giovedì 24 giugno 2010

136. Qualcosa di poco chiaro (parte 2)

Con la dichiarazione di "qualcosa di poco chiaro e di allarmante in questa nuova ondata di inchieste a carico di esponenti del nostro movimento politico" qualche malpensante potrebbe pensare che voglia mettere le mani avanti.

Ed infatti …

Anche il Ministro Sandro Bondi risulterebbe coinvolto nelle inchieste di questi giorni su appalti e grandi opere. Secondo un’informativa dei carabinieri del Ros, contenuta negli atti relativi al giudizio di Angelo Balducci, Fabio de Santis, Francesco De Vito Piscicelli e dell’avvocato Guido Cerreti, la promozione di Riccardo Miccichè a direttore dei lavori di restauro dei Grandi Uffizi, per un valore di 29 milioni e mezzo di euro, sarebbe avvenuta con il benestare del Ministro dei Beni Culturali.

Micchichè (ndr. attenzione, questo è Riccardo, non Gianfranco, il sottosegretario di Dtato alla Presidenza del Consiglio, ma di lui tracceremo un breve ritratto a piè del post, cui si rinvia) 36 anni, già rappresentante della struttura ‘Grandi eventi’ al G8 della Maddalena, risulta essere ingegnere, ma in base alle carte depositate, avrebbe un curriculum in cui compaiono le attivita ’di parrucchiere e di unico componente del consiglio di amministrazione di una societa’ , la Erbe medicinali Sicilia, ’specializzata nella preparazione di terreni per la coltivazione delle erbe’.

Micciche’ nel dicembre 2009 venne nominato da Bondi direttore dei lavori per il restauro degli Uffizi!

Fabio de Santis, provveditore della Toscana al momento in carcere, avrebbe espresso le sue perplessità su Miccichè al telefono con Enrico Bentivoglio, ‘responsabile unico per il procedimento’ degli Uffizi. Secondo una intercettazione, i cui contenuti sono riportati su Corriere e Repubblica, De Santis risulterebbe incredulo in merito alla nomina di Miccichè mentre Bentivoglio avrebbe risposto: ‘Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi, abbiamo fatto la riunione l’altro giorno e siamo tornati in treno.. c’era pure Salvo (Nastasi, ndr) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto: Salvo ma siamo sicuri di coso qua, del siciliano?”.

I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche dalle quali risulta che: ‘Effettivamente Micciche’ non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori degli Uffizi’. I carabinieri sottolineano che il fratello di Miccichè, Fabrizio, è responsabile tecnico della ditta Giusylenia srl, impresa ’sotto il controllo di esponenti della Cosa nostra agrigentina’. Da qui la necessità di nuovi approfondimenti.

Il Ministro Sandro Bondi ha dichiarato oggi di non avere nulla a che fare con ‘faccendieri’ e, in replica alle notizie apparse oggi sul Corriere della sera e su Repubblica, ha dichiarato: ‘Oggi alcuni quotidiani danno il meglio di se’ “nell’esercizio di lordare anche la mia onesta”, ha detto Bondi, ‘Avro’ il tempo per medicare le ferite alla mia onorabilita’ che, attraverso alcuni articoli, mi sono state inferte. Nel frattempo, desidero rivendicare il merito di aver proceduto al commissariamento dell’area archeologica di Pompei, dei Fori Romani, di Brera e degli Uffizi.

Per quanto riguarda il Museo degli Uffizi’, conclude il ministro ‘appena ho avuto conoscenza delle indagini della magistratura, ho revocato immediatamente il commissariamento per agevolare il lavoro della magistratura stessa, proprio perche’ non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla ‘.

Forse sconvolto da quanto gli sta succedendo intorno, il 21 maggio Sandrone dichiara «Il nostro matrimonio avverrà nell' autunno del 2012. Ci piacerebbe che Silvio Berlusconi fosse il testimone di nozze»: l' annuncio lo danno a Panorama Sandro Bondi, 51 anni, e la deputata del Pdl Manuela Repetti, 43 (nella foto). Il ministro della Cultura e la compagna si tolgono qualche sassolino. «La mia persona attira curiosità morbose - dice Bondi -. Non si può ammettere che esista qualcuno veramente puro. Nel giornalismo e nella politica c' è molto cinismo». «Se stiamo sempre insieme non è ostentazione, ma un fatto normale: ma questo desta continui sospetti e invidie», aggiunge la futura sposa (Corriere della Sera, 21 maggio 2010, pag.14

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NOTA

Avevo promesso dei ragguagli sull'attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ogni promessa è debito!


Uso di droga

L'11 gennaio 1988 Micciché (ndr. stiamo parlando di Gianfranco, non del parrucchiere) , che all'epoca lavorava presso Publitalia, venne interrogato nell'ambito di un'inchiesta sul traffico di droga a Palermo, in quanto sospettato di essere uno spacciatore. Miccichè rispose: "Non sono uno spacciatore ma solo un assuntore di cocaina". Non comportando il fatto reato, la posizione venne archiviata mentre gli spacciatori vennero arrestati il successivo 14 aprile (“Droga al ministero, Martello 'Mai cocaina a Miccichè' “, La Repubblica, 02-09-2002 ).

L'8 agosto 2002 venne invece diramata un'informativa dei Carabinieri che sostanzialmente accusava Gianfranco Micciché di farsi recapitare periodicamente della cocaina presso gli uffici del ministero delle Finanze, in cui all'epoca ricopriva il ruolo di vice ministro. L'informativa fu emessa in seguito ad indagini testimonianti, anche tramite supporti audiovisivi, le "visite" che il presunto corriere Alessandro Martello faceva indisturbato presso il ministero, pur non essendo un soggetto accreditato ad entrarvi. Anche le intercettazioni confermerebbero la versione degli organi di polizia. Dal canto suo, Miccichè ha smentito categoricamente, avanzando a sua volta l'ipotesi di un servizio d'ordine deviato (“Droga. Carabinieri: 'la cocaina era per Miccichè'. Viceministro: qualche 'deviato' tra forze di polizia”, RaiNews24, 09-08-2002 ).


Affermazioni su Falcone e Borsellino


« Falcone-Borsellino, che immagine negativa trasmettiamo subito col nome dell'aeroporto »


(Gianfranco Micciché, alla vista della targa commemorativa (11 ottobre 2007)(http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/micciche/micciche/micciche.html ).

Nell'ottobre 2007 ha affermato che l'intitolazione dell'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino trasmette a chiunque arrivi per la prima volta nell'isola un'immagine negativa della Sicilia. Dopo le proteste provocate dalle sue tesi, Miccichè si è scusato e ha ritirato la frase, placando solo in parte le polemiche. Gustoso rimane l'aneddoto secondo il quale Miccichè, nello spiegare certe dinamiche politiche peculiari della Sicilia, ricorre al paragone tra Kafka e Luigi Pirandello, attribuendo al primo una nascita viennese (è noto che l'autore di Il castello, Il processo e America nacque a Praga) (Concita De Gregorio, “Miccichè e la gaffe su Falcone 'Triste un aeroporto col suo nome' “, La repubblica, 11-10-2007 ).


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