 euro l`ora?

In verita` quello che a me interessa – che ci crediate o no mie Care, miei Cari – e` aiutare il buon Gio`, che colpa ne ha lui? Come se non bastasse, mi e` pure simpatico! Ed ancora, in fondo si tratta di 80 euro che non mi aspettavo e che Dio solo sa quanto mi servono: occhecavoli, quasi quasi mi dimenticavo di essere ateo!

Insomma, cosi` riflettendo vengo colto da un dubbioso dilemma: sta a vedere che sono diventato buono ... nooooooooooooo!!! Mais, merde, ce n`est pas possible!

La mattina della domenica medito la mia vendetta che ha il sapore della vendetta dai soprusi, e considero la possibilita` di cadere in casa il fine settimana successivo ... e, poi, voglio vedere come la mette miss Bonta` d`animo con una bella denuncia und relativi controlli INPS ed INAIL (tanto per non farci mancare nulla)!

Ma e` proprio vero che il diavolo fa le pentole: la signora vuole che il marito venga messo, la settimana successiva, sulla sedia a rotelle ed io mi domando come sia possibile trasportare di peso sulla sedia a rotelle gli 85 chili di Gio'.

Per farla breve, se poco prima mi trovavo a riflettere su una mia denuncia nei confronti di Milady per essere io caduto in casa, mo` mi ritrovo col rischio che sia lei a denunciare me per aver fatto cadere Gio`.

Poco male, per l`indomani, lunedi` 7 (sempre dicembre, sempre 2009) deve passare la fisioterapista ed io, non invitato, mi autoinvito, un po` per capire come far fare la ginnastica al Gio`, un po` per capire come muoverelo, dal momento che le brusche manovre suggerite/imposte dalla moglie - la fiera ed altera donna Piccione - non mi convincono piu` di tanto. Ma, forse e piu` semplicemente, apparteniamo a due scuole di pensiero diverse.

Cosi` come, peraltro, sono abbastanza perplesso all`idea che la signora Piccione si ostini a dare da mangiare al povero Gio` lasciando che sia completamente disteso.

Azzardo la possibilita` che, prima o poi, possa avere quanto meno un reflusso esofageo, ma donna Piccione, dall`alto delle sue ben due lauree (pissicologia und pedagogia) con sufficienza mi dice che e` `assolutamente` impossibile: sono ben 4 giorni che mangia in quel modo e non gli e` successo `assolutamente` nulla.

Sara`: ... chi sono io per fronteggiare le sue due lauree?


Domenica 6 dicembre 2009 a.d.


Ore 13.50 del meridiano di Greenwich, donna Piccione arriva con gli 80 euro ed io, nel ringraziarla per cotanta generosita`, mi riprometto di darle conto – cosi`, tanto per offrirle una notizia aggiuntiva, mai ne avesse bisogno – dei prezzi correnti di mercato per le badanti chiamate per un`assistenza il fine settimana con orario notturno incluso.

Sono proprio sul momento di proferire parola, quando il Gio` inizia ad ululare per lancinanti dolori di stomaco.

Di fronte all`emergenza mi sembra improprio insistere sul concetto della giusta mercede.

Per fortuna il cognato che abita al piano di sotto (decisamente stare vicino a questa famiglia e` un po` come stare in un ospedale) e` medico e viene immantinentemente, senza indugio convocato.

Il cognato, Giuseppe (Beppe, per gli amici) e` una persona elegantissima, un vero signora, alta classe, mica pizze e fichi: 90 anni portati con incredibile eleganza.

Certo, appartiene ad un altro mondo, ad un`altra generazione ed e` convinto che la ventosa ed il forcipe siano tuttora due passi da gigante per l`umanita` ed non si da pace che nel 1930 il Giappone ne abbia vietato l`uso.

Il Bepi visita Gio` e sentenzia che trattasi di reflusso esofageo: "Sarebbe consigliabile mangiasse in posizione seduta!"..

Io guardo donna Piccione con l`aria di chi, senza dire, lascia intendere: "Che avevo detto?", ma e` lei a rimproverarmi pubblicamente: "Le avevo detto di non dare da mangiare a mio marito da sdraiato!".

Rampognato mi avvicino all`uscita, ripromettendomi di parlare la settimana ventura dell`insignificante e venale dettaglio degli 80 euro, mentre Jesus fa la sua apparizione (e` o non e` Jesus) accolto dal grugare (ammettetelo, non lo sapevate che i piccioni `gugano`), pardon, di donna Piccione.

Per darmi una botta di allegria mangio un gustoso trancio di pizza al bar delle Molinette e, arrivato a casa, mi abbandono ad una 12 ore di sonno.


Lunedi` 7 dicembre 2009 a.d.


Arrivo a casa La Fenice-Piccione alle 16 per assistere ai preziosi suggerimenti della fisioterapista.

Manco a farlo apposta la fisio suggerisce di mobilizzare il Gio` esattamente come aveva suggerito il Vostro: in fondo non ci volevano due lauree per capirlo, giusto un po` di buon senso.

Con un pizzico di malizia incrocio lo sguardo di donna Piccione che mi redarguisce aspramente sibilando tra i denti un gelido "Che le avevo detto?"; sciocco io, devo imparare non cadere nel suo sguardo.

In siffatti casi il vademecum del bravo badante (aut. M.T. di Calcutta, ed. Raoul Foullerau, Bombay, 1914) suggerisce di tacere e di mordersi, all`occorrenza, il labbro inferiore.

Arriva il fatidico e tanto atteso momento della carrozzella.

La carrozzella e` piccola, piu` del dovuto; come se on bastasse, i freni non frenano e per adagiare Gio` dobbiamo essere in 3: uno che tenga bloccata la sedia, due per spostare Gio`.

La mia domanda, tanto semplice quanto banale e`: come potro` fare io da solo?


Sabato 12 dicembre 2009 a.d.


Questa volta sono arrivato ben deciso a far valere le mie ragioni, si tratta solo di aspettare il momento giusto ed ho pronto un simpatico foglio A4 dove ho riportato il prezziario in vigore per le badanti, con una proiezione sul periodo natalizio.

Fonti piu` che attendibili, dal momento che ho telefonato io personalmente a 4 agenzie: donna Piccione non trovava mai il tempo e, ad ogni buon conto, faceva per lei fede la commercialista della quale si fida (cito) `ciecamente`.

Ecco, non che io pretenda la medesima remunerazione, ma ¼, 1/5 mi sembra esageratamente poco: non ho capito bene, qualcuno ha detto `sfruttamento`? Ma, suvvia, ricordateVi che stiamo parlando di una donna (e le donne non vanno sfiorate, neppure con un fiore), per giunta devota, anzi devotissima (le stanze sono piene in ogniddove di madonne, madonnine, madonnette) e, come se non bastasse, ... di sinistra!

Mi offendo io per le Vostre basse ed insinuanti insinuazioni! ... MALPENSANTI!

Il uik end scorre piu` o meno come il precedente, con piccole varianti, nella notte, sulla sequenza degli allarmi: falso allarme, allarme normale, allarme giallo ed allarme rosso, ma niente, assolutamente niente che il Vostro non riesca brillantemente a gestire.

Donna Piccione mi offre persino il caffe`, ma solo perche` nel pomeriggio del sabato arriva una lontana cugina e nella macchinetta avanza del cafrfe`: con le centinaia di migliaia di milioni di bambini che muoiono di fame sarebbe un delitto buttare via quel che avanza del caffe`.

Riesco persino a mettere il Gio` sulla sedia, da solo: preferisco farlo da solo perche` non vorrei mai che sfuggisse di mano ... a donna Piccione.


Domenica 13 dicembre 2009 a.d.


Sono quasi le 14 al meridiano di Greenwich, l`ora della mia `dipartita` e donna Piccione ancora non mi ha offerto il pretesto per affrontare l`argomento money.

Poco importa: io l`aspetto al varco e mi ripormetto di avanzare, col dovuto garbo e rispetto, l`ipotesi di un ritocco contrattuale.

Il tempo passa inesorabile come solo il tempo sa fare, ma io sono pronto a giocarmi il jolly quando la signora mi accompagnera` alla porta lungo il luuuuuungo corridoio.

Sono le 13.58 esatte quando donna Piccione entra nella stanza dove Gio` ed io chiacchieramo amabilmente e, con grazia degna di ben altra circostanza, mi domanda se posso attendere che arrivi Jesus, mentre lei scende dalla cugina (inizio a sospettare che tutto il caseggiato sia un immenso ospedale a conduzione familiare) a prendere il caffe`: "Sa – mi dice – e` domenica!".

Donna Piccione puo` non essere tra le prime 50 persone che mi sono simpatiche, ma quando ha ragione ... ha ragione!

A questo punto e` Gio` a prendere in mano la situazione ed osserva che sono gia` le 14.10 (io neppure me n`ero accorto) e che sarebbe piu` opportuno aspettare che arrivi Jesus lasciandomi libero di tornare a casa.

In realta` il Gio`, per quanto non in perfetta forma, si preoccupa che io mangi, mi invita ad andare a fare due passi tanto per sgranchirmi un po`: il Gio` e` occhei!


L`osservazione (lasciarmi andare ed aspettare che arrivi Jesus prima che Nainen
Kyyhkyjen - lo ammetto, questo era piu` difficile: e` `donna Piccione` in finlandese! - scenda per il caffe`) mi sembra piena di buon senso, ma – si sa – per un Jesus camminare in mezzo alla strada e` complicato: si sa quando parte, ma non si puo` sapere quando arriva, con tutte quelle mani da stringere, gente da benedire, malati da guarire, fotografie da autografare, sorrisi da elargire, bonta` da spandere.

Appena appena contrariata, donna Piccione si rassegna ad aspettare e mi congeda con un brusco: " ... si ricordi di chiudere la porta!".

Ecco, un`altra occasione sprecata, e, con i miei 80 euro mi avvio, recitando il copione che oramai ho imparato a memoria, a prendere il mio tarncio di margherita a 2.50 euro alle Molinette, prima di arrivare a casa e concedermi le 12 ore di meritato sonno.

(segue ...)


NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


58. Scusi, da che parte e` andata la sinistra? (parte 1/4)


Premessa

Quando nella nius 22. dichiarai che uno degli obiettivi del blog, di questo blog era di far sapere che non solo sto cercando un lavoro, ma che - in attesa di trovare il lavoro della mia vita - mi sarei accontentato di un qualsiasi lavoro, tanto per pagare le bollette e sopravvivere in attesa di tempi migliori, qualcuno, forse, non mi ha creduto ........


Introduzione

Si fa un gran parlare in termini socio-politico-etico-religiosi dello sfruttamento del e sul lavoro, ma il busillis [`busillis` è un termine che ha assunto il significato di "problema spinoso e di difficile soluzione", "punto dolente della questione". Deriva da un'errata sillabazione della frase latina in diebus illis (in quei giorni o a quel tempo). Da qui le espressioni "non venire a capo del busillis" o "qui sta il busillis"] che oggi Vi vorrei sottoporre e` bifronte: fronte uan, ha un senso parlare di dignita` sul lavoro?; ed ancora, fronte tu`, e` possibile affrontare qualsiasi lavoro mantenendo la propria dignita` e, gia` che ci siamo, la propria etica, salvaguardando il proprio amor proprio?

Ma, tanto per complicare le cose, e` possibile quanto sopra in un momento aggravato dal contesto economico attuale (dicono che non ci sia crisi, ma io inizio a nutrire qualche dubbio) e, tanto per ingarbugliare il tutto, in prossimita` delle feste del S.mo Natale (per chi ci crede)?

Questo il busillis!

Svolgimento


mercoledi` 2 dicembre 2009 a.d.


Ore 13.20 (piu` o meno) - meridiano di Greenwich


Me ne sto amenamente passeggiando tra gli scaffali del Lidl di via Carlo Alberto alla ricerca di sconti vari ed eventuali, quando ricevo una telefonata da un numero riservato e tento di rispondere: un po` mi secca ricevere telefonate anonime, ma si sa, per chi cerca lavoro non vale la pena fare troppo il difficile.

Peccato che all`interno dell`hard discount non ci sia campo, perche` la conversazione si spenge quasi subito.

Nuovo squillo, ma nulla da fare...

Mi decido ad uscire ed ecco che compare l`avviso di una telefonata in segreteria telefonica.

Se ero seccato prima, la cosa mi indispettisce ancor di piu` perche` mo` mi tocca pure pagare la telefonata.

E` tale don Vattelapesca di Nostra Signora del rosario spinoso di Sotomayor y Salsadipeperon che mi chiede di richiamarlo: oltre al danno la beffa: mi tocca pagare la chiamata alla segreteria e telefonare al din-don.

Telefono e, gia` che ci sono, mi presento.

"Ah, e` lei ... – esordisce garrulo il din-don che, poi, cercando di fare il simpa-simpatico continua -: ma parlare con Lei e` piu` difficile che parlare col Papa: l`ho cercata almeno 5 volte a casa, ma c`era la segreteria telefonica ...".

Non amo molto essere rimbrottato, non prima delle 16, almeno e sono tentato assai di rinfacciargli che sto pagando io l`amena conversazione, ma ripiego su un piu` condiscendente "E` per questo che ho il celluare, per quando sono fuori casa: ma, mi dicca, mi dicca ...".

"La cercavo perche` mi hanno chiesto se era disponibile per un`assistenza domiciliare""mi dice il din-don come se mi rivelasse un segreto.

Chiedo maggiori delucidazioni e, senza fare troppo il prezioso, confermo la disponilita` di cui sopra.

L`appuntamento con la famiglia de quo, la lam. La Fenice&Piccione, e` fissato per il giorno successivo alle 16.


Giovedi` 3 dicembre 2009 a.d.


Arrivo piu` che puntuale all`appuntamento - oramai mi dovreste conoscere - e mi accoglie una gentile signora che mi fa accomodare nel salotto su una seggiola sufficiente comoda e che mi illustra la situazione.

Personalmente mi presento abbigliato in `casual, ma non troppo`, non sapendo bene quale sia l`abbigliamento richiesto per un badante.

L`assistendo e` un 83enne, malato di parki e l`assistenza che mi viene richiesta e` full option, dalle 8 del sabato mattina alle 14 della domenica seguente, con possibile opzione per il periodo Natale und Capodanno.

La signora, che nel frattempo mi ha persino offerto un caffe` al quale non ho saputo dire di non (un po` per non essere scortese, un po` perche` spero mi serva ad restar desto) in tazzine di fine porcellana che evito di appoggiare sul tavolino che potrebbe persino (e non ho ragione di dubitarne) essere d`antiquariato.


Dopo un breve sospiro la signora da bianchi capelli, levati gli occhi al cielo, mi presenta il pedigree della famiglia: l`83enne e` stato uno stimato primario chirurgo, cosi` come lo sono due dei rampolli eredi di cotanto lignaggio, una figlia e` (para)psicologa in un noto ospedale della gia` capitale sabauda, la quarta archietta.

"Opperbacco", sono tentato di esclamare, ma prudentemente mi trattengo.

Certo, adesso Giovanni (id est, l`83enne) e` immobilizzato a letto, ma ancora quest`estate sguazzava allegramente nel mare sardo ai piedi della loro villa.

"Mecojoni" e` l`interiezione ("interiezione" è una parte invariabile del discorso che serve ad esprimere un'emozione, uno stato d'animo. Può essere anche l'imitazione di un suono. Interiezioni comuni sono `Ah!, che bello!`, `Puah!`, `Suvvia!`, `Magari!`) che soffoco sul nascere.


Ma, infine, la padrona di casa volge a me il suo serafico (dal latino `seraficus` proprio di un serafino, della sua sublime intensità di amore o carità. In senso figurato vuol dire atteggiato a serena imperturbabilitào a gioviale e ridente tranquillità) sguardo e tornando a noi, alle cose terrene con un triste sorriso mi sussurra: "Lei (cioe` `io`, cioe` il `Vostro`) quanto prende all`ora? ...".

E, proprio quanto le starei persino per rispondere (sperando che Voi, malevoli come sapete talvolta essere, non abbiate pensato che mi sia dato a ben alre attivita`), la dama bianca aggiunge tosto e lesta (cito testualmente) "... no, perche` la mia commercialista – della quale mi fido ciecamente – mi ha detto che 60/80 euro vanno piu` che bene! Perche`, Lei prende di ...".

Faccio un rapido calcolo mentale (80 euro diviso 30 ore = 2.50 euro/h) e, temendo mi possa porre l`imbarazzante domanda "... di meno", mi appare come in una visione (da incubo) l`immagine del mio ultimo estratto conto che gemeva `400 euro`, indi ragion per cui la blocco: "Nonno`, vabbene ...".

Uscendo dall`udienza in camera caritatis cerco di pensare al bisogno che ho di quei soldi e mi sforzo di vedere il lato positivo, il bicchiere mezzo pieno: in fondo sono soldi che non mi aspettavo.

Peccato che nel mio bicchiere, per quanto mezzo pieno, sembri galleggiare una grossa e grassa mosca!



Sabato 5, Domenica 6 dicembre 2009 a.d.


Per essere puntuale alle 8 dall`altra parte della citta`, la `dannata` (e` il nickname della mia sveglietta) trilla alle 6, puntuale come una sveglia (lo ammetto, e` una battuta terribbbile!).

E` si` vero che da c.so Telesio devo giungere sino in fondo a c.so Massimo d`Azeglio in front of Molinette, ma, mi consol pensando che Torino non e`, tutto sommato, una citta` cosi` grande: volete mettere andare dall`atra parte di, che ne so, Tokio, Los Angeles, Pechino? Oramai sono un inguaribile ottimista (l`ho dovuto scrivere prima immaginando che tra Voi alcuni possano essere non particolarmente intuitivi)

Attraverso quel paesone che e` Torino alle 6.30 a.m., a cavallo della linea 13 che taglia la citta` nel buio da una parte a quell`altra, come fosse un panetto di burro.

I passeggeri che abbordano sono, invero, assai pochi: d`altra parte l`ora ed il giorno sono quelli che sono.

Scendo in via Rossini dove un altro mattiniero raccatta un giornale da terra e se lo piazza sotto il maglione. La scena subito suscita in me un moto di malcelata disapprovazione, ma dopo 5 minuti al freddo non me la sento di dargli torto.

L`idea dopo altri 5 minuti mi sembra tutt`altro che malvagia e sono pronto ad imitarlo, quand`ecco che lungo la via Rossini di cui sopra risale affannosamente un 18.

Dopo una ventina di minuti che ben potrebbero essere stati anche una mezzorata (il gelo del primo mattino si` tonifica, ma congela anche le funzioni cerebrali essenziali ed e` saggio e prudente tenere le mani in tasca) arrivo alla mia meta con appena 5minuti5 di ritardo.

La gentile signora mi accoglie amichevolmente: "Ah, e` arrivato: credevo se ne fosse dimenticato".

Vorrei spiegarle un attimo, giusto un attimo, solo un attimo che a quell`ora di sabato mattina e` una fortuna aver trovato un paio di bus, ma mi affanno a seguirla lungo il corridoio, dove mi presenta singor Giovanni e, luce dei suoi occhi, il badante che devo sostituire per il fine settimana `: il peruviano Jesus!

Non certo di aver acpito bene il nome, me lo faccio ripetere.


La signora, condiscendente nei miei confronti come solo le vere signore sanno esserlo verso i duri di comprendonio, mi ripete `Jesus` ed io mi rendo conto che reggere il confronto con cotanto `Jesus` sara` un`impresa mica da ridere.

La signora dall`animo nobile mi spiega che, normalmente, durante il uik end c`era una ragazza romena - tornata a casa per le feste di fine anno -, avevano provato con una latro peruviano, ma, il meschino non capiva (ne` si puo` pretendere parlasse) una sola parola di italiano, quindi era stata costretta, letteralmente `costretta` a correre ai ripari e si augura io ne fossi all`altezza.

"Certochesi`, mai feir ledi!", le dico tanto per rassicurarla e scambio 2parole2 con Jesus consapevole che parlare nientemeno che con Jesus non e` cosa da tutti i giorni.

Ad essere sincero, ho come l`impressione che anche il buon Jesus abbia piu` di una difficolta` a parlare ecomprendere anche una sola favella della nostra nobile lingua, ma e`, comunque, prodigo di sorrisi ed ispira serenita`.

La biancocrinita accompagna Jesus a fare colazione ed io resto col Giovanni.

Tra noi sembra nascere subito una complicita`.

Confesso che quando mi avevano parlato di un 83enne con parki mi sarei aspettato una situazione ben diversa, mentre, invece, Giovanni, certo, e` bloccato a letto, ma e` lucido, cerca di fare quello che puo`, guarda la tivvi`, commenta le notizie, mi parla di se` e della sua famiglia, si fa leggere il giornale, riesce – per quanto gli e` possibile – di mangiare da solo, ...

E, poi, mi confida, e` lieto di parlare con qualcuno che capisca l`italiano.

"Ah – gli confesso – ma allora non mi sbagliavo ....".

Le ore passano, ma le cose non vanno cosi` male come avrei pensato: ovvio, si tratta di un`assistenza full options, fatta di pappagallo e di padella, di massaggi per superare i crampi e pulizia personale, ma tra noi nasce una buona intesa e passiamo la maggior parte del tempo a chiacchierare e Giovanni e` una persona che sa suscitare simpatia e rispetto, non certo commiserazione.

Confesso di aver accettato il lavoro per due motivi: il primo, non Ve lo nascondo e per questo lo dichiaro per primo, e` il bisogno di soldi, la veberanda ed esecrabile `auri sacra fames [la locuzione latina Quid non mortalia pectora cogis, | Auri sacra fames, è un verso di Virgilio (Eneide, 3. 56-7), ripreso da Seneca nella forma Quod non mortalia pectora coges, auri sacra fames, che significa "a cosa non spingi i petti mortali, miserabile cupidigia dell'oro"], ma, invero, ero spinto dal desiderio di vedere se alcune conclusioni cui giunsi quasi due anni fa (alcuni di Voi sanno a cosa alludo) furono il frutto di un processo di autodifesa ovvero il frutto di un percorso ben diverso e ben piu` profondo: so o posso capire che alcuni di Voi stentino a credere tutto cio`, ma il Vostro e` pieno di risorse insospettabili!

Insomma, ne ebbi gia` una conferma a luglio (vedi dedica nius 39 e 40 `Non ti ricordi quel mese d`Aprile ...`), ma quest`esperienza ben avrebbe potuto esserne una conferma ovvero una smentita.

Ve lo ammetto, Ve lo confesso, Ve lo confido: al bravo badante suggeriscono di non lasciarsi troppo coinvolgere, di – al limite – provare per l`assistito della sana empatia, ma di non andare oltre.

Ma, sinceramente, come disse non ricordo piu` chi `io me ne frego`: Giovanni e` una gran brava persona e si crea un clima che, se non si puo` definire vera e propria amicizia, e` sano cameratismo.

In effetti la cosa che trovo sin dall`inizio curiosa e` che quando quando si chiacchiera amenamente tra noi, il Giovanni sembra stare abbastanza bene, non appena compare la moglie a mo` di apparizione, il Gio` inizia ad essere attanagliato da terribili crampi alla gamba destra che lo fanno ululare.

La cosa che, poi, non finira` di stupirmi nei giorni a seguire e` che la biancocrinita vanta una doppia laurea: non solo in pedagogia, ma pure – tanto per non farsi mancare nulla - in psicologia.

E` curioso come ella sembri essere passi avanti nell`applicazione di metodi psicoterapici di assoluta avanguardia, perche` alterna momenti di infinita dolcezza col marito ad altri in cui, immagino per sponarlo, adotta un metodo educativo assolutamente prussiano, per la seria `mafaunpocometipare`: quello che in ben altri tempi passo` sotto il nome di `bastone e carota`.

Ne` il mio rapporto con la signora e` dei piu` lusinghieri.

Di certo ella e` rimasta piu` che delusa dal fatto di aver scoperto che non sono immigrato: credo, infatti, che nelle signore per bene che animano tante parrocchie della nostra diocesi (ricordate o Ve lo devo ricordare io che arrivai alla magione tramite don Valttelapesca?), vi sia quello che potrei arditamente definire `vezzo` di fare carita` verso i poveri `immigrati`, diffondendo quello che potrebbe essere definito – provocatoriamente – una sorta di snobistico `razzismo a contrario`.

Certo, gia me la immagino arrivare in parrocchia avvolta da un`aura di santita`, da un alone di indulgenza plenaria quando confida di dare ospitalita` ad un povero peruviano, figurateVi, immaginateVi l`invidia che deve aver suscitate nelle dame di carita` quando avra` confidato loro che l`indio si chiama `Jesus`.

Mi sembra di sentire i loro squittii di ammirazione ed invidia.

E domani, domenica, con che faccia guardera` le compagne di inginocchiatio ammettendo di aver dovuto prendere, o, rectius, meglio che e` stata costretta suo malgrado a dare ospitalita` (nemmeno `a dare lavoro`) ad un italiano.

Insomma, considerando la ben misera, ma che dico `ben misera`, miserrima (= superlativo assoluto) che mi concede, la sconfortante riflessione che mi trovo a fare e` che e` talvolta proprio vero il luogo comune che vuole piu` `tirchie` le signore della buona borghesia, cattoliche, con l`aggravante di essere ... `di sinistra`.

Ah, si`, e` vero, non Ve l`avevo ancora detto, ma non per cattiveria, credetemi: la signora, oltre ad essere non di buona, ma di buonissima famiglia, cattolicissima e` pure ... di sinistra.

(segue ...)

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.

venerdì 18 dicembre 2009

57. Qui, una volta, era tutta campagna ... (parte 1/4)


Care Lettrici, Cari Lettori,

il pur `bravo disoccupato` sviluppa piccole fastidiose, intriganti manie nonche` fobie che, subdole come solo certe manie e fobie sanno essere, si fanno lentamente ma perigliosamente largo nelle sue giornate, nei suoi pensieri.

Da qualche tempo mi sento circondato, accerchiato da luoghi comuni.

Cerco - credetemi - di combatterli con tutte le mie forze, ma ho sempre piu` forte la sensazione che tra le mure che alte e possenti ho eretto a mia difesa inizino ad aprirsi delle piccole crepe, destinate - prima piuttosto che poi - a diventare dei veri e propri varchi, delle brecce.

Come già credo di averVi più e più volte detto, la mia vita da disoccupato è scandita da ritmi rigorosissimi, "da caserma": il che potrebbe suonare strano per uno che è stato (per sua inaudita giuoia) riformato! E, poi, dicono che è il servizio militare che ti forma.

Per non correre il rischio di passare notti insonni tormentandomi sulla mia sempre meno rosea situazione, la sveglia è caricata alle 7.00, per quanto, il più delle volte sia sveglio già alle 6, giusto prima che il gallo canti.

Colazione ed indigestione di tiggì, tanto per iniziare col piede giusto. Non c'é giorno che non venga amenamente allietato da tragiche notizie su attentati, crisi economica che peggiora, cracks ('cracks', non 'crackers': la differenza e` sottile, ma, credetemi, c`e`!) finanziari, leggi salva-b., improbabili annunci governativi secondo i quali vatuttobbene/nonVipreoccupate/lavoriamoperVoi/dormitesonnitranquilli, emergenza climatica, aumento delle tasse, riduzione delle tasse e, dulcis in fundo, le deliranti 'interpretazioni' de Il Giornale (con buona pace della buonanima di Indro M.) e di Libero: la fiera dell`assurdo.

Non credo mi faccia così bene questo affiacciarmi alle giornate con una iper-dose di notizie: la bile mi monta come una majonese impazzita e rischio che la fetta biscottata mi scivoli tra le mani e, si sa, quando cade la fetta biscottata, cade sempre dalla parte della marmellata.

Sacramentando non poco, cerco di annegarmi sotto la doccia, ma senza esito.

Per le 8.30, al più tardi eccomi, trullo trullo, in strada: pronto ad affrontare un'altra giornata!

La tentazione più forte alla quale il bravo disoccupato non puo` e non deve assolutissimamente indulgere è chiudersi in se stesso, rimuginando su tutte le ingiustizie che la vita gli ha fatto piombare sul groppone. La depressione è sempre dietro l'angolo: bisogna essere ottimisti, ed io ... sono ottimista!

Sin dall'inizio delle mie vicissitudini mi sono imposto di non fuggire il mondo, di non disertare gli incontri, ma, anzi, di andar loro incontro. Frequentare le persone, incontrare gli amici è un vero toccasana! L'unica avvertenza da seguire è non annoiarli con le proprie dis-avventure, pena l'essere evitato come la peste.

Non solo, ma avere l'occasione di parlare con qualcuno permette di tenere allenata la funzione della favella, della parola ed evita che quel simpatico muscoletto che chiamiamo 'cervello' si atrofizzi.

E' la darwiniana legge dell' 'uso e disuso' che, mi auguro, non funzioni anche nel caso dell'accippiamento perché, data la mia forzata astinenza, sarei altrimenti oramai bellamente fuori giuoco. Io mi consolo pensando che - almeno in questo caso - sia come andare in bicicletta: puoi non pedalare per parecchio tempo, anche per molto tempo, ma, una volta rimesso in sella, è come non esserci mai sceso: peggio che vada si cade la prima volta.

Almeno mi auguro!

Ma torniamo alle nostre 'istruzioni per l'uso' ed alla sapiente abitudine che il bravo disoccupato deve coltivare di non isolarsi dalla gente.


La verità è che ogni giornata è foriera di nuovi incontri, di occasioni e pretesti imperdibili, di spunti di riflessione e confronto più o meno interessanti.

'Più o meno', ... appunto.

Il pulman e la metropolitana sono occasioni incredibili per allenarsi, soprattutto nelle ore di punta quando, complice la calca disumana che si materializza nei vagani, il contatto umano è inevitabile.




Giusto ieri sera il bon Ratzi ha elevato il suo grido di accorato dolore contro la televisione che amplifica le notizie negative, indulgendo con deliberata, deamicisiana, compiaciuta lacrima sul dolore umano.

Questa mattina i commenti non mancano, anzi, si sprecano. Perché la verità è che, come in Italia esistono 60 milioni di commissari tecnici della nazionale di calcio, ognuno con la sua squadra ideale, col suo imbattibile schema di gioco, è altresì e, forse (ma anche senza 'forse') più vero che su ogni fatto del giorno ognuno vuole dire la sua, ognuno ha la sua ultima parola, ognuno ha la sua 'vera verità'.

Un piccolo gruppo di anziani signori poco di fronte a me sul 13, ognuno armato di colorati e malconci trolley per la spesa che - immagino - si accinge a fare in corso svizzera ha già avviato l'animato confronto e, per me, è un po' come girare canale della tivvì ed assistere ad un programma già iniziato.

"In tv e' tutto falso!" sentenzia un vecchietto dalla grigia barba incolta e dai pochi capelli arruffati.

"Ormai in tv c'e' solo sesso e violenza" conviene un'anziana magliarda truccata come una Barbie ed ammette sconsolata "... a tavola non si parla piu' da quando c'e' la televisione: ormai non c'é più dialogo; ai miei tempi ci si alzava da tavola solo quando tutti avevano finito!".

Ma è Barba incolta che vuole condurre la conversazione e, superando il baratro che la considerazione sull'incomunicabilità potrebbe aprire, rilancia : "I film più belli li danno sempre e solo la notte".

Si inserisce nel dibattito che si va vieppiù infervorando una nuova signora dall'aria altezzosa e con guanti logori (per la serie 'i mezzi pubblici sono peini di microbi e la gente, uscendo dal bagno, non si lava le mani'): "Quelli dello spettacolo si fanno tutti di cocaina".

Il gruppetto rimbalza le testoline (ognuno la propria) in senso di approvazione; la circostanza è nota e risaputa: è scritto su 'Chi' e lo ha detto la Barbara d'Urso su canale 5!

Dopo un breve momento di pausa riflessiva, la Barbie rompe il silenzio ed arrossendo sentenzia: "Gianni Morandi - l'ho visto ieri sera - non invecchia mai! Non ne fanno più di persone così: hanno buttato via lo stampo!".

Ma il discorso rischia di essere sviato da temi effimeri, "La verità è un'altra - tuona barbetta -: ... se non la dai o non hai la tessere di un partito non arrivi da nessuna parte!".

"Opperbacco,` - penso tra me e me in disparte -, il discorso butta in politica!".

Il terzetto si allarga e si inserisce nella combriccola, non invitato, un - probabilmente - anziano professore delle medie, con un pastrano segnato da temppo ed ancora sfregiato dai colpi di gessetto : "Solo se fai tanta gavetta puoi diventare qualcuno, altro che Grande Fratello!"

"Il fatto è che - una pensionata probabilmente allergica allo shampoo vuole dire la sua - il varietà è morto!"

"Per fortuna - soggiunge la Barbie arrossendo - che c'é Fiorello".

Anche il professore vuole dire la sua, da uomo di cultura quale un tempo dev'essere pure stato: "Tra cinema e teatro molto meglio il teatro: i film di Hollywood sono diventati solo effetti speciali".

La verità è che Barbetta sente sfuggirgli di mano lo scettro della conversazione e, animato dal sacro furore di chi, se solo ne avesse avuto l'occasione, sarebbe diventato un bravo, bravissimo presentatore, chiosa "I doppiatori italiani sono i migliori ... da sempre!"

Eppure basta quell'attimo di pausa perché quel guastafeste di professorino aggiunga "...ma i film in lingua originale sono tutta un'altra cosa!".

L'allergica al pettine aggiunge con voce querula " Alla fine la Loren resta sempre la migliore" e la Barbie la incalza "Sean Connery è più bello adesso che da giovane!"

Amareggiato il Professore ('amareggiato' perchè in tivvù non trasmettono più opere teatrali, non parliamo del melodramma), sommessamente ammette: "Io non la guardo piu' la televisione... solo documentari e telegiornali"

Barbetta non vuole essere da meno: "Io guardo sempre il Tg4 ...", ma, di fronte all'incredubila disapprovazione che vede pararsi innanzi, cerca di rimediare giustificandosi "... beh, lo guardo perchè mi diverte!".

"Ah, ecco!" sibilano i presenti.


Siamo all'altezza di piazza Rivoli ed io, sebbene a malincuore devo scendere, dispiaciuto perché non saprò come andrà a finire la vivace discussione. Ma anch'io voglio dire la mia e, mentre le porte si aprono, senza che quasi me ne accorga mi sento dire: "I cartoni animati di quand'ero giovane erano più belli!".

Barbetta, Barbie, il Professorino, capello unto si guardano, mi guardano e, mentre le porte si chiudono, io sono soddisfatto, pienamente soddisfatto, completamente soddisfatto, soddisfatto come non mi capitava da tempo: ho avuto l'ultima parola!

La giornata è fredda, in fondo siamo in inverno, e mi decido per un caffé: i bar sono ottimi posti per entrare in contatto con varia umanità.

Entro nel primo bar che incontro ed ordino il mio caffé.

Sarei tentato di concedermi una bella cioccolata calda fumante, ma - si sa - il cioccolato fa venire i brufoli!

Mentre aspetto pazientemente che, gorgheggiando, la tazzina si riempia, due operai che credo si stiano concedendo una pausa dai lavori in strada in corso di fronte al locale, sentenziano: "Una volta il calcio era piu' genuino, oggi con tutti questi miliardi…".

La Giuventus è stata appena eliminata dalla Champions League e, ridacchiando il secondo operaio aggiunge: "Si sa: la Juve paga gli arbitri per vincere, quando non lo può fare, perde! Vuoi mettere il grande cuore granata?". Affermata che ebbe questa drastica sentenza che non ammette appello, per sottolineare il concetto, tracanna il grappino che rischiava di evaporare.

Lancia una zaffata alla fragranza di Vecchia Romagna che rende ragione del divieto di accendere sigarette nei locali pubblici (non si contano i locali pubblici incendiati in passato per tale barbara ed invereconda usanza), quando il primo, di rimessa, ammette: "Non si puo' piu' andare allo stadio. Ormai il calcio non è più uno sport, è un business!".

Ma è il secondo che la sa più lunga: "Il nuoto è lo sport più completo, altro che palestra: i culturisti son tutti drogati ... e tutti quegli ormoni da cavallo che tirano giù rimpiccioliscono il pistolino!" conclude ridacchiando e soddisfatto di se stesso, lasciando intendere che Lui sia allergico alla cultura, per quanto, a giudicare dalla zaffata ascellare, posso immaginare che sia anche allergico alle piscine.

Mi viene, infine, servito il caffé e ne approfitto per dare un'occhiata (già che ci sono due occhiate) ai giornali che fanno bella mostra di sé sull'immancabile congelatore per gelati algida che non può mancare neppure d'inverno in ogni bar che sia appena appena degno di essere chiamato 'bar'.

Tre signori che, dopo aver preso il numero per l'ufficio postale lì a fianco, si concedono una pausa prima di rientrare nella sala d'attesa.

Dopo essersi sincerati di non aver perso il numerino che consentirà loro di ritirare la pensione, iniziano uno sconsolato scambio di lapidarie sentenze che non ammettono appello sulla politica: "Ma lo Stato Italiano, dov'e'? Cosa fa?", "Pertini è stato il miglior presidente", "I politici sono tutti ladri ... sono d’accordo solo quando devono aumentarsi lo stipendio", "I politici pensano solo alla poltrona", "E' tutto un magna magna!".

Il più temerario dei tre azzarda: "La giustizia non è uguale per tutti".

Punto sul vivo, l'anziano di fronte a lui dai capelli tinti di un improbabile nero ala di corvo, ma traditi dalla ricrescita, alza la voce e ribatte: "Ma se è tutta colpa dei giudici! Arrestano chi ha rubato una mela e chi uccide sta a spasso. Dovrebbero lavorare di più ed andare meno in televisione: ma lasciatelo lavorare, ché col Milan ha vinto la Coppa del mondo! Comunisti! Silvio non ha fatto nulla, ma se anche l'avesse fatto i panni sporchi si lavano in casa. Cribbio, che immagine diamo all'estero? Lo credo che non vengono più i turisti ... E' per colpa dei magistrati comunisti che all'estero tutti pensano che l'Italia sia mafia, pizza e mandolino, ...".

Tanto per punzecchiarlo, il primo insiste: "Una volta pensavano mafia pizza e mandolino: ora pensano 'mafia, pizza, mandolino e Berluska. E, poi, viiiiiiiia, non è vero che gli stranieri non vengono: peccato che, pensando a Papi e per non deluderlo, vengono solo le mignotte, sapendo che a Villa Certosa troveranno un tetto ... ed un letto ..." e beffardo se la ridacchia.



Il terzo, cercando di metter pace tra i due, prende la parola: "Boni, boni, state boni: a parte il fatto che, al più, ha vinto la Scempion Lig, la verità è che non esiste più la sinistra e che le colpe della maggioranza sono anche le colpe dell'opposizione e, tanto, è sempre la povera gente che ci rimette!".

"Già - ammette il temerario - da quando non c'é più Berlinguer ...".


Avrei molte cose da dire, ma decido andare a perdere il mio tempo altrove e mi risolvo per andare a fare due passi in centro

(segue ...)




NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.