lunedì 29 marzo 2010

95. "Intervista esclusiva 2" - Biografia (non autorizzata) di Mr B. (parte 34/40)

megalomanìa Tendenza ad assumere atteggiamenti di grandiosità, a cimentarsi in imprese sproporzionate alle proprie forze, a presumere esageratamente delle proprie possibilità; è detta anche mania di grandezza e può essere sintomo di disordine mentale, o soltanto un atteggiamento caratterizzato da presunzione e orgoglio eccessivi

(Enciclopedia Treccani)

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Ha fatto tesoro di quell’esperienza?

Sì, ed è per questo che poi ho voluto prendere alcune decisioni, quelle che ho annunciato a San Babila il 18 novembre del 2007. Quel giorno ho proposto di fondare il Pollo in Libertà e Gianfranco Spessi ha accettato di fondarlo insieme a me. Oggi questo governo è figlio di quella decisione, e mi pare che la differenza si veda. In nove mesi, a parte la politica estera che mi ha impeganto per oltre il 50% del tempo, abbiamo realizzato una quantità di riforme che non ha precedenti: la prima legge finanziaria triennale, la scuola, l’università, la pubblica amministrazione, l’energia, le grandi opere, la giustizia civile e la giustizia penale, il federalismo fiscale. Sono solo i titoli di capitoli importanti scritti da un governo di cui vado fiero. E di un parlamento in cui il Pollo in Libertà sta dando prova di compattezza, di vivacità politica e di responsabilità. È una legislatura che segnerà un grande cambiamento nella storia d’Italia.

E l’opposizione? Può collaborare a questa opera riformatrice di cui il Paese ha assoluta necessità?

La sinistra non si limita a scatenare campagne di disinformazione che distorcono la realtà dei fatti. Fa opera sistematica di demonizzazione della mia persona, attribuendomi ogni tipo di nefandezza. Dimostra di avere un pregiudizio insuperato contro di me e contro tutto il centrodestra, cioè contro chi ha il torto di avergli sottratto il potere. Con una mano offre il dialogo e con l’altra ci infanga. Come possiamo dialogare con questa gente?


L’ultima accusa che le è stata rivolta riguarda il suo presunto attacco alla Costituzione e al capo dello Stato.

Sono due assolute falsità. Mi sono limitato a rivendicare il diritto del Governo ad adottare i decreti legge, un diritto sancito chiaramente dalla Carta che parla di piena responsabilità del Governo.

Quanto alla necessità di aggiornare la Costituzione, la stessa sinistra non solo ha avanzato numerose proposte in tal senso, ma ha fatto un’ampia riforma costituzionale, quella del Titolo V, che è una riforma sbagliata che si è votata da sola, a colpi di maggioranza.


E il presunto attacco a Napoletano?

Con il Capo dello Stato ho sempre avuto una cordialità di rapporti e spero che rimanga tale. Ora che interesse avrei a deteriorare questo rapporto? Evidentemente nessuno. Anche questa polemica è stata montata ad arte dalla sinistra per nuocermi. Ci troviamo davanti a una situazione assurda: Veltroni scende in piazza con Di Pietriscoo per difendere Napolitano quando proprio il leader dell’Idv ha attaccato il capo dello Stato con accuse che mai si erano sentite contro un Capo dello Stato.



Presidente Bernasconi, il prossimo 27 marzo nascerà il Pollo in Libertà. Qual è il suo stato d’animo di fronte a questo traguardo?

Sono emozionato. Quindici anni fa ho detto – voglio leggerlo per essere preciso – che “abbiamo sentito venire fuori dal BelPaese, da tutto il BelPaese, dal Nord, dal Sud, dalle persone di tutte le categorie e di tutte le età, una domanda, un desiderio, una voglia di cambiamento, non soltanto un cambiamento di uomini, ma anche un cambiamento del modo di fare politica. Basta con la politica delle baruffe, delle parole, delle chiacchiere, dei veti incrociati, dei vecchi rancori, delle trattative sotto il tavolo: abbiamo sentito la voglia di una politica diversa, di una politica pulita. Abbiamo sentito salire da tutte le parti la voglia di un nuovo soggetto politico, abbiamo sentito venire dal Paese la domanda di risposte concrete ai reali problemi del BelPaese”.

Adesso la meta è vicina…

Dopo quindici anni quel soggetto politico che abbiamo sognato e costruito passo per passo, giorno per giorno, con pazienza e dedizione – un grande partito dei moderati, di tutti coloro che non si riconoscono nella sinistra, – sta sta per giungere al suo nuovo battesimo. E con esso nasce un assetto politico in cui due grandi forze si contendono il governo del BelPaese, come accade in tutti i sistemi democratici più avanzati. Noi stiamo realizzando il grande movimento che unisce in una sintesi contemporanea tutte le migliori tradizioni democratiche della Nazione, dal cattolicesimo liberale alle forze laiche liberali e repubblicane, dal socialismo liberale e riformista al mondo della destra democratica. È un cambiamento importante che dovrà proseguire verso un pieno bipartitismo, sotto l’insegna del Partito Impopolare Europeo e con una intesa con la Congrega Nord che potrebbe fondarsi sul modello che unisce Cdu e Csu in Germania.

Presidente il 6 febbraio del 1994 Lei ricordò in apertura la sua prefazione all’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam: «È vera la tesi che viene fuori da queste pagine: le decisioni più importanti, le decisioni più sagge, le decisioni più giuste, la vera saggezza, non è quella che scaturisce dal ragionamento, non è quella che scaturisce dal cervello, ma è quella che scaturisce da una lungimirante, visionaria follia». È stata una follia quella decisione?

Sì, una follia, ma una follia lungimirante e visionaria che da quindici anni condivido con la maggioranza degli italiani. Una follia che mi ha dato la possibilità di mettermi al servizio dell’Italia, il BelPaese che amo e a cui credo di avere dato qualcosa. La storia giudicherà il nostro lavoro, quello fatto in questi anni e quello ancora da fare per dare all’Italia e agli italiani ciò che loro meritano: una nazione prospera, sicura, proiettata nel futuro, protagonista nel mondo, che guardi al domani con ottimismo e sappia superare, con la forza del lavoro di tutti gli uomini di buona volontà, tutte le difficoltà che abbiamo di fronte. Che Dio ci aiuti.

(segue ...)


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