giovedì 11 novembre 2010

174. "Chi l'avrebbe mai detto ?!" (parte 5/5) - Le inchieste del commissario Marmittoni

Per fortuna, come Vi avevo anticipato, ad organizzare la manifestazione è il gruppo dei toscani, il che, per noi, vuol dire che il momento più importante della giornata è quella, che questa volta sì, si può chiamare pausa pranzo.

Intanto non relegati, tenuti in disparte in un angolo del bar (ndr. se ci fosse un sottoscala, Lilia ci metterebbe a mangiare nel sottoscale, se ci fosse una cantina, ci metterebbe in cantina) come a Busca, ma addirittura al tavolo col l'equipe dei direttori di gare, trattati da paro a paro.

Ed il menù? Ad occuparsene è addirittura il catering di un risto e poi rante: agnolotti al burro, secondo con verdura fresca e carne preparata al momento, bibite in lattina a scelta, acqua naturale o gasata.

Timidamente, finita la prima bottiglia d'acqua, osiamo chiedere al direttore viareggino se, pagando naturalmente, possiamo ordinarne una seconda.









Pagando? – sbotta il concittadino del Marcello una volta osannato ed ora caduto in disgrazia (ndr. Lppi) – ahahah, pagando … ma stai scherzando? Qui è tutto offerto!”.

Così come quando domandando un altro dei direttori “Oh ragazzi, c'ho ancora un languorino … si ordina una pizza?”, Bimbo Gigi ringalluzzito da tanto opulenza si concede un “Seee, una pizza: perché non due?”.

E di pizze ne arrivano 3! E' vero, da dividere, ma ragazzi: questo è per noi il paese della cuccagna!

Tanto per non farsi mancare nulla, al tavolo si siede anche la ragazza che in costume (ndr. da bagno, siamo o non siamo a fine luglio?) accompagna con la bandiera per dare la sbandierata della partenza delle singole gare.

L'aspetto non tradisce le reali intenzioni della ragazza che, candidamente, dichiara: “IO sono di Bologna, la città delle tre T: torri, tortellini e ...”.

L'allupamento generale raggiunge livelli parossistici, con mia somma disapprovazione!

Certo è che, com'è giusto che sia per onorare la gerarchia che è fondamento di ogni ordinamento sociale e dal sapore vagamente dittatoriale, la precedenza viene data al direttore di gara ed a tutti è evidente che nel pomeriggio della seconda giornata della romagnola e del direttore si perdono le tracce.

Effettivamente, occorre ed è doveroso ammetterlo, l'organizzazione ha pensato a tutto: ci sono persino delle ragazze, come dire, ah sì 'intelligenti: peccato che abbiano una ventina danni, pardon, d'anni!

Ecco, allora che mi trovo a considerare come alla fine, almeno il più delle volte, si finisca col somigliare proprio alle persone che più si critica.

Mi ricordo quando avevo 20anni20 io (ndr. ebbene sì: anche il vostro ha avuto 20anni20!) e guardavo con disprezzo quei 40enni che, allora, a me sembravano vecchi decrepiti e li criticavo sino all'aperto disprezzo perché guardavano le allora mie coetanee ed ora io mi ritrovo al loro posto: sic transeat gloria mundi!

Una cosa è certa dopo codesta 2 giorni: contrariamente a quanto mi sarei aspettato e temevo a marzo, coi colleghi si è diventati gruppo, non solo con big Ale ed Anna, ma anche con Fra' I, Cecco, il Massimo e Bimbo Gigi e quasi mi dispiace che per le prossime settimane non ci siano più gare!

Chi l'avrebbe mai detto?

Fine


martedì 9 novembre 2010

173. "Chi l'avrebbe mai detto?!" (parte 4/5) - Le inchieste del commissario Marmittoni


Messo di fronte al nostro disappunto (ndr. il disappunto dei commissari di percorso è temibile, ma che dico 'temibile'?, temibilissimo), vengono precettati altri 2ragazzotti2 al bar, mentre sulla linea di partenza si metterà lo stesso direttore di gara.

Di fatto, alterando i 2ragazzotti2 ai noi bravi commissari, c'è la ragionevole speranza che le cose siano gestibili alla bell'e meglio.

Peccato che al Vostro venga affidato il più imbecille dei due.

Qualcuno potrebbe pensare alla solita casualità, ma così non è, come non è un caso che il Vostro incappi sempre nella fila per le casse più lenta, che la porta del bus dalla quale voglia scendere sia immancabilmente quella che non si apre, che non trovi le cose che sicuramente aveva lasciato "proprio lì al solito posto, …".

La casualità non esiste per chi crede nella legge causa-effetto: è il frutto del karma positivo o negativo ereditato da vite precedenti, nel mio caso sicuramente ed indiscutibilmente un karma negativo.

Il karma va accettato ed io l'ho accettato, solamente vorrei ricordarmi le 'malefatte', la vita dissoluta che sicuramente devo aver condotto in qualche vita passata … sarebbe una consolazione sapere di aver vissuto senza freni, un conforto sapere di aver copulato come un coniglio, sarebbe un sollievo sapere di essere stato un Presidente di Consiglio italiano!

Devo ammetter che il mio rende concreto quel concetto astratto che è l'imbecillità, dà forma, corpo e viso alla stupidità.

All'inizio, come fece big Ale col Vostro e come farebbe un buon pater familias, cerco di essere comprensivo con la povera bestiolina: gli spiego che la bandiera deve essere srotolata per essere pronta alla bisogna, che essa va tenuta lungo il fianco tenendone la punta tra le dita, che essa va sventolata ad '8' per combattere l' 'effetto vento', quale sia il tratto di pista di sua competenza e quale il lato verso cui volgersi, che non deve intervenire per nessuna ragione in soccorso del pilota e che per qualunque cosa può chiedere.

Come mi vedete nella veste di buon maestro, di demiurgo e di angelo custode?

Ecco, la povera testolina di vitello dà ragione del detto che 'molti sono i chiamati a fare il commissario, pochi gli eletti': ne è la prova provata.

La prima volta che cerca di sbandierare, la bandiera e ancora arrotolata intorno all'asta, cosicché il meschino si trova a mulinare al vento un manico di scopa.

Quando si decide a srotolarla dietro paziente e garbato suggerimento del Vostro, non lo fa ad '8' col ben misero risultato che la bandiera si attorciglia intorno all'asta.

La prima volta che un pilota cade e non si rialza, non se ne avvede perché intento a guardare la magnificenza della rigogliosa natura; si decide a sbandierare solo dietro mia gentile rampogna: “Testolina di vitello, che 'azz stai guardando, sbandiera … co§#&ione!”.

Quando un pilota cade, da buon samaritano quale senza dubbio egli è, molla bagagli e burattini (ndr. la bandiera) e si precipita a sollevarlo.

Ora, molti di voi penseranno che, umanamente ed istintivamente questo sia un comportamento lodevole per qualunque persona: di certo non lo è per un commissario di pista!

Anzitutto, un commissario non abbandona mai e poi mai la bandiera: sarebbe come per un carabiniere abbandonare la carabina o per un prete un chierichetto!

Molti commissari che hanno osato molto meno sono stati allontanati dalla federazione, il loro nome di battesimo è stato bandito per tutti i nuovi nati dalle famiglie dei commissari e mai più pronunciato, se incontrati per strada insultati con ingiuriosi epiteti.

Ma vi è di più: ci sono, ad un tempo, motivazioni altruistiche ed egoistiche.

Altruisticamente, se il commissario abbandona il proprio posto, chi sbandiererà al suo posto per segnalare una situazione di pericolo ai piloti che sopraggiungono?

Egoisticamente valgono due considerazioni, tanto per il pilota quanto per il commissario.

Per il pilota caduto: se aiutato a rialzare la moto nelle prove cronometrate o, peggio del peggio, in gara, egli viene squalificato.

Per il commissario: non essendo tenuto a fare alcun corso di pronto soccorso (ndr. perché, altrimenti, a bordo pista ci sono anche i pavidi, ovvero i paramedici? vedi post n. ), qualora nel soccorrere il caduto (ndr. pilota) gli si provocassero dei nocumenti, l'assicurazione della federazione non prevede alcuna copertura.

Ben sapendo il rancore che i piloti nutrono nei confronti dei commissari per la loro sgargiante pettorina, per l'alto rispetto sociale di cui godono, per il fascino che riscuotono sulle spettatrici, sarebbe del tutto prevedibile che un pilota caduto ed aiutato sfogherebbe il proprio astio ed odio con accuse infamanti tanto in sede penale quanto in sede civile.

Decisamente, dopo due giorni passati a far da balia a questo corto di mente, potete ben capire e giustificare il Vostro, oramai sull'orlo di un esaurimento nervoso e di una crisi di nervi, quando non solo vede lento il di comprendonio volto nella direzione sbagliata disinteressandosi di quanto potrebbe accadere nel tratto di percorso lui incautamente affidato, ma addirittura intento a fare foto.

Se il Vostro non se lo è sbranato vivo è solo perché la testina di vitello, colto lo sguardo iniettato di sangue del Vostro di cui prima, si è dato alla fuga tra i prati ed ancor oggi, a distanza di mesi, non ha più dato notizie di sé alla famiglia!

(segue)

NON e` una storia di pura invenzione.

Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.

giovedì 4 novembre 2010

172. Eppi brfdei tu miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Pochi lo sanno, ma da parecchie primavere sono solito festeggiare il 4 novembre (308° giorno del calendario Gregoriano - 309° negli anni bisestili a 57 giorni dalla fine dell'anno), data che ricorda una serie di eventi, per esempio:

  • 1333 - Alluvione a Firenze
  • 1576 - Guerra degli 80 anni: la Spagna conquista Anversa (dopo tre giorni la città sarà quasi distrutta)
  • 1852 - Nel Regno di Sardegna, Camillo Benso conte di Cavour diventa capo del suo primo Governo
  • 1864 - Guerra di Secessione americana: battaglia di Johnsonville: le truppe confederate bombardano una base di rifornimento dell'Unione, distruggendo milioni di dollari di materiale
  • 1869 - Pubblicazione del primo numero della rivista scientifica Nature
  • 1918 - Prima guerra mondiale: il bollettino della Vittoria annuncia che l'Impero Austro-ungarico si arrende all'Italia, in base all'armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova
  • 1921 - Le Sturmabteilung (o SA) vengono formate ufficialmente da Adolf Hitler
  • 1922 - In Egitto l'archeologo britannico Howard Carter e i suoi compagni, trovano l'ingresso della tomba di Tutankhamen, nella Valle dei Re
  • 1952 - Il candidato repubblicano Dwight D. Eisenhower sconfigge il candidato democratico Adlai Stevenson e diventa presidente degli Stati Uniti
  • 1955 - Nasce a Langhiano (PR) Maurizio Coruzzi, in arte Platinette
  • 1956 - Truppe sovietiche invadono l'Ungheria
  • 1960Iniziano le riprese de Gli spostati, con Marilyn Monroe e Clark Gable (per entrambi sarà l'ultimo film)
  • 1966
    • La piena dell'Arno raggiunge Firenze passando alla storia come l'alluvione di Firenze. Lo stesso giorno sarà alluvionata anche Grosseto
    • Venezia viene devastata dalla disastrosa acqua alta che arrivando a quasi due metri (194 cm) sopra il livello medio di marea sommerse la città e tutte le isole della laguna. L'intero nord-est dell'Italia viene colpito da una delle più grandi alluvioni mai verificatesi nell'Europa meridionale
    • Nasce a Torino un discusso e discutibile blogger



  • 1970 - Guerra del Vietnam: gli Stati uniti cedono il controllo della basea aerea nel delta del Mekong ai Sudvietnamiti
  • 1979 - Inizia la crisi degli ostaggi in Iran: radicali iraniani, in gran parte studenti, invadono l'Ambasciata degli Stati Uniti a Teheran e prendono 90 ostaggi (63 dei quali sono cittadini statunitensi)
  • 1980 - Il candidato repubblicano Ronald Reagan sconfigge il candidato democratico Jimmy Carter e diventa presidente degli Stati Uniti
  • 1995 - Dopo aver partecipato ad una manifestazione per la pace nella Piazza dei re di Tel Aviv, il Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin viene ferito mortalmente da un estremista di destra israeliano
  • 2008 - Stati Uniti d'merica - Elezioni presidenziali: vince il candidato democBarack Obama, contro quello repubblicano John ratico McCain, diventando il primo presidente USA afroamericano.


Ci possono essere due modi da parte mia per ricordare questa data:

1. guardare un film, per esempio Full Metal Jacket (1987, Stanley Kubrick) (*)





2. ovvero ascoltare della buona musica, per esempio Wynton Marsalis Septet - Happy Birthday - Marciac, 7 August 2007




(*) Titolo originale Full Metal Jacket
Paese USA
Anno 1987
Durata 116 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 1,37 : 1 (negativo)
1,66 : 1 (rapporto per i cinema europei)
1,85 : 1 (rapporto per i cinema americani e britannici)
Genere guerra, drammatico
Regia Stanley Kubrick
Soggetto Gustav Hasford (romanzo)
Sceneggiatura Stanley Kubrick, Gustav Hasford, Michael Herr
Produttore Stanley Kubrick
Fotografia Stanley Kubrick
Montaggio Martin Hunter
Effetti speciali John Evans
Musiche Vivian Kubrick, sotto lo pseudonimo Abigail Mead + AA. VV.
Scenografia Barbara Drake

Interpreti e personaggi

* Matthew Modine: marine "Joker"
* Ronald Lee Ermey: Sergente Maggiore Hartman
* Adam Baldwin: marine "Animal"
* Vincent D'Onofrio: marine "Palla di Lardo" - Leonard Lawrence
* Arliss Howard: marine "Cowboy"
* Peter Edmund: "Biancaneve"
* Dorian Harewood: "Eightball"
* Kevyn Major Howard: "Rafterman"
* Ed O'Ross: Tenente "Touchdown" - Walter J. Schinoski
* John Terry: Tenente Lockhart
* Kieron Jecchinis: "Crazy Earl"
* Kirk Taylor: "Payback"
* Tim Colceri: "Doorgunner"
* Jon Stafford: "Doc Jay"
* Ian Tyler: Tenente Cleves
* Bruce Boa: Colonnello "Poge"
* Gary Landon Mills: "Donlon"

mercoledì 27 ottobre 2010

171. "Chi l'avrebbe mai detto?!" (parte 3/5) - Le inchieste del commissario Marmittoni

Dopo una cinquina di minuti il primo a parlare è Cecco: “Ahò, siamo d'accordo che a Bimbo Gigi si dice nulla dell'errore di direzione: quello ci smerda per le prossime gare sino a Natale!”.

"Non potrei essere più d'accordo: Bimbo Gigi è più che simpa-simpatico, ma altrettanto fete-fetente!” gli ribatto.

Quando arriviamo Bimbo Gigi è già ad accoglierci manco fosse il padrone di casa.

Ironico e beffardo cerca di canzonarci perché siamo arrivati sul filo di lana e, sibilante, ipotizza perfidamente ghignante che noi ci si sia persi; posti di fronte all'alternativa se buttarlo in un cassonetto della spazzatura e mentire sapendo di mentire, optiamo per questa seconda soluzione e, volendo fare i grandiosi, gli diciamo che avevamo pensato di impiegare più tempo del previsto, quindi ci siamo concessi un caffè in paese e firmato qualche autografo ai bambini increduli di cotanta disponibilità da parte dei commissari di percorso: dopo tutto siamo per la raccolta differenziata!

Ecco, devo ammettere che Bruino è cosa ben diversa da Busca: se anche non avete presente il kartodromo di Busca, beh, quello di Bruino è esattamente l'opposto: immerso nel verde, piscina e giochi tipo spiaggia, posto auto, bagni puliti, caffè a 80cents (dicasi 80cents!), una bava di vento che attenua il caldo di fine luglio, usignoli che cinguettano …

Vi confesso che, memore dei simil-panini di Busca, avevo confidato di 'scroccare' un lauto pasto da un tale che conosco e so abitare a Bruino ed, invece, il vile Maurizio (ndr. così si chiama 'il vile') cosa mi combina? Avvertito che quel fine settimana sarei stato in paese, piuttosto che offrirmi pranzo e/o cena non mi preferisce anticipare le vacanze e partire per la Corsica: ma Vi rendete conto ... l'infame?

C'è gente veramente irriguardosa in giro e, forse ma senza forse, è anche per questo che il Paese è allo sfascio!

Poco male, meglio soli che mal accompagnati, anche perché Bimbo Gigi ci dà una notizia inaspettata: gli organizzatori della due giorni sono i toscani che avevano organizzato il MotorFest all'Oval Lingotto, quindi … pappa a volontà!

Per essere sicuri che Bimbo Gigi non voglia coglionarci – si sa che i bambini sono usi dire bugie immotivatamente – andiamo a sincerarci personalmente della buona nuova ed abbiamo l'inusitato piacere di avere la conferma: sono loro e Bimbo Gigi è salvato una seconda volta dal cassonetto!

A giudicare dalla deformazione di una delle pettorine che ci vengono offerte non c'è dubbio che una di quelle che ci vengono offerte sia quella indossata da big Ale e dall'inconfondibile odore di bue muschiato è altrettanto facile dedurre – non ci vuole un genio anche perché, ci volesse, saremmo in difficoltà – che la pettorina non è stata lavata! (ndr. vedi post 156 ss. )

Adducendo la scusa che nessuno di noi oserebbe indossare una pettorina indossata da big al per doveroso rispetto, scegliamo tra quelle che restano.

Iniziamo a prendere confidenza con la pista, decidiamo quali punti potrebbero essere pericolosi e dove, quindi, andremo a piazzarci (ndr. lo decidiamo in ragione dei refoli di vento delle correnti d'aria, ombreggiatura, vicinanza con alberi a bordo pista per eventuali 'scarichi d'acqua', vista su bar ed eventuali spettatrici attratte dal fascino delle pettorine dei commissari di percorso).

Il fatto gli è che, a parte il fatto che 3commissari3, per quanto bravi ed esperti come noi, sarebbero stati comunque insufficienti per coprire tutto il perimetro del percorso, è altrettanto vero che ci vorranno almeno altri 3 commissari per rendere la gara qualcosa di serio.

E già, perché questa volta – non Ve l'avevo ancora detto, ma l'avrei certo fatto – abbiamo a che fare col Campionato Italiano Minibike Motard 2010, “Challenge Mobster” - round 4, mica pizze e fichi, con prossimo appuntamento in Slovenia … e noi 3 mica vogliamo far sfigurare il nostro BelPaese … senza considerare che a sfigurarlo ci pensano già a Palazzo Graziololi e monte Citorio!

Insomma, con fare determinato raggiungiamo il direttore di gara, il maestro delle danza, e gli sottoponiamo il nostro disappunto per la disorganizzazione … “perché noi siamo gente seria e non siamo abituati a lavorare coi dilettanti! Eccheccavolo!!!”.

Ora mi è d'uopo fare un po' di chiarezza, perché è certo che molti tra Voi potrebbero voler fare i saputelli ed osservare che 'mobster' è un termine slang di lingua inglese sinonimo di gangster, definisce, più specificatamente, una persona appartenente a una gang di malavitosi di stampo mafioso e che, inorriditi, affermeranno che il Vostro sia entrato in un giro malavitoso e sinora il Vostro Vi abbia turlupinato parlando di moto e marameggiandosi col titolo di commissario.

Orbene, a costoro, mai ve ne fossero, io mi limito a ribattere – sì garbatamente come Voi mi sapete essere garbato – che il Mobster Challenge è stato ideato per dare la possibilità a tutti i possessori di una Pit Bike Mobster Motard di poter gareggiare a parità di mezzo e condizioni.

Il termine supermotard (a volte sostituito da supermoto o motard) si riferisce ad un particolare tipo di moto e competizione (il termine 'motard' viene usato per le moto con queste caratteristiche, ma non da competizione, salvo rare eccezioni).

L'etimologia di supermotard deriva dalla parola Motard, una parola francese di argot, entrata ormai nel parlare comune. Significa genericamente motociclista, ma indica quel tipo di motociclista che va in motocicletta su strada con qualsiasi tempo, spesso in gruppo, e che non disdegna la messa a punto e l'elaborazione sulla sua moto: ma quante ne ho imparate in questi mesi? Tzè!!!

(segue)
NON e` una storia di pura invenzione.

Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


lunedì 25 ottobre 2010

170. "Chi l'avrebbe mai detto?!" (parte 2/5) - Le inchieste del commissario Marmittoni

In auto il Cecco si trasforma, forse perchè si sente protetto come un bimbo nel liquido amniotico: l'auto ha su di lui un 'effetto placenta'!

Parla come uno straripante fiume in piena, inizia a raccontarmi della sua vita e del suo lavoro; io cerco di parlare, ma è come cercare di fermare una diga che esonda, o bloccare le acque rotte di una partoriente.

E' fiero del suo tom-tom che dà indicazioni stradali imitando il co-pilota di un'auto di rally, peccato che dia indicazioni sbagliate e/o in ritardo, pe. ad incrocio superato, costringendo a quelle che la voce gracchiante del sistema di navigazione UPS portatile per auto (ndr. non volevo ripetere 'tom-tom' per non essere accusato di pubblicità occulta) definisce 'immediata derapata' ed inversione ad U: “su corso Principe Oddone? A senso unico per i lavori di copertura del passante ferrroviare? Uè, Cecco, non dare retta a quello stronzo!!!”.

Altra caratteristica peculiare del Cecco che sto imparando a conoscere è che il Cecco ama la musica, ma non Vi so dire quale perché tiene l'autoradio ad un volume irragionevolmente basso, così basso che nemmeno appoggiando l'orecchio alla cassa si riesce a capire se la radio è accesa o meno.

Eppure lui si ostina a dirmi in tono esaltato: “Senti questa! Senti questa: è fortissima!”.

Le cose sono tre:

  1. ha un udito più sviluppato del mio e Cecco potrebbe essere la reincarnazione di un delfino: il senso dell'udito dei delfini è molto sviluppato e permette ai delfini di udire una gamma di suoni più ampia di quanto non sia possibile a noi umani: possono infatti percepire sia ultrasuoni che infrasuoni;

  2. il mio udito è andato peggiorando: io sto invecchiano e si sa che la sordità è una delle problematiche più comuni che affliggono gli anziani. 1 adulto su 3 con più di 60 anni e il 50% sopra gli 85 anni riporta sordità. I problemi di udito possono rendere difficile capire e seguire le istruzioni del medico, rispondere ai segnali di allarme, sentire il campanello della porta, il citofono, il telefono. Possono inoltre rendere difficile conversare tranquillamente e piacevolmente con familiari e amici. Tutto ciò può esser frustrante, imbarazzante e a volte pericoloso;

  3. l'autoradio è effettivamente spenta ed il Cecco mi sta coglionando!

Inizio anche a nutrire dei dubbi sul suo senso dell'orientamento, perché ho come l'impressione che, nell'ultima mezz'ora, siamo già passati almeno tre volte davanti allo stesso negozio di mobili, senza considerare che se è vero com'è vero che Bruino è a 20 km, dovremmo quasi essere arrivati, mentre la tangenziale è ancora bell'e lontana.

Si prospetta un fantastico fine settimana!

Comunque sia, alla fine riusciamo ad imboccare la strada che porta alla volta di Bruino/Rivalta e dovremmo essere ancora in tempo per non esordire sulla pista con colpevole ritardo.

Cecco non manca di rassicurarmi: il suo satellitare – così dice – è di precisione svizzera.

Io ho i miei fieri dubbi (ndr. non ho mai capito perché i dubbi debbano essere 'seri', al limite saranno 'dubbiosi') quando ci si inizia ad inoltrare per viuzze sempre più strette e, quindi, la strada finisce in aperta campagna.

Tornati che siamo sulle nostre ruote (ndr. fossimo venuti a piedi avrei scritto “sui nostri passi”), chiediamo indicazioni ed i nostri indicatori si trattengono a stento dalle risate e capiscono che siamo degli sprovveduti cittadini, quando indicando un cartellone delle dimensioni di un palazzo di 4piani4 ci aiutano nella lettura così come una mamma aiuterebbe un bambino e scandiscono all'unisono “kar-tro-domo-di-bru-i-no” e chiudono in modo beffardo: “La vedete quella freccia con la punta verso destra? È la direzione da prendere!”.

Educatamente ringraziamo, risaliamo in auto e ci allontaniamo a testa bassa tra le risatine dei villani villici.

(segue)

NON e` una storia di pura invenzione.

Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


venerdì 22 ottobre 2010

169. "Chi l'avrebbe mai detto?!" (parte 1/5) - Le inchieste del commissario Marmittoni

24 - 25 Luglio 2010, Busca

Sottotitola automotornews.it del 29 luglio: Dopo la festa di sabato sera che ha riunito tutti i piloti ed accompagnatori, il week end di Bruino ha confermato che questa tappa ha un sapore magico.

Sole e una temperatura mite hanno accompagnato le due giornate a conferma di un evento veramente speciale”.

Inizio a pensare anch'io, veramente, che la stampa italiana sia prezzolata e che i giornalisti siano dei pennivendoli, perché nell'articolo non si riconosce, ma neppure si cita – manco per errore - l'insostituibile ruolo e la preziosa collaborazione dei commissari di percorso!

Lo ammetto, big Ale non è più quello di prima, ammesso che mai lo sia stato: anche in quest'occasione il boss da forfait ed a ranghi ridotti andiamo per quella che sarà la nostra ultima sbandierata prima della meritata pausa estiva: anche i commissari godono di meritate vacanze e, forse (ndr. ma anche senza 'forse'), anche più degli altri.

Questa volta la scarrazzata mi viene gentilmente offerta da Cecco, il più taciturno del gruppo: “per fortuna - mi dico, senza neppure tanto bisogno di convincermi - il tragitto è breve” (ndr. una 20inata di km da Torino).

L'appuntamento è in piazza Statuto alle 07.30, orario più che dignitoso ed una vera goduria per chi, come il Vostro, è abituato/costretto a levataccia alle 05.00 per aver l'onore a pochi prescelti riconosciuto di andare a sbandierare.

Sono tra lo stupito ed il basito nel constatare che a detta ora la popolazione che si aggira tra portici, vie e piazze del centro della cittadina sabauda è prevalentemente femminile, giovane e femminile: o è un ultimo sussulto di testosterone e la lunga forzata astinenza inizia a farmi avere delle visioni, o la spiegazione è che a quell'ora le commesse dei negozi si muovano in ordine sparso per raggiungere il luogo di lavoro.

A quest'ultima conclusione giungo quando constato che tutte queste giovani ragazze sono, ecco, come posso dire … 'intelligenti e sensibili', perché Voi lo sapete, io nelle ragazze cerco soprattutto l'intelligenza e la sensibilità: la bellezza passa, un viso appassisce col passare del tempo come un petalo di rosa.

Insomma, io sono lì, assorto nei miei sommi pensieri, quand'ecco che lo stridore di una frenata alle mie spalle mi riporta alla realtà ed al dovere: è arrivato il Cecco!

Come in altra occasione ebbi a segnalarVi, il Cecco è tipo introverso, ama gli spazi isolati, esce dalla tana nella quale si rifugia solo in rare occasioni; la sua istintiva timidezza viene superata colo quando vede facili ed indifese prede femminili, occasioni nelle quali si trasforma sì ocme il dott. Jekyll vestiva i panni in mr. Hyde.

Voi lo sapete, questo è un comportamento che disapprovo profondamente ai limiti del biasimo: non dico di non aver avuto nella mia adolescenza siffatti deplorevoli comportamenti, ma mi ritengo fortunato ad aver raggiunto quella sorta di distacco dai bassi piaceri materiali e dalle facili lusinghe che la società d'oggi offre (ndr. basti vedere lo sprezzante uso che del corpo femminile viene fatto dalla pubblicità): oggi io mi ritengo fortunato nel godere di una piacevole chiacchierata con gli amici, della visione di un buon film, della lettura di un libro scoperto in una vecchia libreria, dell'ascolto solitario del Canticum novissimi testamenti per 8 voci, 4 clarinetti e 4 sassofoni (ndr. Luciano Berio, 1989).

Ah, se solo avessi potuto conoscere prima codesta serenità e tranquillità di spirito!

Che ci crediate o meno, il Vostro è capace di parlare per ore di politica, religione, questioni sociali, opere letterarie e/o musicali e/o filosofiche e/o di politica e/o di moda e/o di quesioni morali e/o di cultura in genere e/o di poesia e/o dell'ultimo film programmato e/o dell'ultimo libro pubblicato senza accorgersi che la sua interlocutrice è quella che molti maschi definirebbero un “gran pezzo di gn %*?" ovvero quella che i più, volgarmente, definiscono una "straf%#a”.

Ecco, alle gentili Lettrici io, a nome dei maschio, umilmente chiedo perdono per detti comportamenti primitivi!

Ma, come Vi stavo dicendo, quand'è con rappresentanti del suo genere (ndr. maschile), il Cecco torna istintivamente a richiudersi nel suo guscio, per cui capirete che la sua apparizione non provoca in me particolare entusiasmo, per cui mi limito a sollevare mollemente l'avambraccio (ndr. quello destro) ed a salutarlo con un sibilante “Ueeeeecchissivvede ...”.

(segue)

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


mercoledì 20 ottobre 2010

168. "... magari la prossima volta! (parte 6/6) - Le inchieste del commissario Marmittoni

Anche questa domenica se ne va pigramente finendo e sembra che anche questa volta noi commissari si riesca a superare l'ardua prova: come ho già avuto modo di spiegarVi, non c'è pioggia, tornado, uragano, tifone, carestia, sommossa popolare, invasione di cavallette, moria delle vacche, incendio che possa bloccare un bravo commissario di pista.

Se egli non gliela dovesse fare, vuol semplicemente dire che era inadatto al ruolo ed a cotanto onore!


Se mi sono lasciato un margine di riserva scrivendo quel 'sembra', è perché sul Massimo ho qualche dubbio; ma, non dovesse superare la giornata, una cosa è certa: egli resterà sempre nei nostri cuori!

Oggi sembra essere la giornata fortunata di Fra' I: non solo egli trova un accendino per terra, ma, poco dopo, anche una palla ed un ombrello lasciato incautamente appoggiato ad una sedia.

Ora, io cerco di fargli notare che, con ogni probabilità, è stato lì lasciato da qualcuno e che questo qualcuno potrebbe essere il legittimo proprietario quell'oggetto che troviamo in commercio in varie tipologie e prezzi, a seconda della struttura e della firma ed il cui nome dichiara la sua funzione originaria di parasole, ma Fra' contrappone un fine ragionamento giuridico, dicendomi: “Qualunque cosa mobile di pregio … scoperta solo per effetto del caso … appartiene per metà al proprietario e per metà al ritrovatore … ed io non vedo alcun proprietario, mentre vedo un ritrovatore: ME!”. (ndr. vedi art.932 cod.civ.)

Ve lo confesso, in Fra' mai avrei sospettato tanto acume giuridico, anche se, ad essere sinceri, mi pare che nel suo disquisire vi sia qualche pecca; certo è che mi inchino di fronte al suo sapere, mentre Fra' ripone l'ombrello nello zainetto e si allontana furtivo.

Io, rialzatomi dall'inchino, per prima cosa controllo di avere ancora il portafoglio … non si sa mai!

Ha dell'incredibile, credetemi, stupisce più me che Voi e per stupire il Vostro ce ne vuole: a fine giornata il Massimo è arrivato, non in perfettissime condizioni, è vero, ma è altrettanto vero che in perfettissime condizioni non l'ho mai visto.

Per il viaggio di ritorno mi tocca ancora una volta salire nella scatoletta metallica dei tre che potrebbero rappresentare l'anello mancante tra l'uomo di Neanderthal e l'homo sapiens.

Non so se sia l'effetto della Maria Giovanna che in qualche modo devono aver pure fumata viste le loro pupille ed audite le loro sghignazzate, ma durante il viaggio di ritorno mi ritrovo con tre fini critici musicali che avrebbero qualcosa da insegnare persino al Massimo Mila (*).

Insomma, abbandonata l'euforia del giorno prima per l'Heavy Metal, il tre si abbandonano all'ascolto di un gruppo musicale che va per la maggiore tra i giovinastri d'oggi, tali Muse.

Carissimi e Carissime, avreste dovuto sentire le tre prove viventi della natura matrigna che tanto il Giacomo (ndr. Leopardi) andava cercando: confronti inappropriati e fuori luogo con i Queen, citazioni dotte e gratuite con passaggi riascoltati fino allo sfinimento di una composizione che si avvicinerebbe a Sciopen (ndr., lo scrivo come lo scriverebbero i tre novelli critici musicali).

Se non altro il Vostro non ha modo di annoiarsi, per quanto Egli è ben felice quando si ritrova a metter piede a terra nella mai tanto amata via Nizza, aniamata di voci e colori, di spacciatori dallo sguardo felino ed improbabili prostitute magrebine, da venditori al dettaglio di pane arabo e non che tirano fuori da sacche enormi e negozi di kebap.

Li vorrei baciare tutti … magari la prossima volta!


(*) (Torino, 14 agosto 1910 – Torino, 26 dicembre 1988) è stato un musicologo, critico musicale ed intellettuale italiano

Fine

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


venerdì 8 ottobre 2010

167. "... magari la prossima volta" (parte 5/6)

Considerando che dovremmo già essere a bordo pista e conoscendo la venalità dei miei colleghi, decido di dissolvere tutti i loro dubbi ponendo loro una nuova quistione: “Se dovessero esserci dei casini, sbaglio dicendo che non ci chiamerebbero più e che, quindi e pertanto, … (pausa d'effetto) … addio grano, pecunio, dindi, palanche … insomma ... i 50euro50 !!!”.

Il breve ragionamento trova i quattro moschettieri pienamente concordi e, ad una sola voce mi sento domandare: “Dicci cosa dobbiamo fare e noi lo faremo”.

Bene – intima il Vostro mettiamo le tre imitazioni d'ominide in postazioni tra loro lontane e non lasciamoli soli durante la pausa!”.

I tre sono perplessi, probabilmente pensano che io mi preoccupi che, inesperti come sono, abbiano bisogno di avere vicino qualcuno che li aiuti durante la gara e che non voglia si sentano soli ma accetti durante quella che Laila si ostina a chiamare 'pausa-pranzo' (ndr. vedi puntata precedente).

Ma tant'è, quello che loro interessa è la vile pecunia; sarebbero certamente disposti a vendere i propri figli per 30 denari, non rendendosi conto che la vita è fatta di ben altro: l'amicizia, la serietà, l'altruismo, una sana lettura, i propri cari, …

Mi ero dimenticato di dirVi, mie Care Lettrici, miei cari Lettori, che uesto fine settimana propone una gara di scooters, nientepopodimenoché ... il mitico Trofeo Malossi, laddove 'mitico' è l'aggettivo che viene aggiunto solo dai fanatici di questa motoretta con telaio strutturato in modo da riparare il conducente, ruote piccole o non troppo grandi, motore coperto(ndr. semplicemente non volevo

Ci sono scooters per tutti i gusti, per tutti i palati, il Trofeo Malossi fa le cose in grande e non manca una categoria: 125, Maxi Scooter, 80, Gp80, Trofeo nazionale Scooter VelocitÃà, Scooter Matic Extreme, SuperScooter, ...

Degli scooter che si inseguono tra loro su una pista, scomodando persino dei commissari mai avrei anche solo immaginato vi fossero gare su pista per motorini e, dopo aver visto la gara di moto storiche posso anche morire felice, certo di aver visto di tutto ... cose che .che Voi umani (ndr. nel seno di 'non commissari') non potreste immaginarVi ... altro che navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione ... raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser....

Tutti quei ... momenti andranno perduti nel tempo ... come … lagrime … nella pioggia, ma quello che ho visto a Busca resterà per sempre!

Orbene, dovete sapere, se già non lo sapete, che lo scooterista è tra i piloti più aggressivi che Vi possa capitare di conoscere.

Hanno la stessa propensione all'omicidio dei piloti di cross, ma guidano … degli scooter.

Insomma, se avessi dovuto anche solo immaginare esistessero gare per motorini, avrei pensato a ragazzini o persone di una certa età con la pancetta che giuocano a fare i ragazzini.

Invece no: il colpo più leale è scalciare il rivale per farlo cadere - possibie tralmente in curva o quando alle spalle sopraggiungono altri concorrenti per far travolgere il malcapitato, ma non mancano i colpi sui caschi con grande clamore di metallo.

Siete lungo una strada provinciale e sentite un batti e ribatti ritmico in lontananza? Statene pur certi: non lontano si sta svolgendo una gara di scooters!

Quando ci riaggregriamo dentro il bar alle tre imitazioni mal riuscite di involuzione del genere umane, non ti trovo spurgo n.1 che spiega a spurgo n.3 quello che gli avevo spiegato il giorno prima spacciandolo (ndr. in questo caso non avrei saputo né potuto trovare verbo migliore) come farina del suo sacco, senza nemmeno non dico versarmi le royalties, ma neppure chiosare con un tanto rispettoso quanto doveroso “Tutto quello che so lo devo a lui” (ndr. indicando il Vostro).

Poco male, io – Voi dovreste aver imparato a conoscermi – non sono il tipo che se la prende per queste cose; semplicemente vado alla cassa, ordino caffé e cappuccino per tutti i presenti (ndr. una 30ina di persone), ampie scorte d'acqua per i commissari (ndr. esclusi i tre microcefali) e dico che pagherà spurgo n.1!

Con mio ed oserei dire nostro grande stupore durante questa seconda giornata abbiamo rifornimenti adeguati e costanti d'acqua: ghiacciata e rigorosamente gasata … come piace a Bimbo Gigi.

Ma il calore di oggi è veramente insopportabile, lo sarebbe anche per la gloriosa legione straniera: a fine giornata il Vostro si è sgallonato la bellezza di 4.5 litri di H2O … gasata! Ma noi commissari si fa di tutto per resistere, per adempiere la nostra missione: cedere sarebbe un disonore, un'onta!

Il Massimo, per superare nel non peggiore modo possibile l'ardua prova, continua a cospargersi di crema abbronzante, ma, nel primo pomeriggio, anche le ultime scorte finiscono e quando mi giro verso la sua postazione verso le 16.00, mi pare di vedere come una massa gelatinosa che lentamente – ma neppure troppo – si squaglia ingloriosamente ed inerosabilmente come un gelato caduto per terra sotto il solleone (*)


(*) Il termine "solleone" è sinonimo di canicola.

La canìcola rappresenta il periodo di caldo afoso e opprimente delle ore centrali della giornata, caratterizzato da alti valori di temperatura e umidità e assenza di vento.

Il nome deriva dal latino Canicula ("piccolo cane"), ovvero la stella più luminosa (Sirio) della costellazione del Cane Maggiore, che sorge e tramonta con il Sole (levata eliaca) al 24 luglio al 26 agosto (il periodo appunto della "canìcola").

(segue)

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.