venerdì 8 ottobre 2010

162. "So cosa voglio fare da grande!" (parte 5/5) - Le inchieste del commissario Marmittoni

Fatto sta che durante il pomeriggio del secondo giorno si toccano punte di calore insostenibile e non c'è un filo d'aria che si muove … inizio ad avere visioni mistiche di un presidente del consiglio che si presenta in tribunale e si autodenuncia di corruzione, concussione, abuso di minore, falso in bilancio, violazione della legge Mammì, compravendita di onorevoli e chi più ne ha più ne possa: è veramente troppo!

Quando, tra una gara e l'altra vedo stagliarsi sul panettone a mo' di candito il Valentino (ndr. l'autore del circuito con terra riportata che lui magistralmente mette a posto con un bulldozer in un balletto di piroette che strappano gli applausi a scena aperta di pubblico, piloti e – il che ve la dice lunga – di commissari) che bagna la pista con una pompa che avevo visto usare solo dai pompieri nei telefims (ndr. sempre plurale) targati Iu.Es.Ei. Ne attiro l'attenzione con un mulinare di braccia (ndr. le mie) al vento (ndr. che non c'é) e con una mimica degna del mai troppo compianto Marcel Marceu gli faccio capire che voglio essere innaffiato come il tenero bocciuolo di una margerita appena sbocciuata.

Egli non vede l'ora di potersi fare ammirare dal pubblico e, mostrando una mimica degna di ben altri palcoscenici m'innaffia.

Il Valentino simula che la pompa sia … ecco … come spiegarVi … beh la sapete quella leggenda metropolitana dell'esame di medicina e del prof. Che chiede alla studentessa: “Qual'è la parte del corpo umano che può aumentare le proprie dimensioni sino a 9 volte?”.

La studentessa, con un po' d'imbarazzo e verecondia, arrossendo sibila un timido "... ehm ... il … pene ?!”.

Al che il prof. “Se così è per il suo ragazzo, mi complimento con lui, ma la risposta è ... la cornea!”.

Insomma, il Valentino non simulava che la pompa fosse la cornea.

Fatto gli è che io sono completamente zuppo, fradicio e se solo mi candidassi a mister maglietta bagnata arriverei, nella peggiore delle ipotesi, in finale!

La seconda giornata volge al termine, il sole inizia a nascondersi dietro le cime delle montagne e le ombre dei pennoni s'allungano (ndr. ma quanto sono poetico?).

Per le finali a 2 la nostra presenza a bordo pista è tra l'inutile e l'irrilevante ed, allora, decidiamo di salire tutti sul panettone, la parte più alta della pista, per goderci lo spettacolo.

Tutti meno Anna, perché il bordo pista sul panettone è di una 50ina di ciemme (ndr. nel senso di cm.) e ad Anna non garba vedere le moto così da vicino che potrebbero spuntarti il naso!

Lo spettacolo finisce, come tutte le cose belle, e, per fortuna, anche quelle brutte.

Per la prima volta non solo mi sono abbronzato, ma ho mangiato bene (ndr. senza dover lavare piatti e pentole), sono stato in buona compagnia (ndr. ebbene sì: coi commissari s'inizia a legare), mi sono divertito ed ho … guadagnato 100 euro.

Già i 100 euro …

Le gare sono finite alle 19punto00 ed essendo a Torino vorrebbe dire arrivare a casa ad un'ora decente.

Peccato che l'organizzazione, sinora tanto efficiente, lodevole, irreprensibile et degna di lodi et plauso, decida di definire le classifiche definitive delle 2giornate2 prima di pagarci.

E così decidiamo di cercarci, finalmente una zona d'ombra e, con un po' di fantasia c'illudiamo che si levi qualche refolo di vento.

L'attesa dura oltre un'ora, coi 'fieri' padani che fanno gruppo a parte e, di tanto in tanto, ci par che tra un “Terroni di toscani” ed un “Qui siamo in Padania, lo Stato del fare …!” meditino di mettere a fuoco e fiamme la stanza dove “si sono rintanati ... quei meridionali.

Prima che succeda l'irreparabile uno dei commissari di gara esce e ci dà la 'congrua' da spartire.

Passaggio a Porta Nuova a bordo dell'ammiraglia di big Ale ed Anna e mi lascio cullare a bordo della metro con gli occhi assenti ed un pensiero che si fa largo: “Da grande voglio fare ... il pilota di motocross!”.

FINE

PS: ah, quasi dimenticavo ... Cecco ha concluso nulla: fosse uno scacchista non riuscirebbe mai a dare il 'matto', ma , ... almeno, ... lui ci prova!

NON e` una storia di pura invenzione.
Nel racconto SI FA riferimento a fatti e persone REALI.


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