venerdì 25 giugno 2010

137 . Colpo di genio

"Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione!"

(così 'il Perozzi', da "Amici miei", regia di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi 'il conte Mascetti', Philippe Noiret 'il Perozzi', Gastone Moschin, 'il Melandri' Duilio Del Prete 'il Necchi', Adolfo Celi ' il Sassaroli', durata 140 min., soggetto e sceneggiatura Pietro Germi, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli; produttore Carlo Nebiolo, audio mono; genere commedia, Italia, colore, 1975)


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Che ci volete fare? Sarà che sto inesorabilmente invecchiando e - si sa - invecchiando si diventa più buoni, più indulgenti, ma a me il Silvio inizia ad impietosire!

E' vero, è vero: è entrato in politica, pardon, "sceso in campo" per curare i suoi interessi una volta che i comunisti (bastardi!) avevano esiliato il Craxi, ma è anche vero che ha fatto del bene a chi ora gli si ritorce contro e rischia di far vacillare il suo trono!

E' indubbio: a questo mondo non c'é gratitudine!

Ed, allora, è logico che il leader maximo si senta sfiduciato, scoraggiato, deluso e dichiari:

Berlusconi: cosi' governare e' inferno

''Difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete''

09 giugno, 13:08

(ANSA) - ROMA, 9 GIU - Il governare ''visto da dentro e' un inferno'' Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi all'assemblea di Confartigianato. ''Non e' che manchino le intenzioni o buoni progetti, ha proseguito il premier, ma e' l'architettura istituzionale che rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete''. Berlusconi si e' soffermato poi sul tema del consenso: ha detto che il suo e' 'oltre il 60% e quello del governo e' del 50% e - ha aggiunto- credo che lo meritiamo''.

Insomma, questa Costituzione va proprio cambiata!

E, poi, non bastava Gianfranco che continua a volergli fare le scarpe, ci si mettono Scajola, Verdini e, come se non bastasse ...

Inchiesta G8: Bertolaso, mai case estero
'Solo una nuova puntata della macelleria
mediatica ''


09 giugno, 10:47

(ANSA) - ROMA, 9 GIU -"Non ho mai avuto ne' proprieta' ne' disponibilita' di immobili all'estero, ne' tantomeno sulla Costa Azzurra o a Montecarlo". Così Bertolaso. Il capo della Protezione civile lo ha precisato in riferimento a quanto pubblicato da alcuni quotidiani,secondo i quali l'imprenditore Anemone gli avrebbe messo a disposizione una casa all'estero. Le notizie sono, secondo Bertolaso, una "nuova puntata della macelleria mediatica che mi vede coinvolto in vicende che sono destituite di qualsiasi fondamento".

Insomma, non c'è pace per quel pover'uomo di Silvio: ce l'hanno tutti con lui: che mondo ingrato!

Già, il buon Guido Bertolaso: lo avevamo lasciato come l'eroe de L'Aquila, l'integerrimo servitore della Patria, addirittura il salvatore della Patria e l'unico, vero tutore delll'ambiente.

Ci siamo già dimenticato il suo fondamentale contributo per ripulire Napoli dai rifiuti?

Ed ora risulta tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta "Rompiballe" per traffico illecito di rifiuti e truffa ai danni dello Stato.



Cerca di portare aiuto, il suo aiuto nell'Haiti martoriata dal terremoto e che ti combina?


Non ti mette in discussione nientemeno che l'operato degli Iu.Es.Ei, criticando in particolare Obama e miss Clinton, definendo la situazione patetica con una grande mancanza di un coordinamento, e troppi show televisivi, per lo più per presenti per fare bella figura, che per socorrere i bisognosi?

Inevitabile la crisi diplomatica con la Hillary che replica, quasi subito, declassando l'intervento di Bertolaso a commento da bar dello sport.


Ma c'è qualcosa che dimentico di San Guido ... beh, mi verrà in mente dopo.

Andiamo avanti ...


Inchiesta G8: Bertolaso, accuse cadranno
"Piromani stanno massacrando i miei cari, atti tornino a Roma"

09 giugno, 14:39

(ANSA) - ROMA, 9 GIU - Le accuse a mio carico saranno demolite.

Guido Bertolaso reagisce a quanto pubblicato sulla stampa: piromani stanno massacrando i miei cari.

Il capo della Protezione Civile, dopo aver smentito di aver avuto disponibilità di case all'estero, parla di 'incendi palesemente dolosi alimentati dal vento delle calunnie e delle menzogne'. Basta con processi e condanne sui giornali, ha continuato Bertolaso che potrebbe chiedere il traferimento a Roma degli atti dell'inchiesta di Perugia sugli appalti.


Siamo sinceri e diamo a Silvio quel che è di Silvio: Lui si è prodigato per fare del bene a tutti e proprio quei tutti come lo ripagano? Facendo casino, impedendogli di governare come vorrebbe!
Ma fa 'far casino' a Palazzo Grazioli non bastava Lui con le sue puttane, pardon, escort?

E la cd. sinistra che fa, sta a guardare? Nooooo, invece che pensare a fare veramente opposizione, ci si butta a pesce ed arriva ad accusare il Silvio di avere intorno alla Sua augusta figura addirittura ... "una cricca". Ma che assirdità!


Terremoto: Berlusconi, nessuna cricca
'Mi spiace che si getti fango sulla Protezione Civile'

09 giugno, 13:38

(ANSA) - ROMA, 9 GIU -''Abbiamo risposto bene dopo il terremoto. Mi spiace si getti fango sulla Protezione civile''. Lo ha detto Berlusconi alla Confartigianato.''Io - ha proseguito il premier - non ho partecipato ad alcun appalto, ma ho visto lavorare e in 390 appalti non c'è stata alcuna cricca, niente di meno che positivo. D'altro canto da parte degli imprenditori che hanno perso le gare non c'e' stata alcuna protesta. Abbiamo fiducia - aggiunge - è gente seria''.




A questo punto il Silvio deve cercare di porre rimedio, di mettere una pezza e se c'é qualcosa che Lui conosce persino meglio di Ghedini è come muoversi nel labirintico sistema giudiziario, altro settore che, come la Costituzione, ha bisogno di una bella 'ritoccatina'!



Inchiesta G8: giudice incompatibile

Procedimento si aprira' il 15, ma e' possibile uno slittamento

09 giugno, 17:24

(ANSA) - FIRENZE, 9 GIU - Si aprira' il 15 giugno, ma probabilmente sarà subito rinviato, il processo sull'appalto per la scuola marescialli dei carabinieri. Il procedimento vede imputati Balducci, de Santis e Cerruti: il tribunale avrebbe accertato l'incompatibilità del presidente del collegio, Elisabetta Improta. Durante una sostituzione del gip titolare, avrebbe firmato alcuni atti dell'inchiesta per la trasformazione urbanistica dell'area Castello, a Firenze, da cui è scaturita quella sui grandi eventi.


Come si suol dire "piatto ricco mi ci ficco". Potevano mancare i magistrati comunisti a questa sceneggiata? Certo che no, ed infatti ...

G8:pm sospetta oltre decina conti esteri
Inquirenti al lavoro su flussi denaro a S.Marino e Lussemburgo

10 giugno, 19:22

(ANSA) - PERUGIA, 10 GIU -Oltre una decina sono i conti correnti sospetti all'estero che i pm di Perugia legano a presunti appartenenti alla cricca degli appalti. Si tratta di conti a S. Marino e in Lussemburgo. Gli accertamenti riguardano Diego Anemone, l'ex presidente del Consiglio superiore dei LP Angelo Balducci e l'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi. I pm hanno avviato le rogatorie sui conti emersi e si apprende starebbero giungendo le prime conferme.


Allora, riepiloghiamo: in scena ci sono - e parliamo solo degli ultimi mesi e volendosi limitare agli attori principali - Gianfranco, Scajola, Verdini, Anemone, Bondi, Bertolaso ...

Ogni tanto la Lega a far casino (ecco, sempre lì si torna) ... ma c'è ancora posto, quindi, tanto per non farsi mancare niente, perché come disse Andrew Warhola (ndr. meglio conosciuto come Andy Warol) "Prima o poi tutti avranno il loro quarto d'ora di notorietà" ...


Inchiesta G8: fascicolo Roma, 7 indagati
Tra loro Denis Verdini.Balducci e De Santis restano in carcere


15 giugno, 12:20

(ANSA) - ROMA, 15 GIU - Sono sette gli indagati nel fascicolo aperto dalla Procura di Roma riguardo l'inchiesta sull'appalto della scuola marescialli di Firenze. La Cassazione aveva disposto la trasmissione degli atti da Firenze a Roma e l'unico documento presente nel fascicolo è l'estratto della pronuncia della Suprema Corte. Tra gli indagati Angelo Balducci e Denis Verdini. Intanto il tribunale di Firenze ha deciso che Balducci e Fabio De Santis restino in carcere. Attesa la decisione del giudice del riesame.

Ma ecco che il Silvio, da consumato uomo di spettacolo quale Egli è, ha un vero e proprio colpo di genio, perchè, comunque vada, Egli non abbia a perderci


Inchiesta G8: governo parte civile
Avvocato dello Stato, decreto sara' firmato da Berlusconi


15 giugno, 09:28

(ANSA) - FIRENZE, 15 GIU - La Presidenza del consiglio chiederà di costituirsi parte civile per danno all'immagine al processo che si apre stamani a Firenze. Il procedimento riguarda l'appalto della scuola Marescialli dei carabinieri, filone toscano dell'inchiesta sui Grandi eventi. Lo ha detto l'avvocato dello stato, Massimo Giannuzzi ai giornalisti, e spiegando che 'la Presidenza del consiglio si costituira' parte civile con un decreto firmato direttamente dal premier Berlusconi, per il danno all'immagine'.
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Quasi me ne stavo dimenticando, ecco quello che prima non mi veniva in mente su San Guido

LE INTERCETTAZIONI

«Sempre parallelamente, proprio lo stesso 21 settembre - annota il gip - l’Anemone, unitamente al Rossetti (Simone Rossetti, indagato, gestore del Salaria sport village - ndr)», si attiva per organizzare la "cosa megagalattica".

ROSSETTI: ...capo
ANEMONE: ...eccomi R.:...allora domenica prossima alle 8
A.:...di quello che parlavamo prima...?
R.:... sì, sì ... cosa megagalattica
A.:...ma li da voi?
R....chiudo il circolo due ore prima...festa al Centro Benessere
A.:...benissimo okay
R.:... (inc)... con lui
A.:...eh?
R.:...tre persone con lui (...)
A.:...grazie... quindi l’ora a che ora è?
R.:...io direi per le 8 così ci organizziamo.. un pò di frutta prima... champagne... frutta ... un pò di colori fuori... cose

Il 23 settembre altra conversazione intercettata tra i due.

ANEMONE: ...2 cose... la prima al 99% domenica va bene
ROSSETTI: ...okay... perfetto A.:...me lo conferma sabato... però m’ha detto che al 99%... si
R.:... okay... sicuramente ci costerà qualche soldino
A.: non mi frega un c. Simò
R.:...no, no, io ’ste cose
A.:...sì, sì, però mi raccomando...la riservatezza tua e basta...Simò
R.:... ah...Diè...tranquillo proprio...


I due parlano ancora della festa il 25 settembre.

ROSSETTI:...senti quante situazioni devo creare?...una...due
ANEMONE:....io penso due... lui si diverte... due R.:...tre?...che ne so! A.:...eh la Madonna!
R.:...(ride) va bene... a posto
A.:...di qualità!
R.:...assolutamente

Bertolaso, in una telefonata ad Anemone del 27 settembre, spiega però di non poter essere a Roma la sera dopo, domenica.
ANEMONE.: ...quindi non ci sei domani sera
BERTOLASO: ...no domani sera... ahimè non ci sono A.:... ho capito...
B.: ...però conto che l’offerta possa essere ripetuta ovviamente in un’altra occasione (...)
A.:...come no! come no!...grazie...ci sentiamo in settimana.

«UNA RIPASSATA CON FRANCESCA»

«Sono Guido, buongiorno...sono atterrato in questo istante dagli Stati Uniti...se oggi pomeriggio Francesca potesse...io verrei volentieri...una ripassata». È una delle intercettazioni telefoniche, del 21 novembre 2008, che dimostrerebbero come Bertolaso «in molteplici occasioni, talora in concomitanza con gli incontri con l’Anemone - si legge sempre nell’ordinanza - ha usufruito di prestazioni presso il centro benessere del Salaria Sport Village gestito da Simone Rossetti sotto le direttive di Diego Anemone.

«BERTOLASO MI FA I PELI»

La frase è contenuta nelle intercettazioni: è la preoccupazione che Fabio De Santis - uno degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per il G8 - esprime in una conversazione telefonica intercettata. Sta parlando con una funzionaria del ministero delle Infrastrutture che fa parte della Struttura di missione che coordina i lavori alla Maddalena quando questa lo informa che nei lavori affidati alla ditta Anemone per la costruzione del "Main Conference", è prevista una maggiorazione. Ed è in questo contesto che, sostiene il Gip nell’ordinanza, che viene organizzata dagli arrestati una «festa megagalattica» per Bertolaso. «De Santis - scrive il Gip Rosario Lupo - è preoccupato per la reazione che può avere Bertolaso se gli prospetta l’esigenza di dover incrementare la spesa complessiva di cento milioni di euro». Ecco cosa dice De Santis alla funzionaria del ministero: «Bisogna che facciamo una riunioncina a Roma con Mauro e con tutti quanti perchè bisogna...eh, perchè bisogna prospettarla...a Bertolaso perchè senno ci si i... quello ... cioè gli mandiamo un conto che sarà di 100 milioni di euro in più... eh... (ride)...cioè mi fa i peli...». Alla funzionaria del ministero, «De Santis - scrive ancora il Gip - confida che già a Bertolaso ha fatto presente l’esigenza di un notevole incremento di spesa per la ristrutturazione dell’ospedale che deve essere trasformato in albergo». Ecco cosa dice l’ingegnere che per 5 mesi è stato soggetto attuatore dei lavori alla Maddalena: «C...!..tutto quello che fa lui è tutto eccezionale...tutte le cose che fa lui..(ride)...anche perchè dire, voglio dire...ieri sono andato da Bertolaso a presentare il progetto dell’ospedale a mare...quello lì visitato... praticamente gli ho detto che ci vogliono altri cento milioni di euro in più...mo gli dico altri 100 qua...e lui mi dice...’ma vattene a fare in c...!!...(ride)»

11/2/2010 (19:20) - G8 ALLA MADDALENA - BUFERA SULLA PROTEZIONE CIVILE
"Per Bertolaso feste a base di sesso" - L'ordinanza dell'inchiesta sugli appalti
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52130girata.asp


giovedì 24 giugno 2010

136. Qualcosa di poco chiaro (parte 2)

Con la dichiarazione di "qualcosa di poco chiaro e di allarmante in questa nuova ondata di inchieste a carico di esponenti del nostro movimento politico" qualche malpensante potrebbe pensare che voglia mettere le mani avanti.

Ed infatti …

Anche il Ministro Sandro Bondi risulterebbe coinvolto nelle inchieste di questi giorni su appalti e grandi opere. Secondo un’informativa dei carabinieri del Ros, contenuta negli atti relativi al giudizio di Angelo Balducci, Fabio de Santis, Francesco De Vito Piscicelli e dell’avvocato Guido Cerreti, la promozione di Riccardo Miccichè a direttore dei lavori di restauro dei Grandi Uffizi, per un valore di 29 milioni e mezzo di euro, sarebbe avvenuta con il benestare del Ministro dei Beni Culturali.

Micchichè (ndr. attenzione, questo è Riccardo, non Gianfranco, il sottosegretario di Dtato alla Presidenza del Consiglio, ma di lui tracceremo un breve ritratto a piè del post, cui si rinvia) 36 anni, già rappresentante della struttura ‘Grandi eventi’ al G8 della Maddalena, risulta essere ingegnere, ma in base alle carte depositate, avrebbe un curriculum in cui compaiono le attivita ’di parrucchiere e di unico componente del consiglio di amministrazione di una societa’ , la Erbe medicinali Sicilia, ’specializzata nella preparazione di terreni per la coltivazione delle erbe’.

Micciche’ nel dicembre 2009 venne nominato da Bondi direttore dei lavori per il restauro degli Uffizi!

Fabio de Santis, provveditore della Toscana al momento in carcere, avrebbe espresso le sue perplessità su Miccichè al telefono con Enrico Bentivoglio, ‘responsabile unico per il procedimento’ degli Uffizi. Secondo una intercettazione, i cui contenuti sono riportati su Corriere e Repubblica, De Santis risulterebbe incredulo in merito alla nomina di Miccichè mentre Bentivoglio avrebbe risposto: ‘Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi, abbiamo fatto la riunione l’altro giorno e siamo tornati in treno.. c’era pure Salvo (Nastasi, ndr) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto: Salvo ma siamo sicuri di coso qua, del siciliano?”.

I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche dalle quali risulta che: ‘Effettivamente Micciche’ non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori degli Uffizi’. I carabinieri sottolineano che il fratello di Miccichè, Fabrizio, è responsabile tecnico della ditta Giusylenia srl, impresa ’sotto il controllo di esponenti della Cosa nostra agrigentina’. Da qui la necessità di nuovi approfondimenti.

Il Ministro Sandro Bondi ha dichiarato oggi di non avere nulla a che fare con ‘faccendieri’ e, in replica alle notizie apparse oggi sul Corriere della sera e su Repubblica, ha dichiarato: ‘Oggi alcuni quotidiani danno il meglio di se’ “nell’esercizio di lordare anche la mia onesta”, ha detto Bondi, ‘Avro’ il tempo per medicare le ferite alla mia onorabilita’ che, attraverso alcuni articoli, mi sono state inferte. Nel frattempo, desidero rivendicare il merito di aver proceduto al commissariamento dell’area archeologica di Pompei, dei Fori Romani, di Brera e degli Uffizi.

Per quanto riguarda il Museo degli Uffizi’, conclude il ministro ‘appena ho avuto conoscenza delle indagini della magistratura, ho revocato immediatamente il commissariamento per agevolare il lavoro della magistratura stessa, proprio perche’ non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla ‘.

Forse sconvolto da quanto gli sta succedendo intorno, il 21 maggio Sandrone dichiara «Il nostro matrimonio avverrà nell' autunno del 2012. Ci piacerebbe che Silvio Berlusconi fosse il testimone di nozze»: l' annuncio lo danno a Panorama Sandro Bondi, 51 anni, e la deputata del Pdl Manuela Repetti, 43 (nella foto). Il ministro della Cultura e la compagna si tolgono qualche sassolino. «La mia persona attira curiosità morbose - dice Bondi -. Non si può ammettere che esista qualcuno veramente puro. Nel giornalismo e nella politica c' è molto cinismo». «Se stiamo sempre insieme non è ostentazione, ma un fatto normale: ma questo desta continui sospetti e invidie», aggiunge la futura sposa (Corriere della Sera, 21 maggio 2010, pag.14

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NOTA

Avevo promesso dei ragguagli sull'attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ogni promessa è debito!


Uso di droga

L'11 gennaio 1988 Micciché (ndr. stiamo parlando di Gianfranco, non del parrucchiere) , che all'epoca lavorava presso Publitalia, venne interrogato nell'ambito di un'inchiesta sul traffico di droga a Palermo, in quanto sospettato di essere uno spacciatore. Miccichè rispose: "Non sono uno spacciatore ma solo un assuntore di cocaina". Non comportando il fatto reato, la posizione venne archiviata mentre gli spacciatori vennero arrestati il successivo 14 aprile (“Droga al ministero, Martello 'Mai cocaina a Miccichè' “, La Repubblica, 02-09-2002 ).

L'8 agosto 2002 venne invece diramata un'informativa dei Carabinieri che sostanzialmente accusava Gianfranco Micciché di farsi recapitare periodicamente della cocaina presso gli uffici del ministero delle Finanze, in cui all'epoca ricopriva il ruolo di vice ministro. L'informativa fu emessa in seguito ad indagini testimonianti, anche tramite supporti audiovisivi, le "visite" che il presunto corriere Alessandro Martello faceva indisturbato presso il ministero, pur non essendo un soggetto accreditato ad entrarvi. Anche le intercettazioni confermerebbero la versione degli organi di polizia. Dal canto suo, Miccichè ha smentito categoricamente, avanzando a sua volta l'ipotesi di un servizio d'ordine deviato (“Droga. Carabinieri: 'la cocaina era per Miccichè'. Viceministro: qualche 'deviato' tra forze di polizia”, RaiNews24, 09-08-2002 ).


Affermazioni su Falcone e Borsellino


« Falcone-Borsellino, che immagine negativa trasmettiamo subito col nome dell'aeroporto »


(Gianfranco Micciché, alla vista della targa commemorativa (11 ottobre 2007)(http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/micciche/micciche/micciche.html ).

Nell'ottobre 2007 ha affermato che l'intitolazione dell'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino trasmette a chiunque arrivi per la prima volta nell'isola un'immagine negativa della Sicilia. Dopo le proteste provocate dalle sue tesi, Miccichè si è scusato e ha ritirato la frase, placando solo in parte le polemiche. Gustoso rimane l'aneddoto secondo il quale Miccichè, nello spiegare certe dinamiche politiche peculiari della Sicilia, ricorre al paragone tra Kafka e Luigi Pirandello, attribuendo al primo una nascita viennese (è noto che l'autore di Il castello, Il processo e America nacque a Praga) (Concita De Gregorio, “Miccichè e la gaffe su Falcone 'Triste un aeroporto col suo nome' “, La repubblica, 11-10-2007 ).


mercoledì 23 giugno 2010

135. Qualcosa di poco chiaro (parte 1)


Ci risiamo, prima tante polemiche sul terremoto in Abruzzo, le new towns, le macerie che non vengono portate via dal centro, la mancata ricostruzione, le tasse che l'INPS pretende vengano pagate - con tanto di arretrati - dagli aquilani.

Poi, il silenzio. Di terremoto non si parla più; neppure la cd. sinistra ne parla.

Scherzo del destino beffardo ed infingardo vuole che lsiano e solite toghe rosse a parlare di nuovo del terremoto: comunisti bastardi!



Terremoto:

Verdini indagato

La conferma dalla Procura dell'Aquila

10 giugno, 14:37

(ANSA) - L'AQUILA, 10 GIU - La Procura dell'Aquila conferma il coinvolgimento del coordinatore nazionale Pdl,Denis Verdini negli appalti per la ricostruzione.

Il procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini, rispondendo alle domande dei giornalisti, pur non pronunciando mai il nome, ha confermato il coinvolgimento di Verdini, non aggiungendo altro sulle indagini e sui capi di imputazioni e limitandosi a dire che sono in corso e che non e' escluso che possano coinvolgere l'imprenditoria locale.

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Verdini, ci risiamo, sembra una storia già sentita (ndr. vedi Scajola, post 133 und 134) e la conclusione è ancora una volta la stessa: un astro nascente che si spegne, un Icaro dalle ali di cera bruciate perché si è avvicinato troppo al sole (ndr. piaciuta la metafora?).

Denis Verdini, Forzista della prima ora (“L'uomo che guidò la fusione con AN”, La Stampa, 16-02-2010, p. 4 ), si candida alle consultazioni regionali del 23 aprile 1995 nella lista Forza Italia-Polo Popolari ed è eletto nella circoscrizione provinciale di Firenze, con 2.856 voti di preferenza.

È stato vicepresidente del Consiglio regionale (ibidem), membro della commissione Attività produttive e della commissione di Vigilanza.

Alle consultazioni regionali del 16 aprile 2000 si presenta nella lista Forza Italia ed è eletto nella circoscrizione provinciale di Firenze, con 7.166 voti di preferenza. È stato vicepresidente del Consiglio regionale, membro della commissione Affari istituzionali e della commissione speciale Statuto.

Nel 2001 Verdini viene eletto in Parlamento alla Camera dei Deputati nelle file di Forza Italia (ibidem).


Si dimette da consigliere regionale; al suo posto subentra, il 4 luglio 2001, Paolo Marcheschi.

Alle consultazioni elettorali del 3-4 aprile 2005 è eletto nella circoscrizione di Firenze per la lista di Forza Italia, poi ha rassegnato le dimissioni da consigliere regionale per incompatibilità con la carica di parlamentare: è stato surrogato da Angelo Pollina nella prima seduta consiliare il 5 maggio (ndr: lo stesso Pollina che, escluso per 'scelta di partito' dalle Regionali del 2010, scriverà una lettera al Silvio nazionale ritenendo tale scelta «inaccettabile e profondamente offensiva, nel metodo e nel merito, la definizione delle liste del Pdl per le elezioni regionali di marzo»).


Ma tant'è! Torniamo al Verdini ...


Alle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 è stato riconfermato deputato della Repubblica al Parlamento Italiano per la XV Legislatura (ibidem).

Dopo le elezioni politiche del 2008 è nominato Coordinatore Nazionale di Forza Italia. Gestisce la fusione del suo partito con Alleanza Nazionale (ibidem).
Nel 2009 dopo la nascita del Popolo delle Libertà, è stato creato l'ufficio di Coordinatore Nazionale, che è ricoperto da tre persone: Verdini ne fa parte, insieme con Sandro Bondi e Ignazio La Russa.

È titolare del 15% delle azioni della società editrice del quotidiano Il Foglio (ibidem).

Nel 1997 Verdini aiutò Giuliano Ferrara, direttore del quotidiano, nella campagna elettorale per il seggio del Mugello, in cui, vigente il sistema maggioritario, Ferrara sfidò (perdendo) Antonio Di Pietro (ibidem).

Nel febbraio 2010 è stato indagato dalla Procura di Firenze per il reato di concorso in corruzione, riguardo ad alcune irregolarità a lui imputabili su alcuni appalti a Firenze e a La Maddalena, sede in cui si sarebbe dovuto tenere il G8 (poi spostato a L'Aquila) (“G8, l'inchiesta si allarga. Indagato pure Denis Verdini”, Il Secolo XIX, 16-02-2010 ). Il gip si riserva la decisione di ricorrere ad eventuale rinvio a giudizio.

Nel maggio 2010 è indagato dalla Procura di Roma in un'inchiesta su un presunto comitato d'affari, la cosiddetta "cricca", che avrebbe gestito degli appalti pubblici in maniera illecita (“Appalti, anche Verdini indagato per corruzione 'Irregolarità nei progetti eolici in Sardegna, La Repubblica , 05-05-2010 ).

Insomma, Denis Verdini è indagato dalla procura di Roma per corruzione nell'ambito dell'inchiesta riguardante un presunto comitato d'affari che si sarebbe occupato, in maniera illecita, di appalti pubblici, in particolare i progetti sull'eolico in Sardegna. Ieri, a Firenze, è stato perquisito il Credito Cooperativo Fiorentino, istituto bancario presieduto da Verdini.

Gli investigatori erano alla ricerca del passaggio di un certo numero di assegni dei quali intendono accertare la provenienza e la destinazione. In procura c'è un grande riserbo sulla natura delle indagini in corso.

Verdini, intanto, si difende: "Sono estraneo alle accuse, non mi dimetto, non fa parte della mia mentalità e non ho nessuna necessità di farlo. Anemone? Non lo conosco. Complotto? Qualche sospetto viene".

Gli accertamenti su quello che si ritiene essere stato un giro di appoggi e di promesse per favorire alcuni imprenditori sono stati avviati nel 2008 nel quadro di un'altra indagine avviata dalla Direzione distrettuale antimafia.

Oltre a Verdini sono indagati, tutti per concorso in corruzione, anche l'uomo d'affari Flavio Carboni, il costruttore Arcangelo Martino, il consigliere provinciale di Iglesias Pinello Cossu, il direttore generale dell'Arpa della Sardegna Ignazio Farris, e un magistrato tributario, Pasquale Lombardi.

Si aprirà intanto il 15 giugno il processo per l'appalto della scuola marescialli dei carabinieri a Firenze, filone toscano dell'inchiesta sui grandi eventi. Lo ha stabilito il gip Rosario Lupo, accogliendo la richiesta di giudizio immediato avanzata dai pm fiorentini per Angelo Balducci, Fabio De Sanctis, Guido Cerruti e Francesco Maria De Vito Piscicelli. Il gip ha invece rigettato le richieste di arresti domiciliari presentate dalle difese di Balducci e De Sanctis.

Il gip ha spiegato che la richiesta avanzata dalla procura di Firenze era "insindacabile" perché presenti i tre elementi che rendono automatico il giudizio immediato: evidenza della prova, esistenza di uno stato cautelare e il fatto che i termini per presentare istanza al tribunale del riesame fossero interamente decorsi.

A questo punto gli atti entreranno nella disponibilità degli avvocati difensori degli indagati, che avranno quindici giorni di tempo per chiedere eventuali riti alternativi. Le posizioni di Denis Verdini e Riccardo Fusi, ex presidente della società di costruzioni Btp, sono state stralciate.

In conseguenza del giudizio immediato, slittano i termini delle custodie cautelari disposte nei confronti di Balducci, De Sanctis, De Vito Piscicelli e Cerruti, quest'ultimi due agli arresti domiciliari. Balducci e De Sanctis sarebbero dovuti uscire dal carcere domenica prossima, 9 maggio, data di scadenza dell'ordinanza di custodia cautelare per l'inchiesta sui grandi eventi eseguita il 10 febbraio scorso. Cerruti e Piscicelli sono ai domiciliari rispettivamente dallo scorso 4 marzo e dagli inizi di maggio.

Nel frattempo dal Pdl arriva il sospetto di "qualcosa di poco chiaro e di allarmante in questa nuova ondata di inchieste a carico di esponenti del nostro movimento politico" dice il coordinatore Bondi.


Ecco, Sandro Bondi, il ministro Sandro Bondi, che dire di lui?

(continua)

martedì 22 giugno 2010

134. Un eroe dei nostri tempi (parte 2)

Ma lo sappiamo, al Nostro (questa volta ho scritto “Nostro” con la “N”, quindi ...) interessa la comunicazione, … gli è un tema a Lui caro. E', quindi e pertanto, bene che sia tema 'caro' anche ai Suoi fedeli, peccato che la comunicazione non sia sempre il loro punto di forza.

Nel 2002 venne assassinato il professore universitario Marco Biagi, consulente del governo. Scajola finì al centro di polemiche poiché il ministero da lui diretto aveva tolto la scorta a Marco Biagi nonostante questi avesse manifestato preoccupazione per la propria vita.

Il 30 giugno 2002 il Corriere della Sera ed Il Sole 24ore pubblicarono una chiacchierata tra Scajola (in visita ufficiale a Cipro) e alcuni giornalisti (Dino Martirano. “Scorta negata a Biagi. Lo sfogo di Scajola”, Corriere della Sera, 30-06-2002 ):

«A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull'articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte».

E a questo punto il ministro sorprende i presenti quando gli viene detto che Biagi era comunque una figura centrale nel dialogo sociale: protagonista del patto di Milano, coautore del Libro Bianco, consulente del ministero del Welfare, della Cisl, della Confindustria. C'è un attimo di silenzio, Scajola volta le spalle, si blocca, azzarda: «Non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza.»: vero stile Oxford!

Tali affermazioni (in particolare l'ultima frase) inasprirono le polemiche e portarono alle dimissioni di Scajola il 4 luglio 2002.

In un primo momento il Silvio respinge le dimissioni del fedelissimo (Saulino Felice. “Scajola si dimette ma Berlusconi non accetta”, Corriere della Sera, 01-07-2002, p. 3 ), ma, alla fine, è costretto, suo malgrado, a chinare il capo di fronte alle insistite insistenze del Claudio (Sarzanini Fiorenza, “Scajola chiama il premier: mi spiace, lascio”, Corriere della Sera, 04-07-2002, p. 2 ).

Ma veniamo ad un altro episodio saliente della biografia di Claudio, episodio a me vicino, oserei quasi dire … familiare (ndr. un chinotto in palio a chi indovina il perchè?).

Scajola era ministro dell’Interno da qualche mese quando l'Alitalia affidò ai propri manager il compito di studiare l’istituzione di un volo quotidiano dall’aeroporto di Albenga (33 chilometri da Imperia, città natale del ministro e suo collegio elettorale) a quello di Roma Fiumicino.

La nuova rotta, anche grazie all'interessamento del ministro, entrò in funzione Il 17 maggio 2002 e il nuovo collegamento venne presentato ufficialmente dall’amministratore delegato dell’Alitalia Francesco Mengozzi e dal ministro dell’Interno Claudio Scajola.

Ma con la stessa velocità con cui era stato istituito, il collegamento diretto Albenga-Fiumicino venne soppresso dall’Alitalia poco dopo le dimissioni di Scajola dal Viminale.

L’ex deputato di Rifondazione Communista, Gigi Malabarba presentò una interrogazione parlamentare affermando che il massimo storico di passeggeri registrati su quel volo era stato di 18 unità. “Era un volo ad personam per il ministro Scajola”, sottolineò: da non crederci!

Poco dopo il rientro di Scajola al governo, questa volta come ministro per l’attuazione del Programma (28 agosto 2003), ricomparve anche il volo ma non più tra le rotte di Alitalia, bensì con Air One, in regime di continuità territoriale con i contributi dello Stato: un milione di euro che il governo Berlusconi aveva messo a disposizione dei collegamenti aerei fra le aree più “decentrate”, ma anche il volo Air One in seguito venne cancellato nel 2007, quando Scajola non era più al Governo (“Alitalia è sull'orlo del fallimento. Ora lo scoprono anche i ministri, Corriere della Sera, 06-07-2008 ): un vero tira e molla, con grave nocumento le centinaia di potenziali passeggerei che confidavano un una rotta tanto importante!

Nel Governo Berlusconi IV Scajola è ministro delle attività produttive ed il volo Albenga-Fiumicino viene ripristinato (“Scajola e il milione di euro stanziato per il volo Albenga-ROma, Corriere della Sera, 17-08-2008 ).

Ma non saranno certo questi piccoli scandali non dico a fermare, ma neppure a frenare l'ascesa dell'astro nascente del firmamento di Silvio.


ed infatti …


Successivamente venne nominato coordinatore della campagna elettorale di Forza Italia per le elezioni amministrative del 2002e, nel luglio del 2003, venne reinserito nel governo come ministro per l'attuazione del programma di governo.

Nel 2004 il governo lo nominò presidente del comitato per la celebrazione di Cristoforo Colombo. Il partito lo indicò come presidente del Comitato di presidenza di Forza Italia.

Nel Berlusconi III, passò al Ministero delle Attività Produttive, mantenendone l'incarico fino al termine del governo.

Alle elezioni politiche del 2006 è stato rieletto deputato per Forza Italia nelle circoscrizioni Liguria e Puglia. Opta per la Liguria.

Nell'estate del 2006 viene nominato Presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza (COPACO), che diviene COPASIR a seguito della legge di riforma approvata dal Parlamento nel 2007.

Confermato deputato nella XVI Legislatura alle elezioni politiche dell'aprile 2008 nella circoscrizione della Liguria. Dall'8 maggio 2008 ricopre la carica di Ministro dello Sviluppo Economico nel Berlusconi IV dove propugna tra l'altro la necessità dell'avvio di un nuovo programma energetico nucleare: ci mancava solo questa!

Sembrava proprio che nulla potesse frenare il nostro (ndr. questa volta “n”, quindi …).

quand'ecco che …

… nel 2010 la Guardia di Finanza trova traccia di assegni circolari per circa 900.000 euro, tratti da un conto corrente bancario intestato ad un professionista vicino al gruppo Anemone (coinvolto in un'inchiesta secondo la quale il gruppo avrebbe ricevuto appalti pubblici dalla Protezione Civile quali frutti di corruzione).

Interpellate in proposito, le beneficiarie degli assegni hanno affermato di averli ricevuti per la vendita a Scajola di un appartamento a Roma davanti al Colosseo. Scajola ha negato queste circostanze ribadendo in più occasioni di aver pagato l’immobile con i 600.000 euro attestati nell'atto notarile e di tasca propria, per i quali ha contratto regolare mutuo (“Perugia, gli 80 assegni che accusano Scajola", La Repubblica, 29-04-2010 ).

Sotto la pressione di questa vicenda il 4 maggio Scajola si dimette da Ministro (Scajola si dimette: " 'Devo difendermi'. Berlusconi: 'Ha senso dello Stato' “, Corriere della Sera, 04-05-2010 ), dichiarando: “Non posso avere il sospetto di abitare in una casa non pagata da me” (Inchiesta G8, Scajola si dimette "Lascio il governo per difendermi".La Repubblica, 04-05-2010 ).

La sua è una difesa 'dignitosissima', degna di un politico d'altri tempi, dei padri costuienti, quando dignità ed orgoglio avevano ancora un senso!

"Adesso devo scoprire se qualcuno ha pagato la casa a mia insaputa - dice -, e tutto finisce un’altra volta a palette e secchiello".

Ci si guarda in faccia, nel parlamentino del ministero, e non ci si crede: «Ma abbiamo capito bene?». Sì, abbiamo capito bene: la linea difensiva di Claudio Scajola è così scandita: «Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri a mia insaputa, senza saperne il motivo, il tornaconto e l’interesse, i miei legali eserciterebbero le azioni necessarie ad annullare il contratto»

Durante la conferenza stampa, Scajola si è seduto, e davvero tutti zitti, stavolta religiosamente, e si sarebbe scoperto poi che Scajola si era portato appresso i due figli come per un finale scatto d’orgoglio.

Ma poi il rito è sembrato ben altro, più in linea con lo Scajola digrignante, fiero, orgoglioso, deciso a non cedere («non rifarò come nel caso Biagi», aveva detto quotidianamente riferendosi al 2002, quando lasciò il Viminale per aver detto «rompicoglioni» del giuslavorista ucciso) che con lo Scajola spettrale dell'addio, così dimesso da preannunciare contrizioni mai arrivate.

Così come aveva pensato di avvalorare la sua buona fede accreditando il giusto prezzo di 600 mila euro per 180 metri quadrati con vista sul Colosseo, allo stesso modo ieri - e che sprezzo del pericolo! - ha aggiunto la novità: "se per davvero quella casa costò di più, e se per davvero qualcuno ci ha messo la differenza senza che me ne accorgessi, e magari per ricattarmi al momento buono, bè, mi rivolgerò all’avvocato. Per questo me ne vado,- ha spiegato -, perché non posso vivere da ministro con tale sospetto".

Quanta dignità, quanto onore: Claudio non ci può credere, … ma Voi?

NOTA

Per inciso e per completezza d'informazione, io voglio sinceramente credere che il già ministro Scajola non si sia accorto della differenza di valore dell'appartamento nei pressi del Colosseo: io sono per la sua buona fede!

Quello che, semmai, mi turba è ch'egli fosse il Ministro dello Sviluppo Economico (oggi retto ad interim - da un paio di mesi - dal Silvio nazionale, da notare che il Ministero è quello che prende carico anche della RAI), Ministero dello Sviluppo Economico le cui funzioni sono, ... e cito il sito del Governo:

Il nuovo Ministero dello Sviluppo Economico, che comprende Attività Produttive, Commercio Internazionale, Comunicazioni e Politiche di Coesione, è l’Amministrazione di riferimento per i settori portanti dell'economia italiana, sia in termini di promozione e sviluppo della competitività del sistema produttivo nazionale, che in termini di armonizzazione e monitoraggio del mercato interno.

Ha competenza in materia di programmazione, coordinamento, attuazione e verifica degli interventi per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale, con particolare riguardo alle aree sottoutilizzate.

Pone in essere politiche di supporto alla competitività delle grandi imprese nei settori strategici, provvede alle politiche dei distretti industriali, allo sviluppo per l'innovazione tecnologica, agli interventi di reindustrializzazione e riconversione dei settori di aree industriali colpite da crisi.

Attua politiche di sviluppo industriale per le PMI. Provvede all'elaborazione delle linee di politica energetica di rilievo nazionale e coordina le attività connesse agli interventi di programmazione nazionale e regionale nei settori energetico e minerario. Si occupa inoltre di Telecomunicazioni, Commercio Internazionale, promozione e tutela della proprietà industriale; monitoraggio ed azioni di contrasto al fenomeno della contraffazione e tutela della proprietà intellettuale (dal sito "ufficiale" del Ministero", http://www.sviluppoeconomico.gov.it/primopiano/dettaglio_primopiano.php?sezione=primopiano&tema_dir=tema2&id_primopiano=87).


lunedì 21 giugno 2010

134. Un eroe dei nostri tempi (parte 1)


Chiedo venia, non voglio abbiate l'impressione che Vi avevo abbandonato, ma la verità gli è che per quanto il Silvio, il mio eroe nazionale, abbia 73 anni suonati, padron, primavere, a stargli dietro mi viene il fiato corto e devo riprendere fiato, di tanto in tanto, se non altro per fumarmi una sigaretta e per realizzare se tutto quello che vado narrando sul BelPaese sia vero o un brutto incubo.

Non ditemi come stanno realmente le cose, Ve ne prego: lasciatemi almeno l'illusione!

Ordune, ci eravamo lasciati, nel racconto, agli inizia di maggio e che ti leggo sui giornali il 4 maggio?

Inchiesta G8, Scajola si dimette:

"Lascio il governo per difendermi"

(vedi, per tutti, quel giornaletto comunista, La Repubblica, che strombazza ai quattro venti: “Inchiesta G8, Scajola si dimette ...”).

Da non crederci!

Ma la domanda che mi frulla per il cervello è “Scajola, Scajola … chi era costui?” ed una volta risposta alla domanda, trovare una risposta a quella che le vien dietro “Ma c'era tanto da stupirsi?”.


Antonio Claudio Scajola (l'Unità, 14-12-1983, pag. 6 ), registrato all'anagrafe come figlio di Ferdinando, dirigente antifascista dell'Inps e sindaco DC di Imperia negli anni '50, da ragazzo militò nella FUCI e poi nel Movimento giovanile della Democrazia Cristiana, entrando ben presto nella Direzione Nazionale.

Già allora si sarebbe potuto intuire che sarebbe stato un giovane brillante!

Dopo aver frequentato il corso di laurea in giurisprudenza all'Università di Genova senza giungere, in quegli anni, alla laurea (la conseguirà nei primi anni del 2000 quando, guarda caso, sarà ministro in carica), lavorò come amministratore pubblico, dirigente INADEL. Nel 1975 si occupò dell'Ospedale regionale di Costarainera, in seguito passò alla presidenza dell'USL d'Imperia: una vita dedicata alla sofferenza degli altri! (ndr. s'invitano i gentili lettori a non fare facili ironie)

Nel 1980 venne eletto nel Consiglio Comunale d'Imperia.

Nell'ottobre 1982 ottenne l'incarico di sindaco in sostituzione del dimissionario Renato Pilade, travolto da uno scandalo familiare.

Fu il terzo membro della famiglia Scajola a ricoprire, in meno di tre decenni, il ruolo di sindaco di Imperia: oltre al già citato padre anche il fratello Alessandro, che diventò nel 1979 deputato Dc alla Camera, ricoprì la carica di primo cittadino per due mandati (1974-'75-1977-'79). Come il padre Ferdinando, che dovette dimettersi poiché sospettato di aver favorito il cognato per un posto di primario (quotidiano Il fatto del 25/04/2010, pag.6 ), dopo solo un anno di mandato, Claudio Scajola fu costretto a dimettersi a sua volta, per l'accusa di concussione.

Si direbbe che vi sia qualcosa di genetico in tutto ciò!

In quella vicenda, relativa all'appalto per la gestione del Casinò di Sanremo, Scajola venne inizialmente coinvolto nelle indagini per essere stato presente a un incontro segreto a Martigny (Svizzera) insieme all'allora sindaco di Sanremo Osvaldo Vento e ad una delle parti in gara (niente meno che il conte Giorgio Borletti), con l'accusa di tentata concussione aggravata (l'Unità del 13/12/1983, pag.1 ).

Venne perciò arrestato il 12 dicembre 1983 su disposizione del procuratore di Milano Piercamillo Davigo, ma alla fine fu prosciolto da ogni accusa di richiesta di tangenti nel 1988 perché considerato estraneo ai fatti. In pratica il giudice accolse la tesi difensiva che sosteneva che l'incontro avvenne soltanto per chiedere al conte Borletti, di cui sopra, un maggiore equilibrio politico nella gestione della casa da gioco (Il Fatto Quotidiano, 25 aprile 2010). A causa di quelle accuse fu recluso per 70 giorni in carcere a San Vittore (l'Unità del 13/10/2003, pag.8 ).

Dal 1990 al 1995 ricoprì nuovamente la carica di sindaco della città: l'ascesa continua!

Superando una iniziale diffidenza, aderì nel 1995 a Forza Italia. Ne ottenne inizialmente l'incarico di coordinatore provinciale e, quindi, nelle elezioni politiche del 1996 venne eletto deputato nel collegio uninominale d'Imperia della coalizione Polo delle Liberta, guidata dal Silvio Nazionale.

Nel settembre del 1996 Berlusconi lo nominò coordinatore organizzativo del suo partito (per rivivere questo commovente, ma non per questo meno significativo momento, si rinvia a “Berlusconi: Forza Italia cambia. Diventerà un partito della gente", Corriere della Sera, 5 settembre 1996) e gli affidò un incarico di assoluta fiducia: elaborare lo statuto.

In questi due anni si dedicò a volgere le caratteristiche del movimento berlusconiano verso l'assunzione di caratteri più propri di una organizzazione politica nazionale, con una struttura più definita e radicata nel territorio.

Poté così svolgersi nel 1998 il primo congresso nazionale del partito.

Alle elezioni politiche del 2001, nuovamente rieletto deputato nel Collegio uninominale di Imperia e nella quota proporzionale in Liguria, Marche e Puglia, fece parte dei governi della Casa delle Libertà guidati da Berlusconi.

Scajola viene nominato nientemeno che ministro dell'Interno

Ma riviviamo un altro momento di storia patria, il G8 del 2001 e, chi l'avrebbe mai detto, ritroviamo il nostro: non Silvio, ma Claudio (ndr. Altrimenti avremmo scritto 'nostro' con la 'N').

Sotto la sua gestione avvengono i Fatti del G8 di Genova del Luglio 2001 dove l'Italia viene messa sotto accusa per le violenze delle forze dell'ordine da Amnesty International e dal tribunale internazionale per i diritti dell'uomo.

Nel febbraio 2002, il ministro Scajola dichiarò in relazione all'organizzazione del G8 di avere autorizzato ad aprire il fuoco in caso di ingresso dei manifestanti nella zona rossa ("... Fui costretto a dare ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa") (http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=18160 ).

Tali dichiarazioni - ai più sembrerà strano - suscitarono sconcerto e vivaci polemiche.

Vittorio Agnoletto, portavoce del movimento no-global, chiese le dimissioni del ministro, sostenendo che le affermazioni di questi costituivano prova dell'esistenza di "un piano di repressione organizzato da governo, carabinieri e servizi segreti." (G8. Agnoletto: Cade ipotesi della legittima difesa del carabiniere. Scajola si dimetta, RaiNews24, 15 febbraio 2002).

In seguito Scajola ritrattò – ritrattare sembra essere un capitolo importante dello statuto del partito -, definendo "non del tutto propria sotto il profilo giuridico e approssimativa se estrapolata dal contesto" la dichiarazione da egli stesso rilasciata e affermando di non aver mai dato ordine alle forze dell'ordine di aprire il fuoco sui manifestanti (http://www.repubblica.it/online/politica/scajola/dichiarazioni/dichiarazioni.html ).

Ma, direbbe la Gabanelli, "com'è poi andata a finire?"

G8 Diaz, De Gennaro condannato 1 anno 4 mesi

Un anno e 4 mesi per istigazione alla falsa testimonianza
dell'ex questore di Genova

17 giugno, 20:08

GENOVA - Il prefetto Gianni De Gennaro è stato condannato ad un anno e quattro mesi. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Genova nel processo di secondo grado per istigazione alla falsa testimonianza dell'ex questore di Genova. Il secondo imputato del processo per istigazione alla falsa testimonianza, l'ex capo della Digos e attualmente vicequestore vicario di Torino Spartaco Mortola è stato condannato ad un anno e due mesi. La richiesta del pg Pio Macchiavello era stata di due anni di reclusione per De Gennaro e di un anno e quattro mesi per Mortola. In primo grado, nel processo con rito abbreviato, entrambi erano stati assolti poiché "non c'erano prove sufficienti di colpevolezza"