giovedì 12 marzo 2009

9. Tutta questione di organizzazione (parte 3/4)


Il buon Enrico mi chiama per fissare un appuntamento, se possibile, il giorno dopo.

Non avendo altri appuntamenti in agenda gli rispondo prontamente di sì, ma gli chiedo dove.
La prende alla larga, sento che si sta perdendo "Ha pvesente covso Fvancia, il cavalcavia di covso Fvancia, ...".

La cosa sembra farsi complicata e, poi, non so a voi, ma a me questa 'evve' inizia a farmi venire il mal di testa, quindi decido di capire dove vuole arrivare e lo interrompo: "Cavalcavia di corso Francia?, forse via Torino, magari il palazzo di vetri con su l'insegna della Delphi".

L'Enrico è sorpreso dalle mie doti intuitive, lo lascio senza parole, per fortuna (mia) senza parole perché mi sarei perso in una selva di evve avvotate e, forse, arrotolate.

Il fatto gli e` che in passato ebbi gia` modo di lavorare nello stesso, medesimo, uguale palazzo.
Mentre parlavo con l`Enrico mi tornavano in mente i tristi paesaggi della suburbe, il fantomatico cavalcavia: un ingrato luogo destinato ad eterni ed intericabili ingorghi stradali.
Unica nota positiva dell`ingorgo - ai nostri giorni dov`e` cosi` difficile fare nuove conoscenze - e` che rende possibili nuovi incontri: possono ritrovarsi amici dopo anni, possono nascere nuovi amori.

Sempre che non ci si ammazzi.

L'appuntamento è per domani.

NON E` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.

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