martedì 22 giugno 2010

134. Un eroe dei nostri tempi (parte 2)

Ma lo sappiamo, al Nostro (questa volta ho scritto “Nostro” con la “N”, quindi ...) interessa la comunicazione, … gli è un tema a Lui caro. E', quindi e pertanto, bene che sia tema 'caro' anche ai Suoi fedeli, peccato che la comunicazione non sia sempre il loro punto di forza.

Nel 2002 venne assassinato il professore universitario Marco Biagi, consulente del governo. Scajola finì al centro di polemiche poiché il ministero da lui diretto aveva tolto la scorta a Marco Biagi nonostante questi avesse manifestato preoccupazione per la propria vita.

Il 30 giugno 2002 il Corriere della Sera ed Il Sole 24ore pubblicarono una chiacchierata tra Scajola (in visita ufficiale a Cipro) e alcuni giornalisti (Dino Martirano. “Scorta negata a Biagi. Lo sfogo di Scajola”, Corriere della Sera, 30-06-2002 ):

«A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull'articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte».

E a questo punto il ministro sorprende i presenti quando gli viene detto che Biagi era comunque una figura centrale nel dialogo sociale: protagonista del patto di Milano, coautore del Libro Bianco, consulente del ministero del Welfare, della Cisl, della Confindustria. C'è un attimo di silenzio, Scajola volta le spalle, si blocca, azzarda: «Non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza.»: vero stile Oxford!

Tali affermazioni (in particolare l'ultima frase) inasprirono le polemiche e portarono alle dimissioni di Scajola il 4 luglio 2002.

In un primo momento il Silvio respinge le dimissioni del fedelissimo (Saulino Felice. “Scajola si dimette ma Berlusconi non accetta”, Corriere della Sera, 01-07-2002, p. 3 ), ma, alla fine, è costretto, suo malgrado, a chinare il capo di fronte alle insistite insistenze del Claudio (Sarzanini Fiorenza, “Scajola chiama il premier: mi spiace, lascio”, Corriere della Sera, 04-07-2002, p. 2 ).

Ma veniamo ad un altro episodio saliente della biografia di Claudio, episodio a me vicino, oserei quasi dire … familiare (ndr. un chinotto in palio a chi indovina il perchè?).

Scajola era ministro dell’Interno da qualche mese quando l'Alitalia affidò ai propri manager il compito di studiare l’istituzione di un volo quotidiano dall’aeroporto di Albenga (33 chilometri da Imperia, città natale del ministro e suo collegio elettorale) a quello di Roma Fiumicino.

La nuova rotta, anche grazie all'interessamento del ministro, entrò in funzione Il 17 maggio 2002 e il nuovo collegamento venne presentato ufficialmente dall’amministratore delegato dell’Alitalia Francesco Mengozzi e dal ministro dell’Interno Claudio Scajola.

Ma con la stessa velocità con cui era stato istituito, il collegamento diretto Albenga-Fiumicino venne soppresso dall’Alitalia poco dopo le dimissioni di Scajola dal Viminale.

L’ex deputato di Rifondazione Communista, Gigi Malabarba presentò una interrogazione parlamentare affermando che il massimo storico di passeggeri registrati su quel volo era stato di 18 unità. “Era un volo ad personam per il ministro Scajola”, sottolineò: da non crederci!

Poco dopo il rientro di Scajola al governo, questa volta come ministro per l’attuazione del Programma (28 agosto 2003), ricomparve anche il volo ma non più tra le rotte di Alitalia, bensì con Air One, in regime di continuità territoriale con i contributi dello Stato: un milione di euro che il governo Berlusconi aveva messo a disposizione dei collegamenti aerei fra le aree più “decentrate”, ma anche il volo Air One in seguito venne cancellato nel 2007, quando Scajola non era più al Governo (“Alitalia è sull'orlo del fallimento. Ora lo scoprono anche i ministri, Corriere della Sera, 06-07-2008 ): un vero tira e molla, con grave nocumento le centinaia di potenziali passeggerei che confidavano un una rotta tanto importante!

Nel Governo Berlusconi IV Scajola è ministro delle attività produttive ed il volo Albenga-Fiumicino viene ripristinato (“Scajola e il milione di euro stanziato per il volo Albenga-ROma, Corriere della Sera, 17-08-2008 ).

Ma non saranno certo questi piccoli scandali non dico a fermare, ma neppure a frenare l'ascesa dell'astro nascente del firmamento di Silvio.


ed infatti …


Successivamente venne nominato coordinatore della campagna elettorale di Forza Italia per le elezioni amministrative del 2002e, nel luglio del 2003, venne reinserito nel governo come ministro per l'attuazione del programma di governo.

Nel 2004 il governo lo nominò presidente del comitato per la celebrazione di Cristoforo Colombo. Il partito lo indicò come presidente del Comitato di presidenza di Forza Italia.

Nel Berlusconi III, passò al Ministero delle Attività Produttive, mantenendone l'incarico fino al termine del governo.

Alle elezioni politiche del 2006 è stato rieletto deputato per Forza Italia nelle circoscrizioni Liguria e Puglia. Opta per la Liguria.

Nell'estate del 2006 viene nominato Presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza (COPACO), che diviene COPASIR a seguito della legge di riforma approvata dal Parlamento nel 2007.

Confermato deputato nella XVI Legislatura alle elezioni politiche dell'aprile 2008 nella circoscrizione della Liguria. Dall'8 maggio 2008 ricopre la carica di Ministro dello Sviluppo Economico nel Berlusconi IV dove propugna tra l'altro la necessità dell'avvio di un nuovo programma energetico nucleare: ci mancava solo questa!

Sembrava proprio che nulla potesse frenare il nostro (ndr. questa volta “n”, quindi …).

quand'ecco che …

… nel 2010 la Guardia di Finanza trova traccia di assegni circolari per circa 900.000 euro, tratti da un conto corrente bancario intestato ad un professionista vicino al gruppo Anemone (coinvolto in un'inchiesta secondo la quale il gruppo avrebbe ricevuto appalti pubblici dalla Protezione Civile quali frutti di corruzione).

Interpellate in proposito, le beneficiarie degli assegni hanno affermato di averli ricevuti per la vendita a Scajola di un appartamento a Roma davanti al Colosseo. Scajola ha negato queste circostanze ribadendo in più occasioni di aver pagato l’immobile con i 600.000 euro attestati nell'atto notarile e di tasca propria, per i quali ha contratto regolare mutuo (“Perugia, gli 80 assegni che accusano Scajola", La Repubblica, 29-04-2010 ).

Sotto la pressione di questa vicenda il 4 maggio Scajola si dimette da Ministro (Scajola si dimette: " 'Devo difendermi'. Berlusconi: 'Ha senso dello Stato' “, Corriere della Sera, 04-05-2010 ), dichiarando: “Non posso avere il sospetto di abitare in una casa non pagata da me” (Inchiesta G8, Scajola si dimette "Lascio il governo per difendermi".La Repubblica, 04-05-2010 ).

La sua è una difesa 'dignitosissima', degna di un politico d'altri tempi, dei padri costuienti, quando dignità ed orgoglio avevano ancora un senso!

"Adesso devo scoprire se qualcuno ha pagato la casa a mia insaputa - dice -, e tutto finisce un’altra volta a palette e secchiello".

Ci si guarda in faccia, nel parlamentino del ministero, e non ci si crede: «Ma abbiamo capito bene?». Sì, abbiamo capito bene: la linea difensiva di Claudio Scajola è così scandita: «Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri a mia insaputa, senza saperne il motivo, il tornaconto e l’interesse, i miei legali eserciterebbero le azioni necessarie ad annullare il contratto»

Durante la conferenza stampa, Scajola si è seduto, e davvero tutti zitti, stavolta religiosamente, e si sarebbe scoperto poi che Scajola si era portato appresso i due figli come per un finale scatto d’orgoglio.

Ma poi il rito è sembrato ben altro, più in linea con lo Scajola digrignante, fiero, orgoglioso, deciso a non cedere («non rifarò come nel caso Biagi», aveva detto quotidianamente riferendosi al 2002, quando lasciò il Viminale per aver detto «rompicoglioni» del giuslavorista ucciso) che con lo Scajola spettrale dell'addio, così dimesso da preannunciare contrizioni mai arrivate.

Così come aveva pensato di avvalorare la sua buona fede accreditando il giusto prezzo di 600 mila euro per 180 metri quadrati con vista sul Colosseo, allo stesso modo ieri - e che sprezzo del pericolo! - ha aggiunto la novità: "se per davvero quella casa costò di più, e se per davvero qualcuno ci ha messo la differenza senza che me ne accorgessi, e magari per ricattarmi al momento buono, bè, mi rivolgerò all’avvocato. Per questo me ne vado,- ha spiegato -, perché non posso vivere da ministro con tale sospetto".

Quanta dignità, quanto onore: Claudio non ci può credere, … ma Voi?

NOTA

Per inciso e per completezza d'informazione, io voglio sinceramente credere che il già ministro Scajola non si sia accorto della differenza di valore dell'appartamento nei pressi del Colosseo: io sono per la sua buona fede!

Quello che, semmai, mi turba è ch'egli fosse il Ministro dello Sviluppo Economico (oggi retto ad interim - da un paio di mesi - dal Silvio nazionale, da notare che il Ministero è quello che prende carico anche della RAI), Ministero dello Sviluppo Economico le cui funzioni sono, ... e cito il sito del Governo:

Il nuovo Ministero dello Sviluppo Economico, che comprende Attività Produttive, Commercio Internazionale, Comunicazioni e Politiche di Coesione, è l’Amministrazione di riferimento per i settori portanti dell'economia italiana, sia in termini di promozione e sviluppo della competitività del sistema produttivo nazionale, che in termini di armonizzazione e monitoraggio del mercato interno.

Ha competenza in materia di programmazione, coordinamento, attuazione e verifica degli interventi per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale, con particolare riguardo alle aree sottoutilizzate.

Pone in essere politiche di supporto alla competitività delle grandi imprese nei settori strategici, provvede alle politiche dei distretti industriali, allo sviluppo per l'innovazione tecnologica, agli interventi di reindustrializzazione e riconversione dei settori di aree industriali colpite da crisi.

Attua politiche di sviluppo industriale per le PMI. Provvede all'elaborazione delle linee di politica energetica di rilievo nazionale e coordina le attività connesse agli interventi di programmazione nazionale e regionale nei settori energetico e minerario. Si occupa inoltre di Telecomunicazioni, Commercio Internazionale, promozione e tutela della proprietà industriale; monitoraggio ed azioni di contrasto al fenomeno della contraffazione e tutela della proprietà intellettuale (dal sito "ufficiale" del Ministero", http://www.sviluppoeconomico.gov.it/primopiano/dettaglio_primopiano.php?sezione=primopiano&tema_dir=tema2&id_primopiano=87).


Nessun commento:

Posta un commento