mercoledì 24 marzo 2010

93. "Fatti ... non pugnette!" - Biografia (non autorizzata) di Mr B. (parte 32/40)

"Keep you doped with religon, sex and T.V.
and you think you're so clever and classless and free
but you're still fucking peasents as far as I can see
Working Class Hero is something to be
Working Class Hero is something to be"

(John Lennon, 1970, John Lennon/Plastic Ono Band, Apple records, 3'51", J.L. voce - chitarra acustica; traccia pecedente I Found Out, traccia successiva Isolation)


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"Fatti ... non pugnette!"

Se c`e` una cosa che Bernasconi odia sono le parole, le promesse non mantenute a favore delle classi povere: lui e` un uomo d`azione!

Nell'aprile del 2008 Bernasconi propone l'abolizione dell'imposta sulle successioni, come dal programma pubblicato anche sui suoi siti web (vedi Programma del PDL, dal sito del circolo PDL di Roma, link originale).

Da notare che l'imposta sulle successioni, da lui già abolita nella passata legislazione e poi reintrodotta nel 2007 dal governo Brodi, è del 4% e si paga solo per le successioni superiori al milione di euro … per erede (vedi Informazioni sull'imposta di successione dal sito www.visurnet.com, link originale).

I soliti disfattisti della sinistra sostengo assurdamente che l'abolizione di questa imposta non porterebbe vantaggi alla grande maggioranza della popolazione (che anzi avrà meno risorse pubbliche a disposizione per sanità, previdenza, ecc...) ma sarebbe esclusivamente a vantaggio dei ricchi: ma non sono forse i ricchi che fanno la ricchezza del BelPaese rischiando in proprio?

Per quanto riguarda Bernasconi in particolare, il Corriere della Sera a marzo 2008 ci informa che il suo patrimonio ammonta a 9,4 miliardi di euro (link originale), quindi alla sua dipartita i suoi eredi fannulloni risparmieranno ben 376 milioni di euro di imposte.

Ma cosa sarebbero 376 milioni di euro confrontandoli al tempo, alle energie, agli insulti, alle derisioni, alle illusioni che Bernasconi è costretto a sopportare?

Il 14 aprile 2008 la coalizione formata da Pollo in Liberta`, Congrega Nord e Movimento per l'Autonomia della Trinacria a sostegno della candidatura di Bernasconi a Presidente del Consiglio vince trionfalmente le elezioni politiche con circa il 47% dei voti ed ha ottenuto un'ampia maggioranza in entrambi i rami del Parlamento.

Il successivo 8 maggio, con il giuramento nelle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, Bernasconi inaugura il suo quarto governo tra scene di entusiasmo collettivo che rasentano il delirio nelle piazze ed indice 100 giorni di giochi in piazza Duomo!

Nel maggio 2008 il governo decide per l'abolizione dell'ICI per la prima casa. Questo era uno dei cavalli di battaglia elettorali di Bernasconi, un argomento che suscita facile emotività, e bisogna riconoscere che l'impegno è stato mantenuto: finalmente un governo che mantiene le promesse fatte in campagna elettorale, un governo di fatti, non di parole!

Spendiamo due righe per una breve analisi critica del provvedimento per dissipare quei facili, troppo facili luoghi comuni che agita lìopposizione.

Innanzitutto, chi si avvantaggia dall'abolizione dell'ICI?

Sicuramente non i ceti bassi, che l'ICI non la pagavano già perché stavano in affitto. Ma nemmeno chi ha un immobile di valore non molto alto, perché il regime precedente prevedeva un meccanismo di detrazioni che rendeva molto esigua l'imposta per i ceti meno abbienti e, quindi, questi ceti che avrebbero di lamentarsi?

Per lo meno stavolta Bernasconi taglia fuori dai benefici i ricchi, perché ville e castelli continueranno a pagare (e questo è bene).

Da un punto di vista di finanza pubblica Edilportale aggiunge che la perdita di gettito dei comuni sarà compensata da maggiori trasferimenti dall'amministrazione centrale. Ecco un'altra osservazione: dove troverà lo Stato centrale i soldi, dal momento che il bilancio è già in disavanzo e lo stato è in forte debito?

L'obiezione è sin troppo facile, ma la vera domanda è: riusciranno, finalmente, i signorotti locali a fare la loro parte o continueranno ad aspettare di avere la pappa pronta? Non è, forse, questo un provvedimento di stimolo per la crescita economica e morale di quei comuni che sinora poco, meglio nulla hanno fatto?

Questo non è un provvedimento di natura semplicemente economica, ma anche, se non soprattutto pedagogico!

Una nota a margine sull'intervento sui mutui: il governo ha deciso insieme ad alcune banche di stabilire la possibilità per chiunque lo voglia di ristrutturare il proprio mutuo, cioé di passare da tasso variabile a tasso fisso (inferiore).

Questo è sicuramente un provvedimento lodevole che aiuta molte famiglie che avevano scelto finanziamenti a tasso variabile, e che poi quando i tassi sono aumentati si sono trovate in difficoltà. Certo, se i clienti delle banche passano a fisso e pagano di meno, è concordato che pagheranno di più in seguito o che si estenderà il numero di anni in cui dovranno pagare le rate. Comunque alla fine di certo il loro debito non diminuisce, dovranno restituire la stessa cifra alla banca.

Non si tratta quindi di una "riduzione dei mutui" come ambiguamente e furbescamente sbandiera Berlusconi sul proprio sito web (Sito del Popolo della Libertà, link originale), bensì di "ristrutturazione": ma le parole hanno o non un loro significato?.

Ma signori, a parte il fatto che anche questo aspetto del provvedimento ha un evidente carattere pedagogico, è pur sempre vero che le banche sono banche e non enti di beneficenza!

Nel dicembre 2008, nonostante tutti gli sforzi profusi da Bernasconi, la gente, volitiva come sa talvolta essere, manifesta un`irragionevole ed irrazionale voglia di qualcosa di nuovo e diverso: sputando nel piatto in cui hanno sinora mangiato!



Domenica 14 e lunedì 15 dicembre ci sono le elezioni regionali in Abruzzo. In anticipo rispetto al previsto, perché l'amministrazione Del Bagno Turco (PD) si era dovuta dimettere dal momento che il presidente e buona parte del Consiglio erano finiti in manette a luglio. Sono accusati di essere coinvolti in un forte giro di tangenti per gli appalti della sanità regionale.

Nelle elezioni si dava per scontata la vittoria del centrodestra, dal momento che il centrosinistra era al centro dello scandalo. Con una piccola mossa a sorpresa è accaduto però che Di Pietrisco è riuscito a imporre un suo canditato per tutto il centrosinistra. Astensionismo da record: circa il 50% è andato a votare, preferendo per pochi punti Chiodi (PdL) a Costantini (IdV).

È emerso però un dato inspiegabile: il partito di Di Pietrisco ha preso il 15% dei voti in Abruzzo, pochi meno del PD, e più del doppio di quelli che aveva preso nelle politiche di aprile! Questo sicuramente cambierà di molto i rapporti di potere all'interno del centrosinistra, e se ne vedranno le conseguenze a breve.


(segue ...)

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