giovedì 5 agosto 2010

144. Finchè vedrai sventolare bandiera gialla ... (parte 3/3) - Le inchieste del commissario Marmittoni

Ora, dovete sulla parola – ed anche se non mi credete le cose stanno esattamente così – per un non-appassionato di moto starsene a guardare dei ciclomotori (ndr. si è usato un sinonimo per non ripetere due volte 'moto' all'interno della stessa frase) che ti ronzano dietro la schiena, curvano, per poi passarti davanti al naso è un autentico supplizio.

Insomma, dopo la prima ora, ma che dico 'dopo la prima ora': dopo la prima mezz'ora vorreste metterVi ad urlare per la disperazione!

La cosa curiosa della quale con stupore mi avvedo dopo la prima caduta di un pilota – scena che si ripeterà più volte nell'arco della giornata – è che i piloti sono come i bambini: quando cadono, per quanto la caduta possa essere spettacolare, sembra si siano fatti nulla: si rialzano, recuperano la moto (ndr. i piloti, non i bambini) e riprendono la corsa.

Orbene, il solo modo per sconfiggere la noja è sperare che qualcuno cada nel mio tratto di pista, così, tanto per sbandierare.

La consdierazione Vi potrà sembrare ppiù che cinica, ma vorrei vedere Voi piantati un mezzo ad un prato, col freddo, la pioggerellina tanto fitta quanto insistente, il rischio di essere investiti, etc.etc.

Contraddicendo quanto aveva detto big Ale ci viene persino concessa una mezz'orata di pausa per desinare (ndr. in luogo dell'orata) addirittura al coperto ... all'interno del bar!

Faccio per ordinare qualcosa di caldo, anche solo una zuppa di ceci, quando Gianluca mi blocca con un perentorio ed ammonitorio “Ma che fai? Il pranzo ce lo offrono: siamo o non siamo i commissari?”.

La notizia non può che farmi piacere: un pasto gratis non si rifiuta mai!

Dentro una busta di plastica piccola-piccola che devono aver riciclato dal bagno (ndr. quella per gli assorbenti) si trovano, confuse tra loro: un toast (riscaldato, ma, poi, lasciato raffreddare), una piadina (fredda e mai scaldata, il miglior viatico per una gastrite), una bottiglietta da 50 cl d'acqua naturale.

La pausa, in realtà, non è neppure di mezz'ora, ma di 25minuti25, ché i commissari debbono essere sul campo, ovvero in pista, 5minuti5 prima di tutti gli altri.

Il pomeriggio non trascorre diversamente dal mattino ed io arrivo a maledire un pilota che cade nel mio tratto ma fa in tempo a rialzarsi prima che io abbia avuto modo di sbandierare: b%&s$§#do!

Per il resto della giornata è solo freddo e nuvole, pioggerellina ed ancora freddo!

Ma, come avrò modo d'imparare nelle settimane a venire, è per Noi Commissari di percorso che venne coniato il motto "Né la neve, né la pioggia, né il caldo, né il buoi della notte impedisca a questi uomini la conclusione dei giri loro assegnati" (ndr. il motto verrà, poi, ripreso dai Pony Express e dalla US Postal Service "Neither snow, nor rain, nor heat, nor gloom of night stays these men from the completion of their appointed rounds")


Con 'solo' mezz'ora di ritardo si chiude la mia prima giornata da commissario di percorso.

Alla fine mi ritrovo infreddolito, umido: la muffa mi è arrivata al tallone mentre all'altezza del ginocchio iniziano a formarsi dei fiunghi che, seppur affamato, non mangio per il sospetto che essi siano velenosi.

Perché, Vi chiederete Voi, il Vostro affronta tutto questo e situazioni anche peggiori nei mesi a venire? Miei Cari, la risposta è molto semplice: denaro, vile, sporco denaro! E, ricordatelo, sono moneta corrente nel nostro BelPaese, moneta con la quale si pagano le bollette e ci si può comprare da mangiare!

In realtà, con lo scorrere delle settimane ci saranno anche altri motivi, ma li scoprirete solo leggendo.

Finito di scambiare i dovuti convenevoli con gli altri commissari, dandoci appuntamento per la settimana successiva, salgo in auto coio miei due nuovi nipotini, big Ale ed Anna (ndr. se loro hanno aderito alla campagna “Adottate un nonno” ed io sono il nonno, per dare seguito al sillogismo loro sono i miei nipotini.

Accomodati che ci siamo, Anna si volta verso di me ed esclama: “Ma come sei rosso! Devi fare attenzione: la prossima volta portati la crema solare, un nostro amico l'hanno scorso si è letteralmente ustionato e si è preso il fuoco di S. Antonio”.

L'osservazione mi sembra di una stupidità assoluta e mi verrebbe da dire a big Ale “Ma alle gare di moto fanno entrare anche le femmine?”, ovvero, rivolto a lei “Senti, bambina … palla lunga e correre!”.

Ma me ne sto buono ed abbozzo, un po' perché da Busca a Torino ci vuole un'ora d'auto e non ho la benché minima idea di quanto mi ci voglia a piedi senza contare che non saprei neppure in che direzione andare, un po' perché – mica sono così stupido – non dimentico che Anna è la ragazza di big Ale e big Ale è veramente tra il grosso e l'imponente: potrebbe mangiarmi in un sol boccone!

Insomma, mi scaricano in via Saluzzo ed io mi avvio verso la metro (ndr. a quest'ora c'é) attraversando quella kasbah che è il quartiere di San Salvario cercando di mimetizzarmi tra la folla indossando la maschera da magrebino che, prudentemente, avevo nello zainetto.

Un'ora dopo sono a casa, doccia calda ed a letto senza mangiare, non perché sono stato cattivo, ma perché sono troppo stanco.


Lunedì 22 marzo 2010.


Uscito che sono a fare 4passi4, forse anche 8passi8, incontro 3, ma forse anche 4 persone e tutte se ne esordiscono con la stessa battuta: “Ma sei stato al mare? Che bella tintarella!” ed a me sembra di cogliere dei loro sguardi la battuta che si trattengono dal dire “Ma guardalo lì, a piangere miseria e, poi, se ne va a fare i fine settimana al mare ...”.

Per quanto la cosa possa sembrare assurda, ho il sospetto che si siano messi d'accordo tra loro, anzi, tra loro ed Anna.

Entro in un bar a prendere un caffé ed anche il barista se ne esce con la stessa battuta”Ma sei stato al mare?”.

Avrei voglia di dirgli quello che si merita, anche perché da poco ha aumentato il costo della tazzina da 85 a 90 cents, ma mi trattengo e decido di andare in bagno a … pettinarmi.

Entro, faccio quello che devo fare e per cui, in realtà, sono andato al bar e prima di uscire, come dovrebbero fare tutti, mi lavo le mani.

Mentre sono lì che mi lavo le estremità superiori (ndr. non volevo ripetere 'mani', spero apprezziate la nota stilistica) alzo lo sguardo e la mia attenzione viene attratta dalla faccia che vedo riflessa: una faccia completamente viola!

Ora, Voi lo sapete e se non lo sapete dovreste saperlo e comunque io Vi ho avvertiti, nei bar bisogna sempre fare molta attenzione: potrebbe esserci qaulcuno alle Vostre spalle e non necessariamente per rubarVi il portafoglio ...

Eppure questa faccia ha qualcosa di famigliare: provo a fare un paio di smorfie ed a girarmi di scatto e, sopresa delle sorprese: sono io!!!

In conclusione, non solo in una giornata ho guadagnato senza colpo ferire 50euro50, ma mi sono pure abbronzato: insomma, mi pagano per abbronzarmi!


(segue)

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.

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