lunedì 12 aprile 2010

102. Qui, una volta, era tutta campagna ... (parte 2/4)

Anche una semplice passeggiata può essere un'ottima occasione per non perdere il contatto con la realtà. Basta un po' di esperienza, di intuito e di saper scegliere le proprie `prede`, laddove per `prede` si intende `umanita` varia cui attingere avidamente spunti di rifeflessione e nella quale confondersi`.

Via Roma. Il freddo tiene le persone lontane dal passeggio e, chi non è in ufficio, cerca un po' di rassicurante tepore.

Decido di fare altrettanto e, dovendo scegliere tra librerie e negozi di vario genere, tento la sorte all'Upim.

Ho nulla da comprare (a dire il vero, anche volendo, devo considerare il mio c/c che, oramai, è in stato di coma vigile), ma il mio obiettivo è restare in contatto con la realtà, con la varia umanità (di cui, eper la quale si rinvia alla definizione d`apertura).

Scarto le commesse che stanno sistemando la merce sugli scaffali e mi risolvo per una coppia di signore che valuto avere l'una una Trentina di anni col pancione (che, immagino, non sia dovuta ad un eccesso di birra e/o bibite gasate), l'altra prossima alla Cinquantina.

La Cinquantina ha l'aria di chi ha sempre molto, troppo da insegnare a chiunque, a tutti. Ed infatti sta almanaccando la Trentina: "Te ne accorgerai, mia Caaaara: è' sempre più difficile fare il genitore: te ne accorgerai quando avrai dei figli! Che ci vuoi fare: i figli sono una gioia, ma i figli son problemi! ... Sai già se sarà maschio o femmina? Aspetta, non me lo dire: se la mamma ha il pancione a punta vuol dire che è maschio ... avrai un maschio, ne sono sicura".

"Veramente - ribatte timida la Trentina -, vermente il ginecologo ha detto che l'ecografia indica una femmina ...".

Appena appena indispettita, la Cinquantina ribatte con fare stizzito: "Cosa vuoi che ne sappia il ginecologo? E` mai stato ... `incinto` il TUO ginecologo? Anche le ecografie sbagliano! Io avevo la pancia a punta ed ho avuto un maschio: tu avrai un maschio! Al più avrà un pipino piccolo piccolo, ma che vuoi che sia, di questi tempi ... se, poi, decidesse per una circoncisione radicale, definitiva, beh, hai visto col Marrazzo ... e, poi, è vero che i figli maschi sono più attaccati alla madre, ma sono una taaaaale seccatura ... le donne maturano prima degli uomini ... mentre il maschio moderno e' in crisi: non lo vuole ammettere, pero` e` in crisi. Il futuro è delle donne! ... anzi, meglio se si taglia il pistolino: avrà sicuramente un posto in tivvù in prima serata ... ricordami di chiamare la mia amica Gianna: lei lavora a Telesubalpina ... vedrai, ... lascia fare a me!"

La Trentina non mi sembra tanto per la quale, ma più le osservo, più mi convinco che la Cinquantina potrebbe essere la suocera ed allora mi immagino il figlio/marito e penso che questo potrebbe essere un motivo se al giorno d'oggi ci sono piu' divorzi che matrimoni! Se non altro, se è pur vero che la mamma e' sempre la mamma,
per fortuna che di mamma ce n'é una sola ...

Oramai è quasi l'una e sento i primi languiri della fame, pardon, dell'appetito.

Ho sentito dire che dove si fermano i camionisti, è lì che si mangia bene!


Peccato che qui non ci siano né camion né camionisti, indi ragion per cui entro in un altro bar e scruto con fare indagatore i panini che languono nella vetrinetta. Devo essere sincero, sembra che siano lì da almeno un giorno; basta osservare il tramezzino che, dice il cartellino, vorrebbe essere un gaio 'tonno e carciofini': peccato che la majonese stia fermentando!

E, poi, siamo sinceri: 2 euro è un vero furto. Il fatto è che, oramai, 2.000 lire sono diventati 1 euro e quel tramezzino non vale certamente le vecchie 4.000 lire, a meno che non sia compreso un bicchiere di bicarbonato per digerire l'improbabile farcitura. La verità è che con l'euro si spende il doppio.

Ma, credetemi, non è per i soldi: è per il principio!

"Per fortuna - dico tra me e me - la colazione è il pasto più importante, ed io ho fatto una ragionevole colazione".

Ma lo stomaco brontola ed io inizio a pensare che, tanto, la prima digestione inizia in bocca e che in pancia si mischia tutto, che una volta digerivo anche i sassi (ma, appunto, 'una volta'), che ... non c'é niente da fare ... come si mangia in Italia ... (mentre in inghilterra e Germania il cibo fa schifo), penso persino ai bambini del Terzo mondo che muoiono di fame (ma è anche vero che se dessero loro questi panini la Chiesa tuonerebbe contro l'eutanasia).

Ma la verità è che non si sa più quello che si mangia: i cibi di una volta erano più sani ed il pane aveva tutto un altro sapore. Insomma, come si mangia a casa propria non si mangia da nessuna parte!

Sono ancora lì coi miei pensieri, quando la bionda cassiera dietro il bancone mi incalza (in fondo ci sarebbero altri clienti da servire ed io occupo spazio): "Cosa desidera?".

Sarei tentato di ordinare una gagliarda Coca Cola: la Coca Cola e` una tentazione, la Coca Cola lusinga; ma si sa: se lasci una bistecca a mollo nella Coca Cola per un'ora non ci rimane niente!

Nel dubbio, sfodero il mio migliore sorriso e, tosto, a domanda gentilmente rispondo (domandare è lecito, rispondere è cortesia): "Un litro d'acqua, grazie; sa com'é ... bisogna bere almeno due litri d'acqua al giorno e, poi, sto cercando di dimagrire e per dimagrire bisogna alzarsi da tavola con appetito".

La cameriera è un attimo confusa, al limite indispettita - se proprio volete - e mi congeda con un "La beve qui o gliela incarto?".

Con calma, estrema calma, una calma esagerata, decido di riprendere la via di casa.

Arrivato all'altezza di Largo Francia decido per una piccola e nostalgica deviazione alla volta della scuola che mi ha visto studente.

Lo ammetto, fa un certo effetto pensare che allora aveo tutto un futuro davanti, mentre ora o un grande futuro dietro le spalle, ma tant'é.

La scuola non è grande, ma il giardino vanta magnifici alberi secolari, a quest'ora escono elementari, medie e superiori. Se non escono universitari è solo perché non c'é l'università, altrimenti uscirebbero anche gli universitari: statene certi.

Qui i varii `68, 77, persino il `48 (ed alludo al 1848) sono passati quasi senza lasciare traccia, come dei leggeri venticelli di primavera.

Fuori dal lavorato cancello verde una ressa di genitori, per lo più madri.

Ho iniziato a rendermi conto di aver iniziato ad invecchiare proprio passando davanti ad una scuola, non molto tempo fa: se una volta la mia attenzione era attratta dalle studentesse, da qualche tempo il mio sguardo aveva iniziato a volgersi verso le madri!

Che ci volete fare? Le madri di oggi non saranno quelle di una volta, ma quelle di oggi fanno ginnastica, dopo aver partorito anche un paio di - non necessariamente - simpatici frugolotti tornano in perfetta forma. Insomma, ...

Passo tra la calca e cerco di cogliere qualche discorso prima che arrivi l'ondata vociante di quello che sarà il nostro futuro!

Ricordo che sino ad un tre anni fa quando vedevo dei giovani 'tagliare', 'bigiare', 'far vela', 'far focaccia', insomma, cazzeggiare in centro mentre avrebbero dovuto essere a scuola, mi indignavo, provavo non solo disappunto, ma un vero, proprio e sincero sdegno pensando che se ne stavano lì a far niente, mentre avrebbero dovuto essere a scuola a studiare perché un domani avrebbero loro pagato la mia pensione! Quante, quante volte mi sono trattenuto dal chiamare i vigili e denunciare la loro trasgressione? Il cielo solo lo sa!


Oramai, dopo l'ennesima annunciata riforma delle pensioni, dopo più di 2anni2 di disoccupazione e di contributi non versati, sono talmente preoccupato del presente che la futura pensione neppure più mi preoccupa: confido in un infarto rapido!

Comunque, dicevo, me ne sguscio tra il branco di genitori e la mia attesa dura poco.


Una signora, che ad occhio e croce potrei identificare come una nonna (è pur sempre una madre: la madre di una madre, quindi una madre) esordisce con un altisonante ed orgoglioso "Certo che ì bimbi di oggi sono più intelligenti: io non so usare il cellulare, ma mio nipote è un genio col cellulare e coi computer!" cui ribatte un'altra vegliarda "Certo che con il computer ormai si fa tutto; peccato che i bambini di oggi senza calcolatrice non sanno fare due più due ..., ma dobbiamo rassegnarci: presto arriverà il giorno in cui il computer dominerà l'uomo".

Ma la prima cerca di rassicurarla: "Su internet trovi quello che vuoi: internet è il futuro. Me l'ha detto mio nipote!".
Mi viene un dubbio: ma una volta non si diceva che il computer rovina la vista? O era la masturbazione a rendere ciechi? Nel dubbio è bene scegliere: o il computer o la masturbazione!

Rassicurato dal nipote della vecchietta, decido di spostarmi e, poco più in là, altre due giovani madri si domandano "Il tuo cosa farà dopo il liceo? Perché, diciamoci la verità il liceo ti dà solo un pezzo di carta: chi esce da ragioneria ha più sbocchi ... mio marito ha fatto ragioneria ed oggi lavora in banca!".
"Fa il banchiere?" si sente in dovere di domandare l'altra giovane madre?.
"No, no - la rassicura la prima attillata in un paio di jeans che tolgono ogni spazio all'immaginazione -, è bancario, ma al giorno d'oggi è più sicuro fare il bancario che essere banchiere ...".

Il discorso non fa una piega.

Dall'altra parte della strada passa una raggazza vestita in un modo appariscente e la moglie del bancaria sibila indignata "... e dicono che poi le violentano... vanno in giro con certe minigonne!".

"E, poi - aggiunge riprendendo il filo del discorso - se vuole, dopo potrà fare Economia: Economia apre tutte le porte ... D'altra parte oggi si laureano tutti, anche se le lauree sono diventati solo dei pezzi di carta ... e, comunque, Economia non è mica come la matematica o la filosofia: quelle mica ti servono per andare a comprare il pane alla mattina!".

Tanto per dire qualcosa l'altra si sente in dovere di chiosare: "E' proprio vero, come hai ragione: glil esami non finiscono mai ... oggi non ti regala niente nessuno; certo che ai miei tempi la scuola era molto più dura!".

Il ragionamento mi sembra pieno di buon senso. Io stesso, avessi avuto un figlio (e non è detto che non ne abbia, solo che nessuna se ne è mai lamentata), lo avrei chiamato - come nome di battesimo - 'dottore', o 'architetto' o, ancora meglio 'Ingegnere' (di ingegneri c'è sempre bisogno): almeno un futuro glielo avrei assicurato! Se, poi, avesse deciso di fare l'idraulico o l'elettricista ... tanto meglio!


D'altra parte, se è vero che i veri artigiani non esistono più, è altrettanto vero che le libere professioni hanno le loro belle controindicazioni: il notariato è una casta chiusa; fare il medico non deve essere un lavoro, ma una missione; chi ha il padre avvocato ha gli esami fatti.

Il lavoro fisso non esiste più, bisogna rassegnarsi. Il lavoro pubblico, forse: gli statali non lavorano, ma il posto statale non te lo toglie nessuno! Peccato che i concorsi siano tutti truccati!

Forse tornare alla terra, fare il contadino: il contadino di oggi non è più il contadino di una volta, oggi è un piccolo imprenditore e, a pensarci bene, non c'e' piu' nessuno che lavora la terra. ....

Mi sposto di qualche metro ed ecco un'altra paccata di buon senso materno.

Un nonno domanda ad una madre, tanto per ingannare l'attesa che diventa vieppiù spasmodica: "Come va suo figlio?".

"Che vuole che le dica? - risponde la madre benevolmente, seppure con un po' di disappunto - Ha le capacità ma non si applica; d'altra parte si sa che le ragazze sono brave nelle materie artistiche, i ragazzi in quelle tecniche ...".

Il vecchietto, con fare galante d'altri tempi, tiene alta la conversazione: "Ah, certo che il liceo classico apre la mente: il latino serve per imparare l'italiano e l'italiano è una delle lingue più difficile da imparare! certo che, al giorno d'oggi se non sai l'inglese è come se fossi muto!".

Evidentemente la giovine madre non deve aver fatto il classico e, indecisa se la parola 'collant' sia latina o inglese, preferisce non rispondere e si trincera in un inespugnabile mutismo.

Il gran vociare di più o meno garrule voci annuncia l'uscita della fiumana di giovani virgulti.

Decido di non essere sommerso da cotanta umanità e mi allontano risalendo corso Francia.

(segue ...)

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.



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