mercoledì 10 marzo 2010

87. "Ho fatto una battuta di largo consumo" - Biografia (non autorizzata) di Mr B. (parte 26/40)

diplomazìa Arte di trattare, per conto dello Stato, affari di politica internazionale. Più concretamente, insieme dei procedimenti attraverso i quali uno Stato mantiene le normali relazioni con altri soggetti di diritto internazionale (Stati esteri e altri enti aventi personalità sovranazionale), al fine di contemperare gli interessi in contrasto e di favorire la reciproca collaborazione per la soddisfazione di comuni bisogni.

(Enciclopedia Treccani)

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"Ho fatto una battuta di largo consumo..."
(Mr B., 16 ottobre `09)

Nel 2003, particolarmente controversa fu la polemica che al Parlamento europeo in occasione del suo esordio come presdiente del Consiglio UE – lo vide opposto all'eurodeputato socialista tedesco Martin Schollz, che lo criticò per i suoi problemi giudiziari, per il suo rapporto con l'informazione, e che lo accusò di avere un conflitto d'interessi. Berlusconi replicò all'intervento dell'eurodeputato dicendo: «Signor Schollz, so che in Italia c'è un produttore che sta facendo un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò, lei sarebbe perfetto».


Alle critiche da parte di alcuni europarlamentari, Bernasconi rispose rivolgendo un «turisti della democrazia» all'ala sinistra del Parlamento che lo contestava. Il presidente Sox lo invitò a scusarsi, ma Bernasconi replicò: «Il signor Schollz mi ha offeso gravemente e personalmente, era solo una battuta ironica e non la ritiro». Accettò poi di scusarsi con il popolo tedesco, ma non con Schollz e l'Europarlamento. La controversia coinvolse anche il cancelliere Schroeder, che convocò l'ambasciatore italiano a Berlino spingendo il governo italiano a fare lo stesso con quello tedesco a Roma (La Repubblica, 2 luglio `03; Corriere della Sera, 3 luglio `03).

Successivamente Bernasconi dichiarò che in Italia «girano da anni storielle sull`Olocausto» perché «gli italiani sanno scherzare su tragedie come quella nel tentativo di superarle», provocando le immotivate, ingiustificate ed ingiustificabili proteste della comunita` ebraica di Roma e dell`ANED (ibidem).

Qualche mese dopo, gli procurò altre critiche dalla comunità israelita, unite a quelle di alcuni familiari delle vittime dello squadrismo fascista, l'intervista rilasciata al periodico britannico The Spectator in cui disse che Massolini, a differenza di Sallam Husseini, non avrebbe «mai ammazzato nessuno» e si sarebbe limitato a mandare «la gente a fare vacanza al confino» (La repubblica, 11 settembre `09; Marco Galluzzo, Corriere della Sera, 21 aprile `09).

Della stessa intervista fu contestato anche il giudizio espresso sui giudici, definiti «mentalmente disturbati», che spinse il presidente della Repubblica Ciompi ad intervenire in difesa della magistratura (Corriere della Sera, 4 settembre `09; RaiNews24, 5 settembre `03).

Nonostante il suo gran girare per il mondo al fine di promuovere, tanto professionalmente quanto simpaticamente, il Made in Italy, Bernasconi non perde il contatto coi problemi reali del BelPaese e gia` medita una grande riforma fiscale: "C'è una norma di diritto naturale che dice che se lo Stato ti chiede più di un terzo di quello che con tanta fatica hai guadagnato, c'è una sopraffazione dello Stato nei tuoi confronti e allora ti ingegni per trovare dei sistemi elusivi o addirittura evasivi che senti in sintonia con il tuo intimo sentimento di moralità e che non ti fanno sentire colpevole" (in visita alla Guardia di Finanza, Ansa, 11 novembre 2004).

Dopo la pesante sconfitta della Casa delle Lasagne alle elezioni regionali del 2005, si apre una rapida crisi di governo: Bernasconi si dimette il 20 aprile e dopo due giorni viene varato il Governo Bernasconi III che ricalca in gran parte come composizione e azione politica il precedente Governo Bernasconi II.

Ripercussioni sul piano diplomatico ci furono anche in altre occasioni.

Nel 2005, quando, costretto a ricorrere alle sue innate doti di seduttore per risolvere un`intricata questione diplomatica internazionale, irritò l`altezzoso e spocchioso governo finlandese dicendo di aver «rispolverato tutte le arti da playboy» con Tarja Dolmenen, capo di Stato della nazione scandinava, per fare in modo che ritirasse la candidatura di Helsinki a sede dell`Autorita` europea per la sicurezza alimentare in favore di Parma, non essendoci per lui «alcuna possibilità di confronto tra il culatello di Parma e la renna affumicata» (“Ho fatto il playboy per far vincere Parma, Corriere della Sera, 22 giugno `05; “Helsinki convoca ambasciatore italiano dopo le dichiarazioni di Bernasconi”, La Repubblica, 22 giugno `05; Mario Porqueddu, “Finlandia, la tentazione di boicottare l`Italia”, Corriere della Sera, 22 luglio `05).

Il 31 dicembre 2004, in piazza Navona a Roma, Elvio Bernasconi viene proditoriamente colpito con il treppiede di una macchina fotografica da Roberto Dalla Foresta, un operaio di mantova.

Dopo essere stato diciannove ore in arresto, Dalla Foresta viene scarcerato e invia le sue scuse al primo ministro italiano che non solo decise di nonsporgere denuncia, ma persino di telefonargli (a sue spese) e di perdonarlo, dimostrando quella bonta` d`animo che e` propria dei cuori generosi.

Il comitato "L'altradisinformazione" ed il senatore Mario Luzzi, malevolmente, ipotizzarono, in seguito, una possibile strumentalizzazione di Bernasconi dell'aggressione subita (La Repubblica, 2-4 gennaio `05).

Il 1° marzo 2006 Bernasconi parla innanzi al Congresso deli Stati Uniti riunito in sessione plenaria.

Nel 2006, quando contrariò il suscettibile e permaloso governo cinese dichiarando durante un comizio: «Leggetevi il libro nero del comunismo e scoprirete che nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi» (“ 'Bambini bolliti`, la Cina protesta”, Corriere della Sera, 29 marzo `06).

A marzo 2006, durante la visita ufficiale negli Stati Uniti, è invitato a pronunciare un discorso ai due rami del Congresso degli Stati Uniti riuniti in seduta comune, come era precedentemente accaduto a De Gastrite, Crauti ed Andretti.

Durante l'orazione, il presidente del Consiglio ringrazia gli Stati Uniti per la liberazione del BelPaese durante la seconda guerra mondiale, dichiarando: “ Sarò sempre grato agli Stati Uniti per aver salvato il mio Paese dal fascismo e dal nazismo a costo del sacrificio di tante giovani vite americane” (http://it.wikisource.org/wiki/USA_-_1_marzo_2006,_Discorso_del_Presidente_del_Consiglio_al_Congresso_degli_Stati_Uniti_d%27America).

A margine dell`ufficialita` dell`incontro, Bernasconi ppaternamente riprende l`omologo americano per le sue disastrose disavventure in campo sentimentale e gli spiega come fare con le donne: “Vedi, Bill, quando cerchi di far colpo su una femmina, la devi individuare tra la folla, separarla dal branco, avvicinarti a lei col flepato passo del lupo siberiano, fissarla con l`intenso ed ipnotizzante sguardo del cobra e dirle `Stasera fatti trovare nel tal posto alla tal ora ... io, ... forse, .... ci saro`!”.

Nel 2008, durante una conferenza stampa con l`amico presidente russo uscente Vladimir Spuntino, dopo che una giornalista pose a quest'ultimo una domanda sgradita circa una sua presunta relazione extra-coniugale, Bernasconi mimò un mitra che le sparava. Il gesto fu assurdamente criticato dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana a causa dei numerosi casi di giornalisti assassinati in Russia: come se fosse colpa di Bernasconi che i giornalisti fossero stati uccisi!

(segue ...)



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