mercoledì 23 giugno 2010

135. Qualcosa di poco chiaro (parte 1)


Ci risiamo, prima tante polemiche sul terremoto in Abruzzo, le new towns, le macerie che non vengono portate via dal centro, la mancata ricostruzione, le tasse che l'INPS pretende vengano pagate - con tanto di arretrati - dagli aquilani.

Poi, il silenzio. Di terremoto non si parla più; neppure la cd. sinistra ne parla.

Scherzo del destino beffardo ed infingardo vuole che lsiano e solite toghe rosse a parlare di nuovo del terremoto: comunisti bastardi!



Terremoto:

Verdini indagato

La conferma dalla Procura dell'Aquila

10 giugno, 14:37

(ANSA) - L'AQUILA, 10 GIU - La Procura dell'Aquila conferma il coinvolgimento del coordinatore nazionale Pdl,Denis Verdini negli appalti per la ricostruzione.

Il procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini, rispondendo alle domande dei giornalisti, pur non pronunciando mai il nome, ha confermato il coinvolgimento di Verdini, non aggiungendo altro sulle indagini e sui capi di imputazioni e limitandosi a dire che sono in corso e che non e' escluso che possano coinvolgere l'imprenditoria locale.

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Verdini, ci risiamo, sembra una storia già sentita (ndr. vedi Scajola, post 133 und 134) e la conclusione è ancora una volta la stessa: un astro nascente che si spegne, un Icaro dalle ali di cera bruciate perché si è avvicinato troppo al sole (ndr. piaciuta la metafora?).

Denis Verdini, Forzista della prima ora (“L'uomo che guidò la fusione con AN”, La Stampa, 16-02-2010, p. 4 ), si candida alle consultazioni regionali del 23 aprile 1995 nella lista Forza Italia-Polo Popolari ed è eletto nella circoscrizione provinciale di Firenze, con 2.856 voti di preferenza.

È stato vicepresidente del Consiglio regionale (ibidem), membro della commissione Attività produttive e della commissione di Vigilanza.

Alle consultazioni regionali del 16 aprile 2000 si presenta nella lista Forza Italia ed è eletto nella circoscrizione provinciale di Firenze, con 7.166 voti di preferenza. È stato vicepresidente del Consiglio regionale, membro della commissione Affari istituzionali e della commissione speciale Statuto.

Nel 2001 Verdini viene eletto in Parlamento alla Camera dei Deputati nelle file di Forza Italia (ibidem).


Si dimette da consigliere regionale; al suo posto subentra, il 4 luglio 2001, Paolo Marcheschi.

Alle consultazioni elettorali del 3-4 aprile 2005 è eletto nella circoscrizione di Firenze per la lista di Forza Italia, poi ha rassegnato le dimissioni da consigliere regionale per incompatibilità con la carica di parlamentare: è stato surrogato da Angelo Pollina nella prima seduta consiliare il 5 maggio (ndr: lo stesso Pollina che, escluso per 'scelta di partito' dalle Regionali del 2010, scriverà una lettera al Silvio nazionale ritenendo tale scelta «inaccettabile e profondamente offensiva, nel metodo e nel merito, la definizione delle liste del Pdl per le elezioni regionali di marzo»).


Ma tant'è! Torniamo al Verdini ...


Alle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 è stato riconfermato deputato della Repubblica al Parlamento Italiano per la XV Legislatura (ibidem).

Dopo le elezioni politiche del 2008 è nominato Coordinatore Nazionale di Forza Italia. Gestisce la fusione del suo partito con Alleanza Nazionale (ibidem).
Nel 2009 dopo la nascita del Popolo delle Libertà, è stato creato l'ufficio di Coordinatore Nazionale, che è ricoperto da tre persone: Verdini ne fa parte, insieme con Sandro Bondi e Ignazio La Russa.

È titolare del 15% delle azioni della società editrice del quotidiano Il Foglio (ibidem).

Nel 1997 Verdini aiutò Giuliano Ferrara, direttore del quotidiano, nella campagna elettorale per il seggio del Mugello, in cui, vigente il sistema maggioritario, Ferrara sfidò (perdendo) Antonio Di Pietro (ibidem).

Nel febbraio 2010 è stato indagato dalla Procura di Firenze per il reato di concorso in corruzione, riguardo ad alcune irregolarità a lui imputabili su alcuni appalti a Firenze e a La Maddalena, sede in cui si sarebbe dovuto tenere il G8 (poi spostato a L'Aquila) (“G8, l'inchiesta si allarga. Indagato pure Denis Verdini”, Il Secolo XIX, 16-02-2010 ). Il gip si riserva la decisione di ricorrere ad eventuale rinvio a giudizio.

Nel maggio 2010 è indagato dalla Procura di Roma in un'inchiesta su un presunto comitato d'affari, la cosiddetta "cricca", che avrebbe gestito degli appalti pubblici in maniera illecita (“Appalti, anche Verdini indagato per corruzione 'Irregolarità nei progetti eolici in Sardegna, La Repubblica , 05-05-2010 ).

Insomma, Denis Verdini è indagato dalla procura di Roma per corruzione nell'ambito dell'inchiesta riguardante un presunto comitato d'affari che si sarebbe occupato, in maniera illecita, di appalti pubblici, in particolare i progetti sull'eolico in Sardegna. Ieri, a Firenze, è stato perquisito il Credito Cooperativo Fiorentino, istituto bancario presieduto da Verdini.

Gli investigatori erano alla ricerca del passaggio di un certo numero di assegni dei quali intendono accertare la provenienza e la destinazione. In procura c'è un grande riserbo sulla natura delle indagini in corso.

Verdini, intanto, si difende: "Sono estraneo alle accuse, non mi dimetto, non fa parte della mia mentalità e non ho nessuna necessità di farlo. Anemone? Non lo conosco. Complotto? Qualche sospetto viene".

Gli accertamenti su quello che si ritiene essere stato un giro di appoggi e di promesse per favorire alcuni imprenditori sono stati avviati nel 2008 nel quadro di un'altra indagine avviata dalla Direzione distrettuale antimafia.

Oltre a Verdini sono indagati, tutti per concorso in corruzione, anche l'uomo d'affari Flavio Carboni, il costruttore Arcangelo Martino, il consigliere provinciale di Iglesias Pinello Cossu, il direttore generale dell'Arpa della Sardegna Ignazio Farris, e un magistrato tributario, Pasquale Lombardi.

Si aprirà intanto il 15 giugno il processo per l'appalto della scuola marescialli dei carabinieri a Firenze, filone toscano dell'inchiesta sui grandi eventi. Lo ha stabilito il gip Rosario Lupo, accogliendo la richiesta di giudizio immediato avanzata dai pm fiorentini per Angelo Balducci, Fabio De Sanctis, Guido Cerruti e Francesco Maria De Vito Piscicelli. Il gip ha invece rigettato le richieste di arresti domiciliari presentate dalle difese di Balducci e De Sanctis.

Il gip ha spiegato che la richiesta avanzata dalla procura di Firenze era "insindacabile" perché presenti i tre elementi che rendono automatico il giudizio immediato: evidenza della prova, esistenza di uno stato cautelare e il fatto che i termini per presentare istanza al tribunale del riesame fossero interamente decorsi.

A questo punto gli atti entreranno nella disponibilità degli avvocati difensori degli indagati, che avranno quindici giorni di tempo per chiedere eventuali riti alternativi. Le posizioni di Denis Verdini e Riccardo Fusi, ex presidente della società di costruzioni Btp, sono state stralciate.

In conseguenza del giudizio immediato, slittano i termini delle custodie cautelari disposte nei confronti di Balducci, De Sanctis, De Vito Piscicelli e Cerruti, quest'ultimi due agli arresti domiciliari. Balducci e De Sanctis sarebbero dovuti uscire dal carcere domenica prossima, 9 maggio, data di scadenza dell'ordinanza di custodia cautelare per l'inchiesta sui grandi eventi eseguita il 10 febbraio scorso. Cerruti e Piscicelli sono ai domiciliari rispettivamente dallo scorso 4 marzo e dagli inizi di maggio.

Nel frattempo dal Pdl arriva il sospetto di "qualcosa di poco chiaro e di allarmante in questa nuova ondata di inchieste a carico di esponenti del nostro movimento politico" dice il coordinatore Bondi.


Ecco, Sandro Bondi, il ministro Sandro Bondi, che dire di lui?

(continua)

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