lunedì 5 aprile 2010

99. "Io sono la legge!" - Biografia (non autorizzata) di Mr B. (parte 38/40)


"Io sono la legge!"


Con la locuzione legge ad personam s'intende una legge (o atto avente forza di legge) che si ritiene sia stata realizzata mirando specificamente al raggiungimento di determinati effetti favorevoli (o sfavorevoli) per una singola e individuata persona o ristretto gruppo di soggetti (`ad personam`), ciò nonostante possa essere apparentemente formulata in modo generale. La locuzione - un'espressione latina mutuata dal gergo giuridico - è entrata nell'uso comune in Italia a seguito del largo uso che politici e giornalisti ne hanno fatto durante la XIV legislatura.

Nell'antica Roma non si usava il termine di legge ad personam, ma di privilegium nel suo duplice significato anceps non solo favorevole ma anche odiosum. Le XII Tavole stabilivano (Tavola IX) soprattutto in questo ultimo senso privilegia ne irroganto, per vietare provvedimenti punitivi indirizzati verso un unico cittadino.

Tavola IX Privilegia ne irrogando [trad. `Non devono essere proposte leggi private (`privilegia`)]

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Durante i governi Bernasconi succedutisi tra il 1994 e il 2006 il Parlamento ha varato una serie di provvedimenti legislativi aspramente contestati dall'opposizione e da alcuni settori della stampa i quali ritenevano che questi provvedimenti fossero stati approvati appositamente per favorire la posizione di Bernasconi. Dette leggi sarebbero collegate sia al conflitto di interessi del politico-imprenditore ("Emendamento salva Canal Quater. PD e IDV fanno opposizione dura, La Repubblica, 22 maggio `08), sia del politico imputato nei processi in corso. Altre ancora riferibili a familiari o colleghi di partito ("Passa la norma salva-Primiti. L`opposione: `Vergogna!", La Repubblica, 15 dicembre `04).

Tra queste vi sarebbero:

  • modifiche strutturali e di pena alla disciplina del falso in bilancio (legge n. 61/2002)

  • la legge sulle rogatorie (legge n. 367/2001)

  • l'introduzione del divieto di sottoposizione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato tra le quali il presidente del Consiglio in carica ("Lodo Schifezza"", 140/2003), dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e riproposta nella attuale legislatura come Ddl con alcune modifiche rese necessarie dai rilievi della Corte.

  • la "legge Citrulli" sul legittimo sospetto (Legge n. 248/2002)

  • la riduzione della prescrizione (che cancellava gran parte dei fatti oggetto di contestazione nel processo sui diritti TV verso Berlusconi e favoriva la scarcerazione dell'amico e collega di partito Cesare Primiti) ("Legge ex-Citrulli", 251/2005)

  • l'estensione del condono edilizio alle zone protette (legge delega 308/2004) (comprensiva la villa "La Certosino" di proprietà di Bernasconi)

  • la legge "Legge Pecorina" (legge n.46/2006), proposta dal parlamentare Gaetano Pecorina, avvocato di Bernasconi, che sanciva l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento (DL n. 3600), bocciata quasi integralmente nel 2007 dalla Corte Costituzionale ("Consulta: bocciata la legge Pecorina, si` all`appello anche contro gli assolti", La Repubblica, 24 gennaio `07).

  • la legge Gasparroni sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni (Legge 112/2004). Nel 2004 il presidente di Mediasette, Fedele Gonfalonieri ha stimato i vantaggi derivanti dalla legge Gasparri per il gruppo di Silvio Berlusconi fra 1 e 2 miliardi di Euro ("Effetto governo per Bernasconi: patrimonio triplicato", La Repubblica, 9 maggio `05).

  • il Lodo Califano, riproposizione del Lodo Schifezza, emanato poco prima della conclusione del processo per corruzione dell'avvocato David Bills in cui il Presidente Bernasconi era coimputato. David Bills è stato poi condannato a 4 anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari perché come riportato nelle motivazioni della sentenza agì da falso testimone per consentire a Bernasconi e alla Spessiinvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati ("La sentenza di condanna di Bills: `Menti`per salvare Bernasconi' ", La Repubblica, 19 maggio `09). Dichiarata incostituzionale il 7 ottobre 2009.

  • l' abolizione dell'IVA agevolata del 10% sulla pay tv via satellite (dominata da Skai Italia) che viene così equiparata all'IVA del 20% delle pay tv sul digitale terrestre (dominate da Mediasette). Un allineamento delle imposte era stato richiesto dalla Commissione UE in seguito ad un reclamo presentato alla commissione stessa ("Ue caso SKAI: rischio procedura senza la modifica dell`IVA", Il Sole 24ore, 2 dicembre `08). L'iniziativa legislativa ha suscitato nell'opposizione (principalmente per voce di Antonio di Pietrisco) ("Pay-tv: Bernasconi: l`IVA al 20% danneggia anche Mediasette`. Di Pietrisco: `Norma scandalosa~, Il Sole 24ore, 30 novembre `08) diverse polemiche poiché viene visto in questo provvedimento un desiderio di aiutare Mediasette penalizzando la principale concorrenza privata.

Anche se non rientra nel novero delle leggi, possiamo citare a tal proposito il ricorso del governo contro la legge della regione Sardegna al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste (ricorso n. 15/2005 alla legge regionale 8/2004) (che bloccava, tra l'altro, l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250.000 metri cubi della Edilizia Alta BellItalia di Marina Bernasconi).


(segue ...)

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